In ricordo di Giacomo D’Angelo

Con lui la presentazione, quasi venti anni fa, del mio libro “Da Tragnone a Fidel Castro” (8 agosto 2004: nella foto da sinistra, con l’autore, il sindaco di Calascio Corrado Mongelli e il saggista Giacomo D’Angelo, da destra Antonio Matarelli e l’editore Edoardo Caroccia ) nella sua Calascio.
Sua una strepitosa recensione di quel volume sulla “Rivista Abruzzese”, Anno LVII- 2004- N.4 Ottobre-Dicembre:
clicca qui:
https://www.angelodenicola.it/libri/tragnone/recensioni-rivista_abruzzese.htm

Nasce l’Associazione del Quarto di San Pietro

Che onore e piacere partecipare alla presentazione ufficiale dell’Associazione del Quarto di San Pietro. Peraltro ricevendo anche le chiavi di “quatrano” a sottolineare, orgogliosamente, la mia origine “sampietrina” ma anche a formalizzare il mio impegno per questa giusta causa civica.
Nel mio intervento, ho chiesto a Valentina Panzanaro di leggere un mio articolo (“Quanto era bella piazza San Pietro”) del luglio 2010, altri tempi ma mica tanto… (chi volesse rileggerlo lo trova qui:
https://www.angelodenicola.it/…/2010_ilcapoluogo.htm

“Sant’Agnese”, l’evento conclusivo a Tagliacozzo

“Sant’Agnese: L’Aquila apre, Tagliacozzo chiude”. Con questo slogan ardito (ai tagliacozzani non manca certo il coraggio…) si è tenuta nella serata di sabato 18 marzo 2023 un’agape agnesina nell’elegante locale “Ada Nurzia”, in piazza dell’Obelisco, gestito dall’aquilano Marco Gialloreti che ha scelto di “emigrare” qui, dopo il sisma del 6 aprile 2009, per gestire il frequentato pub.
Gialloreti ha così promosso (con la consorte Eleonora e i due ragazzi Francesca Romana e Enrichetto) nel locale che evoca nel nome i fasti della sua celebre e nobile famiglia di imprenditori dell’omonimo Torrone, una serata assai frizzante insieme agli amici Mattia Ravioli e Francesca Rosa di “Civico 2 Sfiziosità Gourmet”, in cui si è riunita la insigne e veneranda locale “Confraternita de’ j’ósso”, sotto le insegne dell’ecc.mo “Gran Maestro” Fabrizio Nanni Venturini. Ospite d’onore il popolare artista Mimmo Locasciulli col suo noto vino. Ospite, quale massima autorità agnesina, “S.E.” Angelo De Nicola, presidente dell’Associazione culturale “Confraternita dei ‘devoti’ di Sant’Agnese”, quella che promuove all’Aquila il “Festival della Maldicenza, ovvero un evento culturale nato per esaltare il popolare e antico “rito agnesino” del 21 gennaio.
Alla serata, oltre alle “autorità” agnesine aquilane invitate tipo “osservatori Onu”, ha presenziato, con interventi degni della miglior agnesinità, il sindaco di Tagliacozzo Vincenzo Giovagnorio (era inviato anche il primo cittadino aquilano, Pierluigi Biondi). «Si è finalmente conclusa l’adesione del sodalizio tagliacozzese con quello aquilano nel segno della “maldicenza”- ha detto Giovagnorio-. Naturalmente la “maldicenza” nella accezione di critica sincera e costruttiva così come nella tradizione, tutta aquilana, di “Sant’Agnese”. Un modo di vivere l’antico costume cittadino di parlare liberamente, coraggiosamente e francamente di tutto e di tutti, appunto nel giorno di Sant’Agnese. Si “dice il male”, non “si dice male”, in un clima di satira mordace mai pettegola, mai diffamatrice, mai calunniatrice. Cresce quindi- ha concluso il sindaco- il nostro affetto e il nostro comune sentire con la città capoluogo di Regione e con tutti gli amici aquilani in attesa di averli tutti ospiti. “…a Tagliacozzo coi treni popolari” grazie alla linea ferroviaria che Biondi presto realizzerà spianando i monti e colmando le valli che ci separano!».

Mimmo Locasciulli show

TUTTI GLI ELETTI:

Celestino V foi corajoso e não temeroso

https://www.ihu.unisinos.br/categorias/621620-celestino-v-foi-corajoso-e-nao-temeroso

Um convincente prontuário sobre Pietro Angelerio del Morrone, o eremita da região dos Abruzos que escolheu viver em extrema pobreza. Uma espécie de manual sobre esse asceta, que se desvinculou de qualquer contato com o mundo exterior, considerado um santo já em vida.

A reportagem é de Franco Manzoni, publicada por Corriere della Sera, 25-08-2022. A tradução é de Luisa Rabolini.

Pintura de Celestino V, por Niccolò di Tommaso.

Foto: Marie-Lan Nguyen | Wikipédia

Portanto, depois de vinte e sete meses desde o início de um conclave muito difícil, em 5 de julho de 1294 os cardeais o escolheram como o novo Papa, coroado na basílica de Santa Maria di Collemaggio em L’Aquila em 29 de agosto com o nome de Celestino V (acima, retrato de Niccolò de Tommaso no painel principal de um tríptico com as histórias do Papa, século XV, afresco no Maschio Angioino em Nápoles).

Analisando exaustivamente fontes históricas e literárias, como hábil detetive o jornalista Angelo De Nicola (L’Aquila, 1965), que dedicou a maior parte de suas publicações ao eremita Pietro, traça um percurso heterogêneo no livro I Papi e Celestino V, subtítulo La Perdonanza da Bonifacio VIII a Francesco (Os Papas e Celestino V. O Perdão de Bonifácio VIII a Francisco, em tradução livre, edições One Group, pp. 310, € 25). O livro, que se vale do prefácio de Giovanna Chiarilli e de um ensaio de padre Luigi Maria Epicoco, procede como um thriller examinando mistérios, documentos, hipóteses. Uma viagem intrigante através de 24 Papas e um antipapa. Afloram muitos questionamentos.

I papi e Celestino V. La perdonanza da Bonifacio VIII a Francesco

Assim que foi coroado, por que Celestino V emitiu uma bula com a qual concedeu o Perdão, ou seja, a indulgência plenária sem distinção de censo, a todos aqueles que passassem sob a porta sagrada de Collemaggio entre 28 e 29 de agosto de cada ano? O que ou quem o levou a renunciar após apenas quatro meses de pontificado? Seria realmente ele o personagem que Dante no terceiro canto do Inferno descreve entre os desatentos como “a sombra conheci daquele Que a grã renúncia fez ignobilmente”? Foi realmente o sucessor Bonifácio VIII que o mandou matar?

O autor tem certeza de que Celestino V gerou um forte constrangimento. Somente com Paulo VI começou sua reabilitação.

Em 2009, Bento XVI prestou visita os restos sagrados de Celestino V doando seu pálio e ressaltando o ato de coragem em renunciar ao trono papal.

Em 2019, a Unesco reconheceu o Perdão celestino como patrimônio imaterial da humanidade.

A espera agora se volta para 28 de agosto, próximo domingo, quando o Papa Francisco será o primeiro pontífice a abrir a porta sagrada da basílica de Santa Maria di Collemaggio, celebrando o rito do Perdão.

Assim será sancionada, como aponta Angelo De Nicola, a passagem de Celestino V de covarde a humilde herói popular.