Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 101

Mauro Perruzza durante la sua testimonianza al processo di Sulmona

101.«BASTA, ORA VOGLIO PARLARE» – 9. 3. 1998
Anche in occasione della prima condanna all’ergastolo per Michele Perruzza, nel lontano 1991, era un fine settimana di marzo. Coincidenze. Ma ieri a Case Castella di Balsorano non ci sono stati i fuochi d’artificio che sette anni fa festeggiarono la “condanna a morte” del “mostro di Balsorano”.
Nessuno ha gioito (ma nemmeno s’è disperato) per l’assoluzione nel processo- satellite davanti al Tribunale di Sulmona che ha aperto a Michele le «grandi porte della revisione» del processo principale.
A sparare “fuochi”, però, ieri ci ha pensato Mauro Perruzza che, seppure attraverso i suoi genitori adottivi, ha lanciato uno strano messaggio. In sostanza, alla luce dell’assoluzione dei genitori dall’accusa di averlo istigato ad autoaccusarsi dell’omicidio della piccola Cristina, il ragazzo dice ora «di voler parlare, di non voler rimanere in silenzio ancora a lungo». «Sono distrutto, quella del Tribunale di Sulmona era una sentenza già scontata dalla prima udienza del processo»: questo il primo commento di Mauro. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 100

Michele Perruzza al processo di Sulmona tra i suoi avvocati, da sinistra Carlo Maccallini, Antonio De Vita e Attilio Cecchini (Foto Renato Vitturini)

100. «NON CHIAMATEMI PIU’ MOSTRO» – 8. 3. 1998
«La tesi di Stato non poteva, non doveva naufragare». Nella sua arringa al processo- satellite di Sulmona, l’avvocato Attilio Cecchini, «nel giorno del trionfo della giustizia giusta», s’è tolto tutti i sassolini che da sette anni gli tormentavano i piedi attaccando apertamente «un sistema che non ha voluto ammettere un clamoroso errore giudiziario».
L’errore di aver condannato all’ergastolo Michele Perruzza. Che ieri, esausto dopo la lettura della sentenza che lo ha assolto insieme con la moglie dall’accusa di aver istigato il figlio Mauro ad autoaccusarsi del delitto, ha gridato ai microfoni delle Tv: «Non sono più il mostro di Balsorano». …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 99

Mauro Perruzza durante la diretta tv su Rete8 del processo di Sulmona

99. «PAPA’ TI HO VISTO UCCIDERE» – 7. 3. 1998
La prova più dura Mauro Perruzza l’affronta quando, dopo tre ore di interrogatorio durissimo, l’avvocato Attilio Cecchini lo sfida ad accusare il padre guardandolo in faccia.
Per la prima volta, Mauro volge lo sguardo verso il padre, prende fiato, lo guarda negli occhi e spara: «Ti ho visto massacrare Cristina». Silenzio. Poi ancora, «Ora sarà contento, avvocato».
È senza dubbio questo il momento più drammatico di una giornata drammatica, partita con le clamorose rivelazioni sull’appartenenza dello slip macchiato del sangue della piccola Cristina e chiusa con il lungo interrogatorio di Mauro. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 98

Mauro Perruzza (al centro) vicino ad una delle troupe Tv

98. UNA PERIZIA-BOOMERANG INCHIODA MAURO -7. 3. 1998
La spietatezza di Mauro, gladiatore lasciato solo a combattere nella fossa dei leoni, la sua rocciosa resistenza alla raffica di domande sempre più ficcanti e rabbiose, la sua ribadita accusa al padre con l’ammissione di aver detto solo bugie fino all’ultimo memoriale, avrebbero potuto travolgere Michele Perruzza.
Un figlio così determinato ad accusare il padre (del delitto) e la madre (dell’istigazione all’autocalunnia), un ragazzo che ha tagliato tutti i ponti con la sua famiglia e col passato (parla in dialetto umbro, sverba poco e veste alla moda), avrebbe potuto essere uno scoglio difficile da superare per Michele, visto anche che la difesa del muratore, salvo qualche piccolo punto, ha perduto il confronto con Mauro non riuscendo a stanarlo come forse sperava. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 97

La finestra del bagno di casa Perruzza Case Castella

97. FIGLIO CONTRO PADRE: GUERRA DI NERVI – 6. 3. 1998
La verità, se mai si riuscirà ad accertarla in questa intricata vicenda, sta tutta dentro un paio di mutande. Anzi, in tre paia di mutande.
Nel giorno dell’attesissimo faccia a faccia tra Michele Perruzza e suo figlio Mauro, esplode un altro giallo. L’ennesimo colpo di scena di una vicenda maledetta che, quando sembra arrivare ad una qualche certezza, produce dal suo ventre un fatto nuovo che spariglia le carte faticosamente messe in ordine in tavola. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 96

