Aspiranti Sindaco a Scuola di Cucina
I Quattro candidati (Vittorini era assente) si sono sfidati tra i fornelli di "Scherza col sindaco"
Non sappiamo ancora chi salirà a Palazzo Margherita e indosserà tra poche settimane la fascia tricolore. Per il momento i candidati sindaco dell'Aquila non rinunciano alla "sfida", e si accontentano di altro, sfruttando ogni mezzo e precorrendo a modo loro i tempi, con una bella griffata parananza, con tanto di mestoli e scodelle.
Pur se l'abito non farà mai il cuoco, a sorriderci varrà sempre la pena. E se la sono cavata alla grande, ieri sera al locale "Vita Nova" a "Scherza col sindaco", un mach che valeva davvero la pena di godere.
Per una volta sono cambiate le "armi" della sfida, ma la "tenzone" è pur sempre la stessa, seppure singolare. E poi, quale metafora migliore di un buon piatto per parlare di idee e di programmi? Nessun campione, nessun perdente. Qui non si ballotta, ma si balla dalla fame.
Ma a vederli preparare i piatti questi fantastici dilettanti allo sbaraglio (ogni riferimento ad un noto programma dovrà sembrare puramente casuale) soffrivano di schizzi, scottate e adrenalina. E al pubblico in sala l'acquolina, consolato finalmente a tarda sera da un bel piatto di "sana" matriciana".
Dopo la "cottura" le portate erano pronte per l'assaggio. E miracolo, era tutto niente male!
Eloquenti i risultati: a Luca Bergamotto (il più educato sale e pepe della sera) "insalata di fagioli a olio di Paganica con cipolle fresche e sedano verde", seguite dagli "strozzapreti all'arrabbiata con mozzarella filante" della premiata ditta Massimo Cialente (guardingo ed impaurito). Non si è fatta attendere la "spigola all'acqua pazza con pomodorini rossi e olive nere" offerte da Maurizio Leopardi (primo arrivato nei tempi, nonostante accenni di notoria debolezza e "primizie dell'orto con profumo di gorgonzola al cartoccio" del più pimpante ed agguerrito Angelo De Nicola.
Non sono mancate qua e là spruzzatine di "aceto" del solerte chef-moderatore Carlo Gizzi, che ha condotto il mach intrattenendosi anche con i familiari delle vittime: il commento di alcune signore dei candidati sulle attitudini culinarie dei loro mariti ha fatto di certo sorridere, stupire un po' meno..i convitati.
Ma eccola la migliore intuizione: a fine serata gli "sfidanti" hanno voluto sottoscrivere un "contratto": terminate le elezioni, chi vincerà dovrà impegnarsi ad incontrare periodicamente gli altri quattro (Stefano Vittorini ieri sera assente per motivi personali), magari davanti ad una tavola imbandita, per ascoltare proposte, suggerimenti, consigli spassionati.
Non sappiamo ancora chi salirà a Palazzo Margherita e indosserà tra poche settimane la fascia tricolore. Per il momento i candidati sindaco dell'Aquila non rinunciano alla "sfida", e si accontentano di altro, sfruttando ogni mezzo e precorrendo a modo loro i tempi, con una bella griffata parananza, con tanto di mestoli e scodelle.
Pur se l'abito non farà mai il cuoco, a sorriderci varrà sempre la pena. E se la sono cavata alla grande, ieri sera al locale "Vita Nova" a "Scherza col sindaco", un mach che valeva davvero la pena di godere.
Per una volta sono cambiate le "armi" della sfida, ma la "tenzone" è pur sempre la stessa, seppure singolare. E poi, quale metafora migliore di un buon piatto per parlare di idee e di programmi? Nessun campione, nessun perdente. Qui non si ballotta, ma si balla dalla fame.
Ma a vederli preparare i piatti questi fantastici dilettanti allo sbaraglio (ogni riferimento ad un noto programma dovrà sembrare puramente casuale) soffrivano di schizzi, scottate e adrenalina. E al pubblico in sala l'acquolina, consolato finalmente a tarda sera da un bel piatto di "sana" matriciana".
Dopo la "cottura" le portate erano pronte per l'assaggio. E miracolo, era tutto niente male!
Eloquenti i risultati: a Luca Bergamotto (il più educato sale e pepe della sera) "insalata di fagioli a olio di Paganica con cipolle fresche e sedano verde", seguite dagli "strozzapreti all'arrabbiata con mozzarella filante" della premiata ditta Massimo Cialente (guardingo ed impaurito). Non si è fatta attendere la "spigola all'acqua pazza con pomodorini rossi e olive nere" offerte da Maurizio Leopardi (primo arrivato nei tempi, nonostante accenni di notoria debolezza e "primizie dell'orto con profumo di gorgonzola al cartoccio" del più pimpante ed agguerrito Angelo De Nicola.
Non sono mancate qua e là spruzzatine di "aceto" del solerte chef-moderatore Carlo Gizzi, che ha condotto il mach intrattenendosi anche con i familiari delle vittime: il commento di alcune signore dei candidati sulle attitudini culinarie dei loro mariti ha fatto di certo sorridere, stupire un po' meno..i convitati.
Ma eccola la migliore intuizione: a fine serata gli "sfidanti" hanno voluto sottoscrivere un "contratto": terminate le elezioni, chi vincerà dovrà impegnarsi ad incontrare periodicamente gli altri quattro (Stefano Vittorini ieri sera assente per motivi personali), magari davanti ad una tavola imbandita, per ascoltare proposte, suggerimenti, consigli spassionati.
"Un'esperienza nuova, molto divertente - ha commentato il candidato sindaco per L'Aquila città unità" Angelo De Nicola - che ci ha visti uniti perlomeno a tavola, così come dovrebbe accadere nella vita, nei progetti per la nostra città. Le portate dei miei "colleghi" erano ricche e davvero colorate: semmai mancasse troppo sale e fosse troppo rosso il sugo di Cialente. A me la salsa piace più rosata".
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