Politica: Chi ci Capisce è Bravo
da www.ilcapoluogo.it
di Gianfranco Colacito
L'Aquila, 19 mar. - Bravi non siamo mai stati, in alcun senso, quindi, poichè in politica chi ci capisce qualcosa è bravo, escluderemmo noi stessi. Però il dovere è provarci, usando idee semplici e parole comprensibili. L'esatto contrario della politica...
Elezioni di maggio. Le formazioni in campo si delineano. Il centrosinistra schiera Massimo Cialente, frutto dell'albero delle primarie, persona condivisa da molti aquilani, che siano di quella ideologia o meno. Magari ne spunteranno altri e affioreranno disturbatori, ma la portaerei di Cialente ha potenti difese elettroniche contro missili e ordigni volanti d'altra natura. Diciamo che da quel lato, Verini a parte, le cose sono decrittabili. La Margherita, scommettiamo, alla fine arriverà ad un compromesso. Altrimenti, da sola dove va?
Città Unita. Lì tutto è ben definito. Il candidato Angelo De Nicola è persona stimata, lo sostiene l'incrociatore lanciamissili Giorgio De Matteis. Predicano la tregua sociale, l'unità dei cervelli - a prescindere dalle idee - per il bene della città. De Nicola non è un frutto della politica, è un cittadino che si mette in gioco e come tale, in una città di anonimi con la netta vocazione del Ponzio Pilato, è stimabile. Vedremo poi se stima significa anche voti.
La destra è indeterminata come il microcosmo quantistico. Come sempre da quando Berlusconi ha perso il timone e compra foto imbarazzanti. Mettono in campo un candidato, Stefano Rossi, ma non si sa bene chi lo sostiene davvero. Mezza AN, Forza Italia chi sa, l'UDC no, i cespugli dell'area forse sì, ma in termini di voti quanto contano? Già si parla di agnello sacrificale. Siamo quasi a Pasqua. Evocazioni pertinenti. Ma di succoso, di concreto, di probabile, cosa c'è? Permettete una domanda: se uno fosse sinceramente berlusconista non pentito, conservatore e di centrodestra, come dovrebbe comportarsi? A quali certezze potrebbe ancorarsi in quell'area ribollente, molecolare, tumultuosa, rimbeccante, inconcludente e senza un capo vero?
di Gianfranco Colacito
L'Aquila, 19 mar. - Bravi non siamo mai stati, in alcun senso, quindi, poichè in politica chi ci capisce qualcosa è bravo, escluderemmo noi stessi. Però il dovere è provarci, usando idee semplici e parole comprensibili. L'esatto contrario della politica...
Elezioni di maggio. Le formazioni in campo si delineano. Il centrosinistra schiera Massimo Cialente, frutto dell'albero delle primarie, persona condivisa da molti aquilani, che siano di quella ideologia o meno. Magari ne spunteranno altri e affioreranno disturbatori, ma la portaerei di Cialente ha potenti difese elettroniche contro missili e ordigni volanti d'altra natura. Diciamo che da quel lato, Verini a parte, le cose sono decrittabili. La Margherita, scommettiamo, alla fine arriverà ad un compromesso. Altrimenti, da sola dove va?
Città Unita. Lì tutto è ben definito. Il candidato Angelo De Nicola è persona stimata, lo sostiene l'incrociatore lanciamissili Giorgio De Matteis. Predicano la tregua sociale, l'unità dei cervelli - a prescindere dalle idee - per il bene della città. De Nicola non è un frutto della politica, è un cittadino che si mette in gioco e come tale, in una città di anonimi con la netta vocazione del Ponzio Pilato, è stimabile. Vedremo poi se stima significa anche voti.
La destra è indeterminata come il microcosmo quantistico. Come sempre da quando Berlusconi ha perso il timone e compra foto imbarazzanti. Mettono in campo un candidato, Stefano Rossi, ma non si sa bene chi lo sostiene davvero. Mezza AN, Forza Italia chi sa, l'UDC no, i cespugli dell'area forse sì, ma in termini di voti quanto contano? Già si parla di agnello sacrificale. Siamo quasi a Pasqua. Evocazioni pertinenti. Ma di succoso, di concreto, di probabile, cosa c'è? Permettete una domanda: se uno fosse sinceramente berlusconista non pentito, conservatore e di centrodestra, come dovrebbe comportarsi? A quali certezze potrebbe ancorarsi in quell'area ribollente, molecolare, tumultuosa, rimbeccante, inconcludente e senza un capo vero?
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