Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 71

Michele Perruzza arriva in barella, e ammanettato, per l’udienza dopo essere stato colpito in carcere da un ictus

71. IL “MOSTRO” DI BALSORANO ARRIVO’ IN BARELLA – 10. 5. 1995
Uno sciopero ti allunga la vita. Si potrebbe commentare così, parafrasando il famoso spot pubblicitario, quanto accaduto ieri nell’ennesima puntata del caso del “delitto di Balsorano”. Solo che non c’è nulla da scherzare.
Non ha riso nessuno, ieri mattina, quando Michele Perruzza è sceso da un’ambulanza raggiungendo in barella l’aula del Tribunale. Non ha riso nessuno, nemmeno il più arrabbiato dei colpevolisti, nel vedere il “mostro” semiparalizzato dopo l’ictus, sfatto ed invecchiato di vent’anni. «Poveraccio, fa pena!» s’è sbilanciato qualcuno tra la folla di curiosi. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 70

Michele Perruzza e, a sinistra, l’avvocato Carlo Maccallini durante un processo

70. L’AVVOCATO CARLO MACCALLINI TORNA DIFENSORE DI PERRUZZA – 8. 5. 1995
La tragica vicenda del “delitto di Balsorano” è sempre più una storia infinita.
Tanto infinita che torna indietro a recuperare uno dei decisivi protagonisti di questo caso umano-giudiziario e, come ormai sostiene qualcuno, anche politico-giudiziario.
Un caso che continua ad avere un’enorme risonanza soprattutto perché, a principio, dell’orribile delitto a sfondo sessuale s’autoaccusò un ragazzino di 13 anni che poi, invece, cambiò versione ed indicò nel padre l’assassino.
A sorpresa, l’avvocato Carlo Maccallini, torna ad assistere Michele Perruzza. Maccallini, che fu il primo difensore del muratore prima di rinunciare clamorosamente, affiancherà Attilio Cecchini e Antonio De Vita nel collegio di difesa chiamato ad affrontare un passaggio processuale fondamentale. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 69

L’atto che prova l’esistenza del nastro con la confessione di Mauo e la sua successiva ritrattaziome

69. «PIETA’ PER PERRUZZA, E’ MALATO» – 18. 9. 1994
Pietà, non altre offese e ingiustizie contro Michele Perruzza. E’ quanto sta accadendo in questi giorni a Balsorano, per il muratore oggi quarantaquattrenne.
Il Segretario dell’Avi, Giacomo Fassino, vuole anzi presentare per Perruzza un’istanza di «sospensione della pena per ragioni umanitarie».
Michele è semiparalizzato nel carcere di Parma dopo l’ictus che lo ha colpito nel luglio scorso. E’ ormai ridotto ad una larva costretto sulla sedia a rotelle. Perciò, dice Fassino, «poiché nel nostro paese per fortuna non è prevista la pena di morte, lo stesso carcere, per duro che sia, non deve essere un lager dove far morire la gente». …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 68

L’atto che prova l’esistenza del nastro di un’adiocassetta che non si è più ritrovato

68. I LEGALI INSISTONO: TRE ASSI PER LA REVISIONE – 28. 1. 1994
«Un’altra battaglia è persa, ma non ci arrendiamo». Spiazzati dalla mossa a sorpresa del Pm Montinaro e paradossalmente insoddisfatti per l’assoluzione, gli avvocati di Michele Perruzza hanno preannunciato che quanto prima tenteranno ugualmente la strada della revisione del processo principale.
Uno strumento «eccezionale ma non impossibile» per tentare il quale, cioè per chiedere alla Corte d’Appello di potere rifare il processo, occorrono «elementi nuovi».
Tre le “novità” già preannunciate, ieri pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa, dalla difesa. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 67

Il magistrato Brizio Montinaro

67. ASSOLTO, ERGASTOLO CONFERMATO – 28. 1. 1994
Per Michele Perruzza, l’assoluzione è suonata come il sibilo della lama di una ghigliottina. Paradossalmente, l’assoluzione decisa ieri dal Tribunale di Avezzano per un procedimento-satellite potrebbe mozzare le già poche speranze per il muratore di ottenere la revisione del processo principale.
Manco a dirlo, il caso del delitto di Balsorano ha fatto registrare l’ennesimo colpo di scena.
Il processo di ieri, nel quale il muratore e la moglie Maria Giuseppa Capoccitti erano accusati di aver minacciato il figlio minore Mauro ad autocalunniarsi, cioè ad accusarsi del delitto per salvare il padre, s’era caricato di una decisiva importanza. Per la sostanza dei fatti ed ai fini della revisione preannunciata dagli avvocati del muratore (Attilio Cecchini ed Antonio De Vita). …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 66

