Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza - Capitolo 73
Un saggio di Angelo De Nicola
73. PERRUZZA VINCE IN CASSAZIONE
24. 10. 1996
Potrebbe davvero riaprirsi il caso del delitto di Balsorano. Ieri, la Corte di Cassazione ha clamorosamente annullato la sentenza relativa al più importante dei processi-satellite a quello principale per il quale Michele Perruzza è stato condannato all'ergastolo.
Una decisione importantissima per la difesa poiché riapre la speranza di chiedere la revisione della condanna all’ergastolo, una possibilità riconosciuta dal codice solo in casi eccezionali, legata soprattutto ad una sentenza che contrasti con quella del processo principale.
Il caso discusso ieri in Cassazione è assai complicato. In sostanza Perruzza e sua moglie finirono sotto processo con l’accusa di aver istigato il figlio minore Mauro ad autoaccusarsi del delitto. Rinviato a giudizio davanti al Tribunale di Avezzano, nel gennaio del ’94, il processo non si tenne poiché la questione venne risolta con sentenza predibattimentale (cioè senza processo) ed i due vennero assolti.
Perruzza, avendo nel frattempo accusato il figlio, voleva invece che quel processo si facesse nella speranza di un assoluzione nel merito.
Fu perciò presentato un primo ricorso in Cassazione che accolse le tesi della difesa. La Suprema Corte rinviò gli atti al Tribunale dell’Aquila: il processo si deve fare.
Ma il Tribunale aquilano, nel luglio del ’95, scelse la stessa strada dei giudici marsicani: nuova assoluzione predibattimentale (senza quindi discutere il processo nel merito) “perché il fatto non sussiste”. Nuovo ricorso della difesa in Cassazione che ieri, dopo l’esposizione del ricorso da parte dell’avvocato Cecchini, ha annullato la sentenza dei giudici aquilani rinviando gli atti per un nuovo processo (il terzo) al Tribunale di Sulmona.
«Finalmente, dopo sei anni, Perruzza potrà avere un processo giusto- ha commentato ieri sera Cecchini-. Le sentenze dei Tribunali di Avezzano e L’Aquila sono state impietosamente annullate dalla Cassazione, Perruzza ha diritto a discutere nel merito questo processo che, siamo sicuri, potrà ristabilire la verità in questa maledetta storia».
Segui Angelo De Nicola su Facebook