Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza - Capitolo 35
Un saggio di Angelo De Nicola
35. MICHELE PERRUZZA CAMBIA DIFENSORE
15. 4. 1991
Leonardo Casciere e Domenico Buccini non sono più i difensori di Michele Perruzza. La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno, dopo che l'8 aprile scorso è stata depositata la sentenza con la quale la Corte d'Assise dell'Aquila ha condannato all'ergastolo Michele Perruzza. Maria Giuseppa Capoccitti, moglie di Michele Perruzza, ha testualmente dichiarato di aver eseguito puntualmente quello che le ha chiesto, dal carcere, suo marito.
A sua volta i due avvocati marsicani hanno affermato di aver rinunciato a difendere Perruzza a seguito di una serie di divergenze nate con la famiglia per quanto riguarda l'impostazione della linea difensiva da seguire per il futuro. Proprio mentre Casciere e Buccini stavano impostando il ricorso contro la sentenza (avevano un mese di tempo), i Perruzza hanno affidato l'incarico all'avvocato Antonio De Vita del foro di Roma, legale di Pietrino Vanacore il portiere dello stabile di via Poma coinvolto (e poi scagionato) nel delitto di Simonetta Cesaroni nella Capitale. Rinuncia e revoca del mandato, dunque, sono stati conseguenti? A giudizio dei due avvocati avezzanesi sì.
Ma ciò che è essenziale in tutta la vicenda è ora capire perché Perruzza abbia cambiato idea. Cosa ha in mente? La lunga permanenza in carcere gli ha fatto pensare ad una nuova strategia difensiva? L'ipotesi di un nuovo coinvolgimento nella vicenda del figlio Mauro torna a farsi strada.
E Mauro non è punibile, ove risultassero sue responsabilità: Michele Perruzza ha invece cominciato la sua lunga pena.
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