Gli avvocati Ferdinando Paone (a sinistra) e Stefano Rossi durante il processo di Sulmona (Foto Renato Vitturini)

96. MAURO E IL PADRE, FACCIA A FACCIA – 28. 2. 1998
Colpo di scena chiama colpo di scena: il giovane Mauro dovrà testimoniare, dovrà confrontarsi col padre e con la madre, dovrà resistere alla pressione di una raffica di domande, dovrà difendersi dalle esplicite accuse di essere l’assassino della povera Cristina.
Confermando la tradizione di questa maledetta vicenda del delitto di Balsorano secondo la quale ad ogni svolta decisiva si aprono invece nuovi scenari, l’udienza di ieri del processo- satellite davanti al Tribunale di Sulmona ha sparigliato le carte in tavola. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 95

L’avvocato Attilio M. Cecchini con Michele Perruzza

95. «LA MIA BATTAGLIA PER PERRUZZA» – 27. 2. 1998
«Il sistema deve avere il coraggio di ammettere l’errore giudiziario che, d’altra parte, è connaturato nel processo penale che è un procedimento lungo, fatto dagli uomini che, appunto, sbagliano. Michele Perruzza, un innocente condannato all’ergastolo, non chiede vendette. Chiede che la giustizia, dal suo interno, ammettendo l’errore, faccia giustizia».
L’avvocato Attilio Cecchini, leader del collegio difensivo che assiste (gratis ed autotassandosi) Michele, scandisce le parole con gli occhi socchiusi seduto sulla poltrona del salotto della sua casa nel centro dell’Aquila dove sta lottando contro l’influenza.
Strano destino il suo. Da giovane, in Venezuela, combattè, come giornalista, per difendere gli oppressi. Oggi, al culmine di una carriera di avvocato che gli ha garantito il titolo di “maestro”, combatte per difendere dall’ergastolo un muratore di Balsorano: «Salvare Perruzza ormai è la sua vita» dicono di lui i colleghi e gli amici. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 94

Mauro Perruzza

94. MAURO, ANCORA TANTE BUGIE» – 26. 2. 1998
Un boomerang. Invece, di essere un contributo (tardivo) a trovare la verità in questa maledetta vicenda, il memoriale del figlio di Mauro rischia di trasformarsi in un clamoroso autogol proprio alla vigilia della decisiva udienza di domani davanti al Tribunale di Sulmona. Tanto che gli avvocati di Michele Perruzza (Attilio Cecchini, Carlo Maccallini e Antonio De Vita) hanno annunciato già ieri che chiederanno loro stessi l’acquisizione agli atti del memoriale, ritenendolo «interessantissimo per le tesi difensive». …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 93

Mauro Perruzza e la madre, Maria Giuseppa Capoccitti

93. «IL DNA, LA PROVA CHE MI SCAGIONA» – 25. 2. 1998
Manco a dirlo, il finimondo è scoppiato in un momento decisivo. Come è ormai tradizione, il caso del delitto di Balsorano, proprio alla vigilia di una svolta (l’attesa sentenza di dopodomani del Tribunale di Sulmona) fa registrare un clamoroso colpo di scena.
Un colpo di scena in quella sorta di “processo” sui mass-media che ha sempre proceduto parallelamente alla vicenda giudiziaria. E extra- giudiziaria, anche se potrebbe apparire il contrario, è la mossa (« Una manovra disperata» come l’ha bollata la difesa di Michele Perruzza) dei difensori del figlio del muratore, Mauro, che ieri hanno diffuso contemporaneamente l’esito di una singolare controperizia e di un “raffinato” memoriale del ragazzo stesso. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 92

Giuseppe Capoccitti

92. IL PADRE DI CRISTINA: «VERGOGNOSA CAMPAGNA DI STAMPA» – 11. 2. 1998
«No egregio assassino, non voglio la tua testa. Semplicemente vorrei che dicessi la verità. Non come hai fatto nel corso della lunga intervista rilasciata alla Rai, dove si è capito perfettamente dalle tue parole, dalle tue tante bugie, che sei tu l’assassino di mia figlia».
Così il padre di Cristina Capoccitti ha commentato ieri, in una nota, le dichiarazioni rilasciate dal cognato Michele Perruzza. …

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