Mauro Perruzza

66. COSTRINSERO IL FIGLIO AD ACCUSARSI DELL’OMICIDIO – 27. 1. 1994
Lui, Michele Perruzza, ha già sulle spalle 1.245 giorni di duro carcere senza speranza con “fine pena: mai”; lei, la moglie Maria Giuseppa Capoccitti, pur rinunciando a chiedere il divorzio, s’è ormai rifatta una nuova vita a Sassuolo(Modena); l’altro, il figlio Mauro, quasi alla soglia della maggiore età, non è più il «cuginetto tredicenne» e frequenta l’istituto tecnico industriale in una città del Nord, ospite di un collegio di suore.
A tre anni e mezzo dall’alba del 24 agosto 1990 quando, in un boschetto di rovi a Case Castella di Balsorano, venne trovato il corpicino nudo e martoriato della piccola Cristina, ad un anno e mezzo dall’ultimo processo in Cassazione che ha confermato l’ergastolo per il quarantatreenne muratore, sono cambiate molte cose. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 65

Michele Perruzza

65. IL DNA LA PROVA REGINA – 13. 12. 1992
Quarantacinque pagine dopo le trentacinque del processo di primo grado e le centotre dell’Appello. Completo delle motivazioni della Corte di Cassazione, depositate l’altro ieri, va in archivio il fascicolo del delitto di Balsorano che si era aperto con mille pagine con cui il Pm, Mario Pinelli, chiese il rinvio a giudizio di Michele Perruzza.
Le 45 pagine firmate dal giudice Corrado Carnevale chiudono una vicenda che, almeno dal punto di vista giudiziario, non ha più zone d’ombra.
Per Perruzza è ergastolo. Senza speranza. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 64

L’avvocato Franco Coppi all’Aquila durante il il processo post terremoto 2009 alla Commissione Grandi Rischi (Foto Renato Vitturini )

64. SPERANZE FINITE, E’ IL CARCERE A VITA – 29. 9. 1992
Carcere a vita, senza speranza.
La Corte di Cassazione, dopo un’ora e mezza di camera di consiglio, ha posto ieri la parola fine alla vicenda processuale del “delitto di Balsorano” a poco più di due anni dal quella sera del 23 agosto.
La prima sezione della Suprema Corte ha confermato la condanna all’ergastolo che era stata inflitta a Michele Perruzza, dalla Corte d’Assise dell’Aquila il 15 marzo del ’91 e che era stata confermata il 29 gennaio scorso dalla Corte d’Assise d’Appello.
Ergastolo. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 63

Il giudice Corrado Carnevale

63. PERRUZZA, ULTIMA SPERANZA – 27. 9. 1992
A volte anche un’intervista mancata può diventare una notizia, importante e significativa. «Il detenuto Perruzza Michele condannato all’ergastolo non è idoneo per sostenere un colloquio in carcere con un giornalista»: questa, nel freddo linguaggio ministeriale dell’”Ufficio centrale detenuti”, è stata la risposta alla richiesta ufficiale del cronista di poter intervistare il presunto “mostro” di Balsorano. Di potergli rivolgere alcune domande. Di invitarlo ad uscire dal suo coerente, testardo, mutismo. Di spiegare cosa veramente accadde quella sera del 23 agosto 1990 in quel boschetto di more a Case Castella lì dove oggi c’è un tempietto a ricordo di Cristina Capoccitti. Di sfogarsi alla vigilia del decisivo processo davanti alla Corte di Cassazione che domani deciderà se concedergli ancora speranze. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 62

Il giudice Giuseppe Grieco (Foto di Renato Vitturini )

62. «L’ASSASSINO E’ MAURO» – 26. 9. 1992
«Sto bene avvoca’. Non ho paura di niente». Stretto in un angoletto al primo piano del Palazzo di Giustizia di Avezzano, ieri mattina Michele Perruzza ha abbracciato (pur anchilosato dalle manette) il suo avvocato, Attilio Cecchini. Lo ha baciato e, quindi, lo ha rassicurato. Il muratore, ieri sembrava ancora più minuto, spaesato in mezzo a tre carabinieri. Sbarbato, pettinato e ben vestito con giacca e pantaloni bleu. Così ha affrontato due ore e mezzo di udienza preliminare davanti al Gip Giuseppe Grieco per uno dei processi-satellite nati dalla vicenda del delitto di Balsorano col pensiero rivolto, però, al decisivo processo davanti alla Corte di Cassazione che si terrà dopodomani a Roma. La sua ultima speranza. …

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