Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza - Capitolo 111
Un saggio di Angelo De Nicola
111. PERRUZZA, ALTRA ASSOLUZIONE-BEFFA
22. 12. 1998
Assolto ma colpevole. Nella stessa aula nella quale era per due volte risuonata la parola ergastolo, ieri sera Michele Perruzza ha ricevuto un'altra mazzata. Forse la più potente perché la decisione della Corte d'Appello dell'Aquila rischia di sbarrare la strada al processo di revisione della definitiva condanna al carcere a vita.
La Corte (Candela presidente, Casucci e Fracassi giudici) ha totalmente ribaltato l'assoluzione nel merito in primo grado del Tribunale di Sulmona che, chiamato a definire uno dei tanti “processi- satellite” filiati da quello principale, un anno e mezzo fa aveva riaperto il caso.
La Corte di secondo grado ha spazzato via quella clamorosa decisione con la quale i giudici peligni, sulla base di una lunga indagine processuale e di due perizie d'ufficio, avevano gettato la croce sul figlio del muratore.
Quel Mauro Perruzza, tredicenne all'epoca dei fatti, che è sempre stato considerato il possibile autore del delitto soprattutto perché si autoaccusò d'aver ucciso la cuginetta di 7 anni. Confessione subito ritrattata per accusare il padre.
Ecco, di questo Perruzza e sua moglie Maria Giuseppa Capoccitti erano accusati in questo processo-satellite: di aver istigato, con minacce, il figlio ad autoaccusarsi. Accusa dalla quale i coniugi sono stati assolti per ben tre volte: due volte (Tribunale di Avezzano prima e quello dell'Aquila poi) senza un processo nel merito; una terza, dopo che la Cassazione aveva ordinato che quel processo si doveva fare nel merito, a Sulmona.
Alle 22,30 di ieri, dopo 2 ore e mezza di camera di consiglio, la Corte ha stabilito che i due non esercitarono sul figlio “istigazione” ma “induzione” all'autocalunnia. Un reato meno grave, cioè, che però è già prescritto: di qui il non doversi procedere per prescrizione. Un'altra assoluzione- beffa per Perruzza.
«Questa per noi è una sconfitta- ha commentato a caldo l'avvocato Attilio Cecchini-. Valuteremo le motivazioni della Corte che rischiano di sbarrare la strada alla revisione per percorrere la quale occorre un conflitto di giudicati. Ma per la revisione c'è anche un'altra ipotesi che dobbiamo valutare: le nuove, schiaccianti, prove a favore di Perruzza emerse a Sulmona potrebbero da sole essere sufficienti per presentare istanza davanti alla competente Corte d'Appello di Campobasso. Vedremo».
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