ACCIANO (AQ) – Lunedì 7 agosto alle ore 20 nell’incantevole scenario del Castello medioevale di Beffi, sarà ricordato Nazario Sauro eroe d’Italia con l’amore per il mare e per la terra d’Abruzzo.
Sarà il primo dei tanti eventi estivi programmati dall’Amministrazione comunale di Acciano che, in questo caso, risulta avere come partner il Parco regionale Sirente Velino e il Comune di Avezzano. L’iniziativa, infatti, mira a ricordare un uomo che, oltre ad essere un marinaio e un patriota, è stato anche un protagonista nei soccorsi alla popolazione marsicana in occasione del terremoto del 1915.
“L’idea di invitare l’Ammiraglio Romano Sauro a raccontare l’avventurosa vita di suo nonno”, dichiara il Sindaco di Acciano e Consigliere provinciale dell’Aquila Fabio Camilli, “è stata dell’amico Giorgio Schinco che in passato ha avuto l’opportunità di ascoltare il racconto e ha pensato al Castello di Beffi come luogo ideale per la narrazione. Un’idea che abbiamo condiviso subito per i gesti di valore compiuti da Nazario Sauro e per il suo legame con l’Abruzzo. Pertanto”, conclude il Primo Cittadino di Acciano, “ringraziamo Giorgio Schinco e tutti quelli che hanno contribuito all’organizzazione di questo appuntamento con il quale diamo il via nel migliore dei modi alle manifestazioni estive nel nostro territorio”.
La manifestazione in programma domani prevede, dopo i saluti istituzionali appunto del Sindaco Fabio Camilli, del Presidente del Parco Francesco D’Amore, del Sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio e del Consigliere regionale Americo Di Benedetto, il racconto dell’Ammiraglio Romano Sauro aiutato dal giornalista e scrittore Angelo De Nicola.
XXIV Premio Internazionale “Ignazio Silone” – la motivazione della “Menzione speciale”
Menzione speciale “Che fare a Fontamara…”
al dottor Angelo De Nicola
MOTIVAZIONE
affermato giornalista aquilano, membro esperto del Centro Studi Ignazio Silone fino al 2020, per aver coltivato ed alimentato una profonda amicizia e collaborazione culturale con il Centro Studi e con la Città di Pescina, promuovendo, in ogni occasione, la conoscenza e la divulgazione degli ideali e dell’opera di Ignazio Silone.
Animato esclusivamente dalla passione e dalla ammirazione per lo scrittore abruzzese, ha ideato, insieme a Sara Cecala, il progetto speciale “Pescina/L’Aquila nel nome di Celestino V e di Ignazio Silone” con una proposta artistica pensata in occasione della 725.ma edizione della Perdonanza, nel decennale del sisma del 2009, ispirandosi ai valori universali di giustizia e difesa degli ultimi, incarnati da un autentico “personaggio siloniano”, il noto e compianto aquilano avv. Attilio Maria Cecchini.
L’incessante azione di promozione e valorizzazione della figura dello scrittore pescinese è stata coronata nel luglio di quest’anno dall’ultima fatica del instancabile giornalista la pubblicazione del volume “Dante, Silone la Perdonanza” edito dalla One Group Edizioni.
F.to
Il sindaco della città di Pescina, Mirko Zauri
Il presidente del Centro Studi Ignazio Silone, Tiziana Cucolo
Il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio
Pescina, lì 22 agosto 2021
La crisi del Pd all’Aquila/ Il vero problema è l’assenza di classe dirigente
La mia analisi sul Messaggero di oggi
(vai alla versione sul sito del Messaggero)
La mossa (poi rientrata) di lasciare il Pd per dar vita un “cartello” civico del consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, annunciata tempo fa ma poi mai attuata, oltre a segnare l’avvio ufficiale della campagna elettorale per le prossime comunali del 2022, certifica ulteriormente, se ce ne fosse bisogno, idel problema più grave che L’Aquila deve affrontare. Problema, non emergenza. Non si parla, quindi, del 6 aprile e, soprattutto, della sua ricostruzione, nè della pandemia. Si parla dell’assenza di classe dirigente.
Su questo fronte, il Partito democratico, grande protagonista da sempre (prima Pci, poi Pds, quindi Ds) della storia civica cittadina, in questi giorni fa segnalare una sconfitta non da poco. Entrambi i suoi due giovani candidati alla primarie per la passata corsa a sindaco (Pietrucci, appunto, e Americo Di Benedetto, oggi, guarda caso, entrambi in Regione) hanno abbandonato il partito sbattendo più o meno la porta e contestando, più o meno entrambi, lo strapotere della vecchia guardia e in particolare della “Triade” Cialente- Lolli(auguri per i 70 anni!)- Pezzopane.
Il passaggio, clamoroso, fa riflettere. La sconfitta è colpa della mancata stoffa dei due giovani rampanti leader della generazione dei quarantenni o della vecchia guardia che, pur avendo segnato un’epoca, raccogliendo incarichi importanti e continuativi, non ha saputo allevarli bene? Non è sfuggito il passaggio, dopo l’elezione della nuova segreteria (fino ad allora retta da un giovanissimo), che il neoeletto presidente del Circolo, Carlo Benedetti (da sempre sulla scena ma mai in primissimo piano) abbia vincolato il futuro del partito al rientro nello stesso di Cialente (in effetti, poi avvenuto) che aveva sbattuto la porta dicendone di volersene andare.
Se il Pd avviasse questa riflessione affinchè dall’analisi si possano trovare correttivi, si troverebbe paradossalmente in vantaggio rispetto agli altri partiti e schieramenti cittadini dove la malattia dell’assenza di una vera classe dirigente è da tempo allo stadio terminale. Soprattutto in quel ventre molle dei moderati, i post democristiani per intenderci, che da quando sono “sparite” anche le sponde Margherita e Udc, pur maggioranza numerica contano poco o nulla perchè senza partito che li rappresenti, senza contenitore che li accolga alla pari e senza un leader che li guidi.
Angelo De Nicola