108. UN DITO CONTRO IL FIGLIO – 23. 4. 1998
«L’assassino è Mauro». Il presidente Bonavitacola non lo dice apertamente ma è questa la conclusione del suo ragionare nelle 41 pagine delle motivazioni della sentenza.
In particolare, il presidente ha “riletto” «le dichiarazioni autoccusatorie di Mauro che ad un’attenta analisi comparativa con le altre circostanze emerse, si rivelano, nei passaggi più salienti, coerenti, concordanti e credibili».
Bonavitacola ricostruisce quella maledetta sera del 23 agosto 1990. La nonna di Cristina a caldo disse a due giornalisti di aver visto la nipotina allontanarsi con Mauro. …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 107
107. L’ALTRA VERITA’ DEL GIALLO DI BALSORANO – 23. 4. 1998
Se la “sentenza Tarquini” aveva posto un macigno davanti alla cella dell’ergastolano Michele Perruzza, la “sentenza Bonavitacola” solleva quel macigno ed apre le “Grandi porte” del processo di revisione.
Proprio nel giorno in cui il Tar del Lazio ha rigettato la richiesta di sospensiva del provvedimento di trasferimento del muratore dal carcere di Sulmona a quello milanese di Opera. Con un sforzo ciclopico (raro è il coraggio di “processare” processi già chiusi), il presidente del Tribunale di Sulmona, Oreste Bonavitacola, nelle motivazioni depositate ieri della sentenza del processo-satellite (al termine del quale Michele e sua moglie sono stati assolti dall’accusa di aver istigato il figlio Mauro ad autoaccusarsi del delitto della piccola Cristina), ribalta le verità processuali del delitto di Balsorano. Fino ad affermare che Mauro è totalmente inaffidabile ed incoerente quando accusa il padre, mentre è attendibile e coerente quando si autoaccusa. …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 104
104. C’E’ UN SUPERTESTIMONE, STAVOLTA OCULARE – 3. 4. 1998
E ora spunta il testimone oculare che assistette all’assassinio: «L’ho visto io: quella maledetta sera a fare i “giochetti” con la piccola Cristina c’era suo cugino Mauro. Michele Perruzza è innocente».
Se il maledetto caso del delitto di Balsorano ha vissuto due processi paralleli ed al tempo stesso intrecciati, quello nelle aule di giustizia e quello sui mass media, allora siamo proprio arrivati al “redde rationem”.
Sì, perché grazie alla “gentilezza” di un anonimo “postino”, anche al cronista è stata recapitata una lettera del possibile testimone oculare che, se fosse vera, potrebbe chiudere un caso che da quasi otto anni divide l’opinione pubblica nient’affatto convinta neppure da una condanna all’ergastolo diventata definitiva dopo tre gradi di giudizio. …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 96
96. MAURO E IL PADRE, FACCIA A FACCIA – 28. 2. 1998
Colpo di scena chiama colpo di scena: il giovane Mauro dovrà testimoniare, dovrà confrontarsi col padre e con la madre, dovrà resistere alla pressione di una raffica di domande, dovrà difendersi dalle esplicite accuse di essere l’assassino della povera Cristina.
Confermando la tradizione di questa maledetta vicenda del delitto di Balsorano secondo la quale ad ogni svolta decisiva si aprono invece nuovi scenari, l’udienza di ieri del processo- satellite davanti al Tribunale di Sulmona ha sparigliato le carte in tavola. …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 79
79. MINACCIATO E PICCHIATO DAI POLIZIOTTI – 13. 6. 1997
Botte a Michele Perruzza, minacce a sua moglie e condizionamenti sul figlio Mauro. È un quadro inquietante quello emerso ieri dai due drammatici interrogatori di Michele Perruzza e di sua moglie Maria Giuseppa Capoccitti davanti al Tribunale di Sulmona che sta processando i due con l’accusa di aver istigato il figlio ad autoaccusarsi del delitto della piccola Cristina.
Un “processo satellite” che rappresenta l’ultima speranza per il muratore di Balsorano per tentare la ”revisione”. …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 77
77. MAURO NON PARLA, IL NONNO LO CONDANNA -12. 6. 1997
«No, non intendo rispondere». Ancora una volta Mauro Perruzza ha tenuto in scacco tutti. Ma la scelta di opporre il silenzio, grazie ad una scappatoia prevista dal codice, adottata ieri mattina davanti al Tribunale di Sulmona che sta celebrando un processo satellite a quello principale del delitto, potrebbe costare assai cara al figlio di Michele Perruzza.
A quel ragazzo tredicenne all’epoca dell’omicidio, che nell’immaginario popolare continua ad essere il sospettato numero uno dell’omicidio della piccola Cristina nonostante il padre, Michele, sia stato condannato all’ergastolo con sentenza definitiva dopo tre gradi di giudizio. …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 74
74. BALSORANO, IL GIALLO SI RIAPRE -3. 6. 1997
Che questo “processo satellite” si dovesse fare lo si sapeva, vista la durissima reprimenda della corte di Cassazione a quei giudici (del Tribunale di Avezzano prima, e di quello dell’Aquila poi) che, invece, non l’avevano voluto celebrare.
Ma che questo processo secondario a quello principale potesse riaprire l’intero caso del “Delitto di Balsorano”, non se lo aspettava nessuno. Forse nemmeno gli avvocati di Michele Perruzza, che ieri hanno esultato per il successo processuale ma soprattutto per la «vittoria morale». …