Città Unita: gli Scontri di Potere Mietono Vittime
Il Centrodestra Sceglie il Candidato Sindaco, ma il Clima è di Guerra
Le "guerre" all'interno del centrodestra e del centrosinistra aquilani continuano a mietere vittime e a condizionare il futuro della città che, al contrario, ha bisogno di una "tregua sociale".
Comunque vada a finire, il centrodestra aquilano lascerà un morto sul campo: o l'avvocato Stefano Rossi o l'ingegnere Maurizio Leopardi. Il primo voluto, come espressione della società civile fino a ieri tanto vituperata, da tutta la ricompattata Casa delle Libertà (tranne l'Udc e Enzo Lombardi) in sede locale in aperto dissenso alle decisioni imposte da Roma; il secondo proposto dalla dirigenza nazionale dell'Udc come "il migliore candidato possibile" e già benedetto, un mese fa, dal cosiddetto "tavolo romano".
Ora deciderà Roma a chi tagliare la faccia: se tagliarla ai dirigenti aquilani della Casa della Libertà (e, dunque, all'incolpevole avvocato Rossi), o ai dirigenti dell'Udc nazionale (e, dunque, all'incolpevole ingegner Leopardi). Comunque vada sarà un disastro perchè si lascerà ferito un affermato professionista. A conferma, come il Movimento "L'Aquila Città Unita" (MCU) va predicando da tempo, che le decisioni imposte e non condivise siano la peggiore iattura per questa nostra città malata.
Così è avvenuto anche per la scelta dell'onorevole Massimo Cialente, quale candidato sindaco del centrosinistra, frutto soltanto di uno scontro di potere. Infatti, passate le Primarie, anche nell'Unione sono esplose laceranti divisioni in cui (vedi il caso Cioni) contano sono gli equilibri di potere e nient'affatto gli interessi dei cittadini.
In questo quadro, la scelta trasparente e condivisa di un candidato sindaco della società civile, quale quella di Angelo De Nicola per il Polo dei Moderati, rappresenta l'unica certezza nel panorama politico cittadino. Una candidatura senza imposizioni ma, anzi, frutto di un lungo percorso di partecipazione e condivisione teso alla nascita di una nuova classe dirigente che faccia della partecipazione dei cittadini alla vita politica il suo obiettivo principale.
Comunque vada a finire, il centrodestra aquilano lascerà un morto sul campo: o l'avvocato Stefano Rossi o l'ingegnere Maurizio Leopardi. Il primo voluto, come espressione della società civile fino a ieri tanto vituperata, da tutta la ricompattata Casa delle Libertà (tranne l'Udc e Enzo Lombardi) in sede locale in aperto dissenso alle decisioni imposte da Roma; il secondo proposto dalla dirigenza nazionale dell'Udc come "il migliore candidato possibile" e già benedetto, un mese fa, dal cosiddetto "tavolo romano".
Ora deciderà Roma a chi tagliare la faccia: se tagliarla ai dirigenti aquilani della Casa della Libertà (e, dunque, all'incolpevole avvocato Rossi), o ai dirigenti dell'Udc nazionale (e, dunque, all'incolpevole ingegner Leopardi). Comunque vada sarà un disastro perchè si lascerà ferito un affermato professionista. A conferma, come il Movimento "L'Aquila Città Unita" (MCU) va predicando da tempo, che le decisioni imposte e non condivise siano la peggiore iattura per questa nostra città malata.
Così è avvenuto anche per la scelta dell'onorevole Massimo Cialente, quale candidato sindaco del centrosinistra, frutto soltanto di uno scontro di potere. Infatti, passate le Primarie, anche nell'Unione sono esplose laceranti divisioni in cui (vedi il caso Cioni) contano sono gli equilibri di potere e nient'affatto gli interessi dei cittadini.
In questo quadro, la scelta trasparente e condivisa di un candidato sindaco della società civile, quale quella di Angelo De Nicola per il Polo dei Moderati, rappresenta l'unica certezza nel panorama politico cittadino. Una candidatura senza imposizioni ma, anzi, frutto di un lungo percorso di partecipazione e condivisione teso alla nascita di una nuova classe dirigente che faccia della partecipazione dei cittadini alla vita politica il suo obiettivo principale.
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