Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 101

Mauro Perruzza durante la sua testimonianza al processo di Sulmona

101.«BASTA, ORA VOGLIO PARLARE» – 9. 3. 1998
Anche in occasione della prima condanna all’ergastolo per Michele Perruzza, nel lontano 1991, era un fine settimana di marzo. Coincidenze. Ma ieri a Case Castella di Balsorano non ci sono stati i fuochi d’artificio che sette anni fa festeggiarono la “condanna a morte” del “mostro di Balsorano”.
Nessuno ha gioito (ma nemmeno s’è disperato) per l’assoluzione nel processo- satellite davanti al Tribunale di Sulmona che ha aperto a Michele le «grandi porte della revisione» del processo principale.
A sparare “fuochi”, però, ieri ci ha pensato Mauro Perruzza che, seppure attraverso i suoi genitori adottivi, ha lanciato uno strano messaggio. In sostanza, alla luce dell’assoluzione dei genitori dall’accusa di averlo istigato ad autoaccusarsi dell’omicidio della piccola Cristina, il ragazzo dice ora «di voler parlare, di non voler rimanere in silenzio ancora a lungo». «Sono distrutto, quella del Tribunale di Sulmona era una sentenza già scontata dalla prima udienza del processo»: questo il primo commento di Mauro. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 58

L’edicola sorta a Case Castella dove è stata uccisa Cristina Capoccitti

58. LAGGIU’ LA VITA S’E’ FERMATA – 23. 8. 1992
A Case Castella è tempo di more. I cespugli spinosi stracolmi accerchiano quella piccola radura, poco scoscesa rispetto alla provinciale di Ridotti di Balsorano, dove fino a due anni fa, c’era un bel boschetto di more. I rovi sono stati da tempo abbattuti e all’ombra di alcuni alberi secolari è stata eretta una piccola “edicola”. Che in questi afosi giorni di fine agosto è meta di un continuo pellegrinaggio. …

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