Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 49

Michele Peruzza durante il processo

49. SONO INNOCENTE, QUELLA SERA CRISTINA ERA CON MIO FIGLIO – 1. 12. 1991
Michele Perruzza non ha mai detto tutto quello che certamente sa di quella sera del 23 agosto 1990. Non ha voluto parlare né con gli inquirenti durante le indagini, né davanti ai giudici di primo grado; né dopo la condanna all’ergastolo per un’accusa infamante; né davanti alla Corte d’Appello: né con i sei avvocati che finora lo hanno difeso. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 48

Mauro Perruzza

48. PORTE CHIUSE, RICORDI AL SETACCIO -30. 11. 1991
Il rappresentante della Pubblica accusa, Palumbo: «Il ragazzo ha detto la verità accusando il padre». Il difensore di Perruzza, avvocato Cecchini: «Speravamo che dicesse la verità ed invece ha fornito l’ennesima versione». I legali di parte civile, Paris e Milo: «Ha confermato tutte le accuse al padre con una serenità straordinaria per un ragazzo di 14 anni». Il padre di Cristina, Giuseppe Capoccitti: «Ha confermato, anzi ha detto di più e s’è messo a piangere dopo aver spiegato che s’è autoaccusato perché voleva bene al padre». Il figlio maggiore dell’imputato, Daniele: «Mio fratello è un gran para… Ha mentito facendoci però capire che stava dicendo bugie perché è stato costretto a dire quelle cose contro papà: dal capanno che ha descritto non si vede il boschetto». …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 47

Mauro Perruzza con la madre Maria Giuseppa Capoccitti

47. BALSORANO, DA SEI MESI MAURO VIVE LONTANO DAI SUOI GENITORI – 25. 11. 1991
La clamorosa riapertura del processo per il delitto di Balsorano decisa con un’ordinanza dalla Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila, non è stata salutata con entusiasmo a Ridotti di Balsorano, come invece accadde il 15 marzo scorso quando Michele Perruzza venne condannato all’ergastolo. Niente applausi in aula per una vicenda che, per i troppi ed imperdonabili errori commessi, appare ancora più di prima una valle di vittime. Vittima è la piccola Cristina la quale, come dice il padre, è «ormai morta e sepolta e non può fare spettacolo in questa società dello spettacolo»; “vittima” è anche l’imputato il quale, come i suoi nuovi avvocati (Attilio Cecchini e Antonio De Vita) sono riusciti a dimostrare, non è stato difeso a dovere in primo grado perché il suo ex difensore (l’avvocato Casciere) «non doveva moralmente accettare l’incarico» per aver già assistito e fatto scagionare il figlio del muratore precludendosi così la possibilità di esplorare l’unica ipotesi alternativa di fronte alla « verità storica» che «l’assassino è in casa Perruzza»; e “vittima” è anche il figlio minore del muratore che, dopo quanto è emerso nel processo d’appello e qualunque risulterà la “verità giudiziaria”, resterà per sempre col peso di questa vicenda. .. .

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 46

Gli avvocati i Michele Perruzza: da sinistra Carlo Maccallini , Antonio De Vita e Attilio Cecchini

46. ALLA RICERCA DELLA VERITA’ – 25. 11. 1991
«L’assassino è in casa Perruzza: o il padre o il figlio». Resta questa l’unica “verità storica” del delitto di Balsorano. Dopo quanto è emerso durante le tre intensissime udienze davanti all Corte d’Assise d’Appello, per spiegare la tragica fine di Cristina Capoccitti ci si trova infatti di fronte a due “verità giudiziarie”. La prima individua il “mostro” in Michele Perruzza e trova le sue spiegazioni logiche nelle motivazioni con la quali la Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila ha condannato all’ergastolo il muratore. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 45

