Progetto "MISSION MANI-LA"
UNA NUOVA SFIDA DELLE SUORE CELESTINE DI SAN BASILIO
Indice Sezione Mani-la
Il Progetto "MISSION MANI-LA"
Il progetto, le finalità e il logo grafico di una nuova Missione delle Celestine di San Basilio, vicino Manila, nelle Filippine, verranno presentati venerdì 20 marzo, alle ore 19,00, presso il Coro del monastero delle Celestine di San Basilio da Mons. Orlando Antonini, Nunzio Apostolico a Belgrado con una sua conversazione dal titolo "Il nostro impegno missionario" e da Vincenzo Battista e Angelo De Nicola che illustreranno i contenuti dell'iniziativa.
Oltre l'Africa, Bangui, nella Repubblica Centrafricana con la costruzione del monastero intitolato a San Pietro Celestino, e le numerose iniziative realizzate all'Aquila nelle passate edizioni della Perdonanza Celestiniana, sotto il segno della raccolta fondi per dare assistenza, in nome della solidarietà, a quelle popolazioni, il quadrante geografico si sposta nelle Filippine, a Manila. Quali spazi si aprono? Quali impegni sono richiesti? E' possibile raccontare la solidarietà e promuoverla in una città, L'Aquila, ancora piegata dall'evento del sisma del 2009 senza destare indifferenza, distacco? Queste alcune domande.
Oggi le suore Celestine vivono in costruzioni di legno, precarie, collocate nell'orto del monastero, in attesa della ricostruzione dello storico monastero, unico sulle mura medioevali della città ma lo spirito della Missione, lo sguardo, le attese, l'impegno, come affermano, è rivolto oltre loro, oltre la loro fragile personale vita: in Africa alcune sorelle sono in missione nel monastero; nelle Filippine si avviano a completare una struttura di accoglienza.
In questi anni trascorsi, intorno alle molteplici iniziative prima e dopo il sisma, nel monastero di San Basilio, si sono riuniti molti aquilani (Gli Amici di San Basilio) ed hanno partecipato (insieme a loro attori, musicisti, associazioni, tecnici, nel quadro di un no-profit degli eventi presentati) , attratti dalla forza di un messaggio che non cerca primati, poteri, podi, ma nello spirito di fare una cosa buona, in una sorta di banca del tempo messa a disposizione, forse, per quei tanti bambini malati in Africa e nelle Filippine, come raccontano e mostrano nelle foto le suore che si accalcano, con le madri, sotto i porticati del monastero, inseguiti dalle guerre di religione, dalle prevaricazioni e dai genocidi, e aspettano, per giorni, di essere curati dalle ferite e dalla denutrizione. Gocce, sono state raccolte semplicemente gocce in questi anni, ma il mare non è forse fatto di gocce?
L'Aquila, 20 marzo 2015.
Oltre l'Africa, Bangui, nella Repubblica Centrafricana con la costruzione del monastero intitolato a San Pietro Celestino, e le numerose iniziative realizzate all'Aquila nelle passate edizioni della Perdonanza Celestiniana, sotto il segno della raccolta fondi per dare assistenza, in nome della solidarietà, a quelle popolazioni, il quadrante geografico si sposta nelle Filippine, a Manila. Quali spazi si aprono? Quali impegni sono richiesti? E' possibile raccontare la solidarietà e promuoverla in una città, L'Aquila, ancora piegata dall'evento del sisma del 2009 senza destare indifferenza, distacco? Queste alcune domande.
Oggi le suore Celestine vivono in costruzioni di legno, precarie, collocate nell'orto del monastero, in attesa della ricostruzione dello storico monastero, unico sulle mura medioevali della città ma lo spirito della Missione, lo sguardo, le attese, l'impegno, come affermano, è rivolto oltre loro, oltre la loro fragile personale vita: in Africa alcune sorelle sono in missione nel monastero; nelle Filippine si avviano a completare una struttura di accoglienza.
In questi anni trascorsi, intorno alle molteplici iniziative prima e dopo il sisma, nel monastero di San Basilio, si sono riuniti molti aquilani (Gli Amici di San Basilio) ed hanno partecipato (insieme a loro attori, musicisti, associazioni, tecnici, nel quadro di un no-profit degli eventi presentati) , attratti dalla forza di un messaggio che non cerca primati, poteri, podi, ma nello spirito di fare una cosa buona, in una sorta di banca del tempo messa a disposizione, forse, per quei tanti bambini malati in Africa e nelle Filippine, come raccontano e mostrano nelle foto le suore che si accalcano, con le madri, sotto i porticati del monastero, inseguiti dalle guerre di religione, dalle prevaricazioni e dai genocidi, e aspettano, per giorni, di essere curati dalle ferite e dalla denutrizione. Gocce, sono state raccolte semplicemente gocce in questi anni, ma il mare non è forse fatto di gocce?
L'Aquila, 20 marzo 2015.