50. FU UCCISA CON DUE MANI – 15. 1. 1992
L’assassino ha colpito almeno quattro volte Cristina al capo con una piccola e tagliente pietra: quindi l’ha spinta per terra con la nuca sul grosso masso trovato macchiato di sangue; infine, ha ucciso la bambina, che sanguinante e in stato di choc non opponeva resistenza, con l’azione combinata di una mano a tapparle la bocca ed un’altra a strozzarla. Sono queste le “certezze” sulla dinamica e la meccanica della morte di Cristina Capoccitti che il superperito d’ufficio Silvio Merli (dell’Istituto di medicina legale dell’università di Roma) ha illustrato, ieri mattina, alla Corte d’Assise dell’Aquila alla ripresa del processo d’Appello a Michele Perruzza. …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 45
45. PER ORA VINCE IL CORAGGIO DEL DUBBIO -24. 11. 1991
«Ritenuto di non essere in grado di decidere allo stato degli atti, la Corte ordina… ». Nessun applauso ha salutato, ieri sera, l’ordinanza con la quale la Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila ha sostanzialmente “stracciato” la sentenza di primo grado con la quale Michele Perruzza era stato condannato all’ergastolo.
Una clamorosa ordinanza di tre pagine, venuta dopo 6 ore e mezzo lunghissime di camera di consiglio, con la quale i giudici d’Appello hanno detto che dagli atti non emerge la certezza necessaria per condannare un uomo al carcere senza speranza come aveva fatto in 3 ore e mezzo di camera di consiglio, la Corte di primo grado nel marzo scorso. …