Michele Perruzza durante il processo d’Appello

45. PER ORA VINCE IL CORAGGIO DEL DUBBIO -24. 11. 1991
«Ritenuto di non essere in grado di decidere allo stato degli atti, la Corte ordina… ». Nessun applauso ha salutato, ieri sera, l’ordinanza con la quale la Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila ha sostanzialmente “stracciato” la sentenza di primo grado con la quale Michele Perruzza era stato condannato all’ergastolo.
Una clamorosa ordinanza di tre pagine, venuta dopo 6 ore e mezzo lunghissime di camera di consiglio, con la quale i giudici d’Appello hanno detto che dagli atti non emerge la certezza necessaria per condannare un uomo al carcere senza speranza come aveva fatto in 3 ore e mezzo di camera di consiglio, la Corte di primo grado nel marzo scorso. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 44

Il sostituto procuratore generale, Antonio Palumbo

44. SMANTELLATA L’ACCUSA – 24. 11. 1991
Altre “picconate” alle fondamenta del “castello” di prove della sentenza di primo grado hanno caratterizzato la terza udienza, ieri, del processo Perruzza davanti alla Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila. Le ultime, decisive, picconate che hanno concluso il suggestivo “piano” distruttivo dei due difensori che hanno puntato a ribaltare i ragionamenti logici con i quali la Corte di primo grado aveva motivato la condanna all’ergastolo. In una parola, ad ogni ragionamento della sentenza, la difesa ha fornito una versione dei fatti opposta, anch’essa apparentemente logica e supportata da numerosi elementi oggettivi. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 43

Michele Perruzza con il suo legale, l’avvocato Attilio Cecchini

43. COSI’ RICOSTRUITA QUELLA MALEDETTA SERATA D’AGOSTO- 23. 11. 91
Secondo la difesa, questa è la ricostruzione dei fatti di quella maledetta sera del 23 agosto: Cristina, dopo aver giocato col cuginetto Mauro Perruzza che l’ha anche aiutata a riparare la bicicletta, torna a casa di corsa per la cena come mamma le aveva imposto. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 42

L’avvocato Attilio Cecchini (foto Renato Vitturini)

42. LE PICCONATE DELLA DIFESA – 23. 11. 1991
Dopo quanto s’è sentito ieri nell’aula della Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila, in quel “cimitero” che è diventato Ridotti di Balsorano ora ci sono quattro croci. Una croce sulla piccola Cristina, la “Biancaneve” di 7 anni uccisa prima che potesse scoprire la vita; una croce su Michele Perruzza, il muratore condannato all’ergastolo il cui nome è già diventato per molti il sinonimo dell’”orco libidinoso”; una croce sul figlio tredicenne del muratore che comunque andranno le cose resterà sempre sospettato di essere il vero omicida ed una croce su un « sistema» che, pur vicinissimo alla soluzione, non riesce a sgomberare il campo dai dubbi. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 41

Michele Perruzza

41. LA SCENA E’ LA STESSA MA L’ATMOSFERA NON E’ PIU QUELLA – 21. 11. 1991
L’aula è la stessa, ma l’atmosfera appare cambiata rispetto al processo di primo grado del marzo scorso. Capelli tagliati e ben rasato, Perruzza s’è presentato in giacca e cravatta.
Oltretutto il muratore ha potuto assistere alla seconda parte dell’udienza di ieri, nel pomeriggio, seduto accanto ai suoi avvocati, cioè fuori dalla gabbia e senza manette. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 40

Gli avvocati di Michele Perruzza esaminano, in aula, la pietra sequestrata con la quale il muratore avrebbe ucciso la nipotina di 7 anni

40. DIFESA GIA’ DISARMATA? – 21. 11. 1991
«Papà quando torni a casa?». Alla domanda del suo figliolo più piccolo di 8 anni (l’età di Cristina) che lunedì sera è andato a trovarlo in carcere insieme con la madre, Michele Perruzza in lacrime ha risposto: «Devo stare qui ancora un po’ di giorni». Lunedì sera, alla vigilia del processo di secondo grado davanti alla Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila, la speranza del muratore di Balsorano accusato di aver ammazzato la nipotina, era ancora viva.
Ma quella speranza è apparsa subito fortemente compressa dalla prima, intensa, giornata di ieri del processo d’appello. …

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