«Questa carne alla brace è squisita».
«Signor Giacomo, mi dica quando non l’ho fatta mangiar bene?».
«In effetti, sotto questo profilo, lei è una garanzia: non sbaglia mai un colpo. Sarà l’altura, ma questo agnello è tenero come burro. La padrona della trattoria lo aveva decantato ma avevo pensato alla solita esagerazione dell’oste».
«Vedo che la scalata le ha scatenato l’appetito!».
«Lo spavento me l’aveva tolto completamente».
«Ma ne è valsa la pena!».
«Di sicuro. E non solo per la Croce. Mi ha colpito molto la chiesetta degli alpini a Campo Imperatore».
«Non a caso Giovanni Paolo II venne a benedirne l’inaugurazione nel 1993». …
Il romanzo “La missione di Celestino” – Capitolo 7 (Parte Seconda)
«C’era proprio bisogno di buttarmi giù da letto? Devo dire alla reception di non passarmi telefonate almeno fino alle 9, soprattutto di un tale che si spaccia per sovrintendente alla Perdonanza. Sono o no in ferie?». Il signor Giacomo, lasciando la hall dell’albergo, a due passi da piazza Duomo, appariva in effetti stralunato. La folta barba arruffata, poi, gli dava un’aria trasandata, più del solito.
«Effettivamente ho esagerato- si scusò il sovrintendente-. Ma è stata talmente la sorpresa che ho subito elaborato un piano. Non era poi così presto…».
«Ma no, erano soltanto le 6 e trenta! Considerando che tra una genziana e l’altra ieri sera abbiamo fatto l’una, ho dormito solo cinque ore. Tenga presente che per essere in forma a me occorrono almeno otto ore di sonno».
«Per la forma intende, ovviamente, quella fisica…».