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Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza - Capitolo 41

Un saggio di Angelo De Nicola

Presunto innocente



41. LA SCENA E' LA STESSA MA L'ATMOSFERA NON E' PIU QUELLA
21. 11. 1991



L'aula è la stessa, ma l'atmosfera appare cambiata rispetto al processo di primo grado del marzo scorso. Capelli tagliati e ben rasato, Perruzza s'è presentato in giacca e cravatta.
Oltretutto il muratore ha potuto assistere alla seconda parte dell'udienza di ieri, nel pomeriggio, seduto accanto ai suoi avvocati, cioè fuori dalla gabbia e senza manette. I suoi nuovi legali devono avergli consigliato (come invece non fecero i precedenti) di chiedere di usufruire di questo suo diritto.
Anche Maria Giuseppa, la moglie di Perruzza appare un'altra. Capelli a nuovo, vestita di nero, la donna non parla e guarda a terra. Gli assistenti dei legali la proteggono dagli “attacchi” dei giornalisti: «La signora non rilascerà dichiarazioni fino alla fine del processo».
Non c'era la madre di Cristina: «E' a casa... deve pensare al nostro neonato Alessandro» ha detto Giuseppe Capoccitti. Non c'era nemmeno tutta la gente di Case Castella come otto mesi fa: pochissimi sono venuti da Ridotti per assistere all'Appello. Infine, quasi tutti (la difesa, l'accusa e il presidente della Corte) hanno sollevato perplessità (poi superate con un compromesso) sulla presenza in aula delle Tv e dei fotografi: «Questo non è uno spettacolo».


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