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L'Incipit di "Diario di un terremotato"

Il nostro terremoto di ANGELO DE NICOLA, 7 aprile 2009

UN ULULATO DI MORTE: MIA FIGLIA ERA SALVA, LA CASA NON C'ERA PIU'


Dormivo. Come molti, avevo fatto spallucce all’ennesima scossa da dicembre, poco prima delle 23, dopo aver imprecato, io interista, per il doppio gol del Milan nel finale. “Lella – dico a mia moglie – che botta! La piccola Camilla dorme? Non s’è svegliata, meno male: è così stressata da tutte queste scosse. Beh, allora andiamo a dormire pure noi: se proprio dobbiamo, moriremo nel sonno...”.

La morte è arrivata come un sibilo. Un ululato sordo, assassino. Mentre tutto attorno alla camera da letto ondeggiava e sussultava, sussultava ed ondeggiava. “Camillaaaaa!” urlo con tutto il fiato che ho in gola mentre volo a piedi scalzi su spine di macerie per arrivare alla cameretta della mia piccolotta. Ho il tempo di pensare che se non ho risposta è meglio morire. Ora! (...)
Angelo De Nicola


Howling death: my daughter was safe, the house was gone L'AQUILA - I was asleep. Like many, I had shrugged at the other of so many shakes since December, shortly before 11 pm, after swearing, as an Inter fan, for the two scores of Milan in the final moments of the soccer match. "Lella - I said to my wife- what a shake! Is little Camilla asleep? She didn't wake up, thank goodness: she is so stressed with all these tremors. Well, then let us go to bed too: if we have to die, we'll die in our sleep ...".

Death came as a whistle. A deaf, murdering howling. While all around the bedroom everything swayed and jumped, jumped and swayed. "Camillaaaaa!" I shouted with all the breath in my throat while I was flying barefoot on thorns of rubble to get to the bedroom of my little girl. I have the time to think that if there is no answer it is better to die. Now!

(go on reading the "Diary" in English)
Angelo De Nicola




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