12.NUOVI DUBBI DALLE ANALISI – 11. 10. 1990
E’ una decisione sofferta quella che, forse oggi, prenderà il Tribunale della Libertà dell’Aquila chiamato a pronunciarsi se ci sono sufficienti indizi per trattenere in carcere Michele Perruzza. E’ molto probabile che già stamani i giudici aquilani (Villani presidente, Como e Pace) depositeranno l’ordinanza che ieri mattina si sono riservati, con la quale verrà o meno accolta l’istanza (già rigettata dal Gip di Avezzano) presentata dalla difesa (avvocati Carlo e Mario Maccallini) per chiedere la scarcerazione del muratore (in isolamento da 45 giorni) o quantomeno la concessione degli arresti domiciliari. …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 11
11.LO ZIO RESTA IN CARCERE – 23. 9. 1990
E’ passato un mese da quella notte del 23 agosto. Sono passati ventotto giorni dall’alba di lunedì 27 agosto, quando Michele Perruzza, zio della piccola Cristina, è finito in carcere con l’accusa di essere il bruto. Dove il quarantenne muratore dovrà restare. Ieri pomeriggio il Gip ha infatti notificato la sua (repentina) decisione di rigetto dell’istanza di scarcerazione presentata giovedì scorso dalla difesa (gli avvocati Carlo e Mario Maccallini). Per il giudice Rossi esiste il pericolo di inquinamento delle prove e gli indizi sono sufficienti per mantenere la misura di custodia cautelare. …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 10
10.ISTANZA PER LIBERARE PERRUZZA – 21. 9. 1990
Ieri, primo giorno di scuola, a Ridotti di Balsorano le alunne della seconda elementare hanno voluto portare, tutte, un fiore al cimitero sulla tomba della loro amichetta Cristina. Ieri, ventottesima giornata di indagini ad Avezzano si è registrato l’ennesimo colpo di scena.
«Non abbiamo intenzione, almeno per ora, di proporre un’istanza di scarcerazione visti gli indizi finora raccolti a carico di Michele Perruzza. E poi, se il muratore venisse scarcerato, col clima che si è creato ci sarebbero enormi problemi». Così, fino a qualche giorno fa, gli avvocati difensori del muratore, in carcere da venticinque giorni con l’accusa di omicidio volontario, atti di libidine e occultamento di cadavere, andavano rispondendo all’insistente domanda del cronista.
Ieri mattina, invece, Carlo e Mario Maccallini si sono presentati al tribunale di Avezzano per depositare presso la cancelleria del Gip un’istanza di revoca della custodia cautelare. …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 9
9. CHI GETTO’ CRISTINA NEL FOSSO? 15. 9. 1990
I “misteri” del delitto di Balsorano. Mentre Michele Perruzza è in carcere da
diciotto giorni, ogni giorno sembra spuntare fuori un nuovo lato oscuro, nuovi
interrogativi. Rimuginando sulla vicenda è inevitabile.
Chi ha gettato Cristina nel fosso delle more? Viene da chiederselo riflettendo
su un particolare: la bimba è rimasta nel luogo dove è stata uccisa (soffocata come ha accertato l’autopsia) almeno una ventina di minuti. …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 8
8.E’ BATTAGLIA DI PERIZIE 9. 9. 1990
Il figlio, l’altro ieri, lo avrebbe di nuovo accusato di essere il “mostro” che nel boschetto di more ha assassinato la piccola Cristina. Una ragazzina di 14 anni, ieri, lo ha accusato di aver tentato di adescarla con la promessa di 20. 000 lire. I capelli intrappolati nelle macchie di sangue trovate sui suoi vestiti sono, quasi certamente anche se non c’è conferma ufficiale, di quella bimba di 7 anni che madre e padre, ogni giorno da quel venerdì 24 agosto, vanno a piangere al cimitero di Ridotti di Balsorano.
