Calendario "6 Aprile-Cronaca di una Rinascita N.3"
RISORGERE GIORNO PER GIORNO
di Angelo De Nicola
Tre anni. Già tre anni! Guardando indietro, ci pare impossibile. Che siano passati mille giorni da quella tragica notte e da quella ancor più drammatica alba del 6 aprile, quando ci si rese conto di quanto grande fosse quello che c'era capitato. Operazione ciclopica, la ricostruzione dell'Aquila. Ce ne rendiamo ancora di più conto oggi, a tre anni, nel vedere il centro storico, il sesto in Italia per numeri di monumenti e dunque tra i primissimi al mondo, fermo e polveroso, "morto", come era in quella alba tragica, lontana ma vicina.
La voglia di arrendersi di fronte all'evidenza di un'operazione impossibile è forte. Qualcuno si è già arreso. Noi, no! Siamo qui a stampare il terzo calendario che parte dal nostro Capodanno, il 6 aprile, all'alba del Quarto Anno D.T. (Dopo Terremoto). Un'alba necessariamente di speranza. La speranza che prima o poi questo Popolo sbandato riuscirà a stanare, da dentro se stesso, la forza per trovare il bandolo di una matassa aggrovigliata all'inverosimile. E non è solo un problema di crisi mondiale, di burocrazia asfissiante, di inadeguatezza di una classe dirigente. E' un problema soprattutto psicologico.
Gli Aquilani, zavorrati da un pre 6 aprile in cui la città era già "terremotata", stanno ancora aspettando che qualcuno ricostruisca loro la città. Ma nessuno ci può aiutare. Il problema è soltanto nostro. E solo quando gli Aquilani prenderanno coscienza che la ricostruzione deve partire innanzitutto da loro stessi, solo allora si potrà sperare di veder rinascere L'Aquila. In questo senso tre anni potrebbero essere quelli giusti per una presa di coscienza collettiva.
Questo singolare calendario sta a testimoniare la testardaggine di chi non si arrenderà mai. Di chi anno dopo anno, giorno per giorno, lotta. Spronando, pungolando, incitando l'anima di questa città a risorgere dalla sue ceneri. E' già accaduto due volte in seicento anni. Perchè non dovrebbe accadere una terza?
Anno per anno, giorno per giorno, questo calendario scandisce la voglia di risorgere, dello "Jemo 'nnanzi", il grido di battaglia di un manipolo di cittadini tosti che credono nel risorgimento. L'anno scorso nel nome dello "Jemo 'nnanzi", avevamo ripreso coraggio. Avevamo ritirato fuori la nostra creatività. Avevamo rialzato la testa. Avevamo ritrovato la forza di ricominciare. Oggi, nel nome dello "Jemo 'nnanzi" dobbiamo ancora di più ritrovare l'intelligenza di unire tutte le forze, psichiche più che fisiche, per coagularci attorno a un progetto. Il Progetto della Ricostruzione che passa innanzitutto per la ricostruzione di un popolo.
Giorno per giorno, L'Aquila risorge.
Jemo 'nnanzi
L'Aquila, 6 aprile 2012
La voglia di arrendersi di fronte all'evidenza di un'operazione impossibile è forte. Qualcuno si è già arreso. Noi, no! Siamo qui a stampare il terzo calendario che parte dal nostro Capodanno, il 6 aprile, all'alba del Quarto Anno D.T. (Dopo Terremoto). Un'alba necessariamente di speranza. La speranza che prima o poi questo Popolo sbandato riuscirà a stanare, da dentro se stesso, la forza per trovare il bandolo di una matassa aggrovigliata all'inverosimile. E non è solo un problema di crisi mondiale, di burocrazia asfissiante, di inadeguatezza di una classe dirigente. E' un problema soprattutto psicologico.
Gli Aquilani, zavorrati da un pre 6 aprile in cui la città era già "terremotata", stanno ancora aspettando che qualcuno ricostruisca loro la città. Ma nessuno ci può aiutare. Il problema è soltanto nostro. E solo quando gli Aquilani prenderanno coscienza che la ricostruzione deve partire innanzitutto da loro stessi, solo allora si potrà sperare di veder rinascere L'Aquila. In questo senso tre anni potrebbero essere quelli giusti per una presa di coscienza collettiva.
Questo singolare calendario sta a testimoniare la testardaggine di chi non si arrenderà mai. Di chi anno dopo anno, giorno per giorno, lotta. Spronando, pungolando, incitando l'anima di questa città a risorgere dalla sue ceneri. E' già accaduto due volte in seicento anni. Perchè non dovrebbe accadere una terza?
Anno per anno, giorno per giorno, questo calendario scandisce la voglia di risorgere, dello "Jemo 'nnanzi", il grido di battaglia di un manipolo di cittadini tosti che credono nel risorgimento. L'anno scorso nel nome dello "Jemo 'nnanzi", avevamo ripreso coraggio. Avevamo ritirato fuori la nostra creatività. Avevamo rialzato la testa. Avevamo ritrovato la forza di ricominciare. Oggi, nel nome dello "Jemo 'nnanzi" dobbiamo ancora di più ritrovare l'intelligenza di unire tutte le forze, psichiche più che fisiche, per coagularci attorno a un progetto. Il Progetto della Ricostruzione che passa innanzitutto per la ricostruzione di un popolo.
Giorno per giorno, L'Aquila risorge.
Jemo 'nnanzi
L'Aquila, 6 aprile 2012
Angelo De Nicola