MORTO MARIO PIETRUCCI, L’ULTIMO DEGLI STAMPATORI AQUILANI

Mario Pietrucci nella sua tipografia

Questo il mio ricordo sul Messaggero Abruzzo di oggi

A intere generazioni di giornalisti, tra cui chi scrive, ha dispensato insegnamenti e “lezioni”, presente giorno notte, con quelle manone sempre nere d’inchiostro, in quel “tempio” che era la tipografia Cianfarano. Dove lui governava la grande rotativa che aveva stampato “Aquilasette” e “Abruzzosette”, erede e ultimo epigono di quella grande tradizione tipografica aquilana che era partita da Adamo da Rottweil, il tedesco ricordato per essere stato nel XV secolo uno dei primi stampatori in Italia proprio nel capoluogo abruzzese. E’ stato un innovatore nel campo della stampa in offset, quella che ha sostituito il metodo su piombo. E quando, negli anni Ottanta, si stampava il mensile “L’Aquila Sport” dell’editore Paolo Busilacchi, era ogni volta una festa.
Era un uomo d’altri tempi Mario Pietrucci che una brutta malattia s’è portato via, l’altra notte, a 74 anni. Nativo di Cesaproba ma aquilano dentro, aveva vissuto per la sua tipografia e per i due figli (e i nipoti) Rosita e Pierpaolo, consigliere regionale del Pd.
LE REAZIONI
Tantissime le reazioni di cordoglio. «Perdere un genitore rappresenta uno dei momenti più tristi della vita di ognuno. Esprimo a nome personale e della giunta che presiedo il cordoglio al consigliere Pierpaolo Pietrucci per la scomparsa del padre», il messaggio del presidente della Regione, Marco Marsilio. «A nome della municipalità e a titolo personale esprimo sentimenti di vicinanza e cordoglio al consigliere regionale Pietrucci per la scomparsa del papà Mario. A lui, a sua sorella Rosita, alla signora Mimma, agli amati nipoti e ai familiari tutti giungano le condoglianze della comunità aquilana», le parole del sindaco Pierluigi Biondi. «Oggi è una giornata di grande dolore per tutta la nostra comunità politica» scrive la segretaria del Pd dell’Aquila, Emanuela Di Giovambattista. «Esprimo profondo cordoglio al consigliere Pietrucci per la perdita dell’amato padre» aggiunge l’assessore regionale Guido Liris. «Un abbraccio forte a Pierpaolo che perde il suo caro padre Mario- scrive la deputata dem Stefania Pezzopane-. Un uomo che ha sofferto ed è stato lungamente malato. Ora riposa in pace. Era un uomo buono e sempre di buonumore. L’ho conosciuto in tipografia dove seguivo la stampa dei libri della Lanterna Magica e poi il materiale elettorale. Ho passato giornate intere in quella tipografia. Era un piacere stare con lui, una persona perbene, un compagno di alti valori. Mentre si lavorava, si scherzava, si discuteva di politica, lui ci raccontava aneddoti e poi si mangiava insieme un panino e si scambiavano idee sul futuro». Cordoglio anche dal consigliere regionale Americo Di Benedetto (« “La prematura scomparsa di Mario Pietrucci, adorato padre di Pierpaolo, ci lascia tristi e svuotati di qualsiasi pensiero. Non si è mai pronti a lasciare andare una persona perbene, dal cuore grande e dal sorriso luminoso come il suo, sempre dedito alla famiglia e al lavoro come pochi») e dalla capogruppo del Movimento 5 stelle in Regione, Sara Marcozzi.
Tantissimi e commossi i messaggi sui Social. I funerali si svolgeranno oggi alle 15.30 nella basilica di Collemaggio.
Angelo De Nicola
© RIPRODUZIONE RISERVATA

La crisi del Pd all’Aquila/ Il vero problema è l’assenza di classe dirigente

La mia analisi sul Messaggero di oggi
(vai alla versione sul sito del Messaggero)

Una recente conferenza del Pd aquilano

La mossa (poi rientrata) di lasciare il Pd per dar vita un “cartello” civico del consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, annunciata tempo fa ma poi mai attuata, oltre a segnare l’avvio ufficiale della campagna elettorale per le prossime comunali del 2022, certifica ulteriormente, se ce ne fosse bisogno, idel problema più grave che L’Aquila deve affrontare. Problema, non emergenza. Non si parla, quindi, del 6 aprile e, soprattutto, della sua ricostruzione, nè della pandemia. Si parla dell’assenza di classe dirigente.
Su questo fronte, il Partito democratico, grande protagonista da sempre (prima Pci, poi Pds, quindi Ds) della storia civica cittadina, in questi giorni fa segnalare una sconfitta non da poco. Entrambi i suoi due giovani candidati alla primarie per la passata corsa a sindaco (Pietrucci, appunto, e Americo Di Benedetto, oggi, guarda caso, entrambi in Regione) hanno abbandonato il partito sbattendo più o meno la porta e contestando, più o meno entrambi, lo strapotere della vecchia guardia e in particolare della “Triade” Cialente- Lolli(auguri per i 70 anni!)- Pezzopane.
Il passaggio, clamoroso, fa riflettere. La sconfitta è colpa della mancata stoffa dei due giovani rampanti leader della generazione dei quarantenni o della vecchia guardia che, pur avendo segnato un’epoca, raccogliendo incarichi importanti e continuativi, non ha saputo allevarli bene? Non è sfuggito il passaggio, dopo l’elezione della nuova segreteria (fino ad allora retta da un giovanissimo), che il neoeletto presidente del Circolo, Carlo Benedetti (da sempre sulla scena ma mai in primissimo piano) abbia vincolato il futuro del partito al rientro nello stesso di Cialente (in effetti, poi avvenuto) che aveva sbattuto la porta dicendone di volersene andare.
Se il Pd avviasse questa riflessione affinchè dall’analisi si possano trovare correttivi, si troverebbe paradossalmente in vantaggio rispetto agli altri partiti e schieramenti cittadini dove la malattia dell’assenza di una vera classe dirigente è da tempo allo stadio terminale. Soprattutto in quel ventre molle dei moderati, i post democristiani per intenderci, che da quando sono “sparite” anche le sponde Margherita e Udc, pur maggioranza numerica contano poco o nulla perchè senza partito che li rappresenti, senza contenitore che li accolga alla pari e senza un leader che li guidi.
Angelo De Nicola