TRENT'ANNI DI PERDONANZA
Un saggio sul secolare Giubileo Celestiniano dell'Aquila
Cronaca della rinascita dal 1983
Indice:
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FELTRINELLI
Scheda del Libro
A trent’anni dalla “rivitalizzazione” della Perdonanza Moderna, grazie all’intuizione dell’amministrazione comunale del sindaco “don” Tullio De Rubeis, vale la pena mettere un punto. Valutare cioè, anno per anno, come la Perdonanza Celestiniana sia arrivata a un così importante traguardo. Come la manifestazione, nell’evolversi di successi, insuccessi, scandali, polemiche, eventi piccoli e grandi, beghe, pettegolezzi, inchieste giudiziarie... sia entrata a far parte dell’identità di una città. Tanto da tenersi anche in quell’agosto del 2009, quando la spoglie di Celestino V sfilarono nel centro storico martoriato su un carro dei Vigili del Fuoco aggirando la tendopoli sorta sul prato di Collemaggio.
Ne viene fuori uno spaccato di cronaca cittadina da consegnare alla Storia. I documenti in presa diretta “parlano” di una città perchè la Perdonanza è la città e la città è la Perdonanza. Si tratta di un “tesoro” fatto di atti, documenti, ritagli di giornali, annotazioni, comunicati stampa, ricordi personali la cui rilettura è choccante. E’ avvenuto tutto questo? Tutto è cambiato per non cambiare nulla? Domande da affidare agli storici, i quali avranno in questo scritto uno strumento utile alla “ricostruzione” di trent’anni dell’Aquila e dell’Abruzzo.
«Una grande occasione persa». Questo il leitmotiv di ogni anno, per trent’anni. Ma anche «una grande risorsa». Forse c’era bisogno di fermarsi e riflettere, carte alla mano, su come trasformare una risorsa in un’occasione. Soprattutto ora, alla vigilia di un altro straordinario avvenimento, all’esame dell’Unesco, che potrebbe diventare strategico per il futuro della città: il riconoscimento della Perdonanza come Patrimonio dell’Umanità.
Ne viene fuori uno spaccato di cronaca cittadina da consegnare alla Storia. I documenti in presa diretta “parlano” di una città perchè la Perdonanza è la città e la città è la Perdonanza. Si tratta di un “tesoro” fatto di atti, documenti, ritagli di giornali, annotazioni, comunicati stampa, ricordi personali la cui rilettura è choccante. E’ avvenuto tutto questo? Tutto è cambiato per non cambiare nulla? Domande da affidare agli storici, i quali avranno in questo scritto uno strumento utile alla “ricostruzione” di trent’anni dell’Aquila e dell’Abruzzo.
«Una grande occasione persa». Questo il leitmotiv di ogni anno, per trent’anni. Ma anche «una grande risorsa». Forse c’era bisogno di fermarsi e riflettere, carte alla mano, su come trasformare una risorsa in un’occasione. Soprattutto ora, alla vigilia di un altro straordinario avvenimento, all’esame dell’Unesco, che potrebbe diventare strategico per il futuro della città: il riconoscimento della Perdonanza come Patrimonio dell’Umanità.