Il Codice celestiniano non si trovava più negli scaffali della Biblioteca del Museo nazionale. Visto l’interesse che aveva suscitato negli studiosi, era stato esposto nella nuova sezione denominata “Oreficeria e tessuti”. Una sistemazione, comunque, provvisoria (visto che la Curia aveva presentato una richiesta affinché le venisse restituito l’oggetto che, d’altra parte, le apparteneva) ricavata all’interno della galleria dedicata all’arte sacra. Da questa, situata al secondo piano del Museo, attraverso una scala si raggiungeva il locale dove, in bella evidenza, s’era deciso di collocare il manoscritto non solo per la preziosità artistica e storica del tessuto, appunto, col quale era stata rivestita la copertina in legno, ma anche per la possibilità di sfruttare un’esposizione più moderna. …