La posizione di Michele Perruzza, in carcere da tredici giorni con l’accusa di essere il bruto, si fa sempre più pesante. …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 7
7.IL SANGUE E’ DI CRISTINA 5.9. 1990
E’ stata una giornata di quiete, dopo la tempesta del “toto-mostro”, la dodicesima delle indagini sull’assassinio della piccola Cristina. Il magistrato che conduce l’inchiesta, il sostituto procuratore Mario Pinelli e gli inquirenti hanno mantenuto lo strettissimo riserbo che si sono imposti l’altro giorno ed hanno anche chiesto alla difesa di fare altrettanto «per il bene delle indagini». Unico fatto nuovo “ufficiale” è stato un lungo colloquio in carcere, ieri mattina, tra Michele Perruzza e i suoi avvocati. …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 6
6. TESTIMONIANZE AL SETACCIO 1. 9. 1990
Balsorano, otto giorni dopo la tragedia. Alla messa della “riuscita” (è costume in queste zone che i congiunti stretti del defunto restino in casa sette giorni, per tornare alla vita normale dopo una settimana col rito commemorativo), al primo banco a sinistra della chiesa di Ridotti, c’era tutta la famigliola della povera Cristina.
Il padre Giuseppe Capoccitti, la madre Dina Valentini che non è più uscita di casa dal giorno dell’assassinio restando sempre distesa sul letto, e il tredicenne Samuele. L’altro pomeriggio la famiglia Capoccitti aveva chiesto riservatezza. Al parroco don Mario De Ciantis i due genitori, provatissimi dalla tragedia e da quanto sta accadendo hanno chiesto di non suonare nemmeno le campane: avrebbero avvisato soltanto pochi intimi.
La discrezione è stata compresa, ma la chiesa era comunque piena. C’era tutta Case Castella. Non curiosi o inquirenti come era avvenuto ai funerali. …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 5
5. IN ATTO UNA DIFESA DISPERATA – 29 agiosto 1990
Un eroe. Una vittima. Un ragazzetto «tarato» da qualche problema psichico o figlio di quella cultura contadina legata ancora alla figura del padre-padrone o al «familismo amorale» che porta a coprire, sempre e comunque, i propri congiunti.
Chiunque sia Mauro, il figlio tredicenne di Michele Perruzza, il quarantenne muratore finito in manette con l’accusa di essere il bruto, è l’unico ad avere la chiave di lettura del brutale delitto, a Case Castella di Balsorano, di Cristina. La confessione spontanea, infatti, poi ritrattata a distanza di poche ore, ha dimostrato agli inquirenti che il ragazzetto sa molto sull’assassinio. Forse solo una parte, per aver seguito e spiato l’assassino o quantomeno averlo sentito raccontare. Forse tutto, per aver involontariamente partecipato. …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 4
4. ALL’ALBA IL MOSTRO E’ SCOPERTO – 28 agosto 1990
«Ecco il mostro… Ecco il mostro… ». Non appena Michele Perruzza, muratore quarantenne, a testa china, esce dal Palazzo di Giustizia di Avezzano, all’alba, in manette tra due corpulenti agenti, i pochi curiosi rimasti sonnacchiosi tutta la notte al freddo ad attendere sviluppi, si risvegliano all’improvviso. Vogliono linciarlo. Vola pure qualche raggelante minaccia: «Il mostro sei tu, non tuo figlio. Vedrai ora cosa ti succederà in carcere… Assassino». Sono le 6,40 di ieri mattina. Con la Volante che scompare nella foschia mattutina verso il carcere di Avezzano, si conclude la nottata thrilling del terzo giorno delle affannose indagini a tappeto per scoprire il bruto che ha assassinato dopo aver tentato di violentarla, la piccola Cristina Capoccitti, 7 anni appena, la sera di giovedì scorso. Otto ore in cui accadde di tutto, anche l’incredibile con colpi di scena a ripetizione. …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 3
3. CRISTINA, L’ASSASSINO HA 13 ANNI – 27 agosto 1990
Ha fatto tutto un ragazzo di tredici anni. Lo sconcertante epilogo del brutale assassinio di Cristina, la piccola di 7 anni trovata uccisa completamente nuda venerdì scorso, in un fossato tra le boscaglie di Case Castella di Balsorano, è venuto ieri sera tardi, poco dopo le ore 23. Il sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano, dottor Pinelli, ha infatti deciso il fermo di M. P. che al termine di un interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Balsorano ha confessato di aver ucciso la bambina. E’ caduto subito. E’ scattato il provvedimento restrittivo. …