A Pescara un Aquilano per L'Aquila
da Il Messaggero, 14 novembre 2009
Ben 280 pagine che raccontano il terremoto del 6 aprile attraverso gli occhi di un aquilano. E’ la storia di chi quella maledetta notte ha perso molto, tutto. È stato presentato ieri, in un museo Vittoria Colonna gremito, “Il nostro terremoto”, il libro di Angelo De Nicola, caposervizio de Il Messaggero, per la One Group Edizioni. Il presidente Nazario Pagano ha portato il saluto del Consiglio regionale. Proiettate splendide e struggenti foto di Giovanni Lufino su L’Aquila devastata.
«E’ la nostra storia, quella degli Mt, i “momentaneamente trasferiti”, perchè a noi la parola sfollati non piace» ha detto l’autore. Pagine dolorose e drammatiche ma con passaggi inaspettatamente surreali e divertenti, «la sapete quella del gatto nero che si rifiutò di attraversarci davanti?» ha detto De Nicola strappando una risata in sala. Il libro è in tre parti: il “Diario di un terremotato”; le lettere pubblicatenella rubrica “Dillo al Messaggero” e un saggio dell’avvocato aquilano Attilio Cecchini.
Ben 280 pagine che raccontano il terremoto del 6 aprile attraverso gli occhi di un aquilano. E’ la storia di chi quella maledetta notte ha perso molto, tutto. È stato presentato ieri, in un museo Vittoria Colonna gremito, “Il nostro terremoto”, il libro di Angelo De Nicola, caposervizio de Il Messaggero, per la One Group Edizioni. Il presidente Nazario Pagano ha portato il saluto del Consiglio regionale. Proiettate splendide e struggenti foto di Giovanni Lufino su L’Aquila devastata.
«E’ la nostra storia, quella degli Mt, i “momentaneamente trasferiti”, perchè a noi la parola sfollati non piace» ha detto l’autore. Pagine dolorose e drammatiche ma con passaggi inaspettatamente surreali e divertenti, «la sapete quella del gatto nero che si rifiutò di attraversarci davanti?» ha detto De Nicola strappando una risata in sala. Il libro è in tre parti: il “Diario di un terremotato”; le lettere pubblicatenella rubrica “Dillo al Messaggero” e un saggio dell’avvocato aquilano Attilio Cecchini.