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Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza - Capitolo 112

Un saggio di Angelo De Nicola

Presunto innocente



112. PERRUZZA SI RIAPRONO LE SPERANZE
22. 1. 2000



È vero che il Tribunale di Sulmona, in un processo- satellite, ha smontato alcuni cardini delle tremende accuse contro Michele Perruzza ma non basta: occorre un nuovo processo che faccia definitivamente chiarezza sul delitto di Balsorano.
È questo il ragionamento di fondo che fa la Corte d'Appello dell'Aquila la cui sentenza, il 21 dicembre scorso, sembrava aver spento le speranze per il muratore di Balsorano.
Ed invece, le quaranta pagine di motivazioni della sentenza (che aveva deciso il non doversi procedere nei confronti di Perruzza e di sua moglie, per intervenuta prescrizione del reato, per l'accusa di aver istigato il figlio Mauro ad autoaccusarsi del delitto) paiono aprire una vera e propria “autostrada” alla difesa del muratore per avviare il processo di revisione della sentenza ormai definitiva di condanna all'ergastolo.
Revisione: ovvero un nuovo processo per fare definitiva chiarezza sull'omicidio.
D'altra parte è la stessa Corte di secondo grado (Candela presidente, Casucci e Fracassi giudici) a parlare di revisione. Concludendo il suo ragionamento, la Corte spiega che « non sono condivisibili le conclusioni alle quali il Tribunale di Sulmona è pervenuto.
Il Tribunale ha assolto i due imputati nel convincimento di aver accertato una verità alternativa in ordine all'omicidio di Cristina, senza tuttavia risolvere alcuni dubbi».
Ma «gli accertamenti istruttori prospettati, in considerazione delle prove costituite dal memoriale prima dell'audizione di Mauro dinanzi alla Corte d'Assise d'Appello, della perizia ambientale e dalla perizia sul Dna, potranno trovare eventuale approfondimento, se ed in quanto ne ricorrano i presupposti in sede di revisione».
Un'autostrada, appunto, per la difesa alla quale è indispensabile un “contrasto tra giudicati” (cioè tra due sentenze definitive) per poter presentare la richiesta di revisione alla Corte d'Appello di Campobasso (questo è il Distretto competente).
Un'autostrada sulla quale, però, la Procura generale potrebbe piazzare un nuovo macigno se (come peraltro è stato già annunciato nel corso del processo) dovesse essere presentato un ricorso per Cassazione. Tale iniziativa, infatti, non renderebbe la sentenza un “giudicato” allungando ulteriormente i tempi.


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