Con il libro “Il Primo Giubileo della Storia” al Festival del Medioevo di Gubbio

Anche L’Aquila protagonista al Festival del Medioevo di Gubbio. Non solo il libro Il primo Giubileo della Storia” (One Group Edizioni) del giornalista e scrittore aquilano Angelo De Nicola avrà uno spazio nel Festival (domenica 29 settembre) ma la One Group Edizioni sarà presente con uno stand nella “Fiera del Libro” della manifestazione, che quest’anno festeggia il decennale.
La conferenza di Angelo De Nicola è prevista per le ore 11 di domenica 29 settembre nella Sala Azzurra del centro Santo Spirito, nel cuore storico di Gubbio, quando saranno presentati grandi saggi storici all’interno del Focus “La storia da sfogliare”.
«Da dieci anni perseguiamo l’obiettivo di dare al Festival una dimensione sempre più europea e internazionale, offrendo un’esperienza di altissimo livello culturale e di grande valore scientifico. Anche quest’anno, siamo certi di regalare al nostro pubblico momenti indimenticabili, continuando a nutrire la curiosità e l’amore per la storia», ha dichiarato l’ideatore e direttore del Festival del Medioevo, Federico Fioravanti.
Alessandro Barbero, Francesco Guccini, Franco Cardini, Dario Fabbri, Carlo Lucarelli, Maria Giuseppina Muzzarelli, Claudio Strinati, Matteo Saudino e tanti altri storici, scrittori, scienziati, filosofi, architetti e giornalisti compongono il ricco programma della decima edizione del Festival del Medioevo, diventato in questi dieci anni il più importante evento di divulgazione culturale sull’Età di mezzo grazie alle sue lezioni coinvolgenti di alto valore scientifico, unite a rievocazioni di grande qualità.
La One Group Edizioni parteciperà con un proprio stand alla Fiera del libro medievale, l’evento editoriale che arricchisce ogni anno le lezioni di storia di tutti i giorni del Festival per offrire migliaia di opportunità di approfondimento con tutto quello che c’è da leggere sul Medioevo: dai grandi classici alle novità editoriali.
Il link al programma completo del Festival:
https://www.festivaldelmedioevo.it/portal/programma-2024/

LA RASSEGNA STAMPA
https://www.ladolcevita.tv/laquila-festival-del-medioevo/
https://www.giulianovanews.it/2024/09/laquila-presente-a-gubbio-al-festival-del-medioevo/
https://www.abruzzozoom.info/festival-del-medioevo-di-gubbio/
https://abruzzoweb.it/festival-del-medioevo-a-gubbio-il-29-settembre-anche-laquila-sara-protagonista/
https://infomedianews.com/laquila-presente-a-gubbio-al-festival-del-medioevo/
https://abruzzosera.it/cultura-e-societa/laquila-presente-al-festival-del-medioevo-di-gubbio/
https://www.ecoitaliano.com.ar/?p=61865 ARGENTINA
https://www.laquilablog.it/laquila-presente-a-gubbio-al-festival-del-medioevo/
https://assergiracconta.altervista.org/archivioNews.php?page=1&id=31869
https://www.ilgiornaledelsud.com/laquila-presente-a-gubbio-al-festival-del-medioevo/
https://www.radiolaquila1.it/2024/09/25/laquila-presente-a-gubbio-al-festival-del-medioevo/
https://cavalierenews.it/eventi/25247/l%E2%80%99aquila-presente-a-gubbio-al-festival-del-medioevo.html
https://news-town.it/2024/09/25/eventi/festival-medioevo-gubbio-laquila-protagonista-con-il-giornalista-e-scrittore-de-nicola/
https://www.ondatv.tv/cultura/laquila-presente-a-gubbio-al-festival-del-medioevo/
https://www.altochiasciooggi.it/ultime-notizie/laquila-al-festival-del-medioevo-un-ritorno-culturale-23371/
https://www.espressione24.it/anche-laquila-protagonista-al-festival-del-medioevo-di-gubbio/

A Castel del Monte l’11.ma presentazione del libro “Il Primo Giubileo della Storia”

L’intervento di Fulgo Graziosi

IL PRIMO GIUBILEO DELLA STORIA
di ANGELO DE NICOLA

Premessa:
La nostra attività si arricchisce con la presenza e la partecipazione attiva di autori di prestigio. Oggi è la volta di Angelo De Nicola, giornalista professionista di lungo corso, approdato alla ricerca e alla narrativa dopo aver constatato che l’editoria giornalistica stia subendo una profonda metamorfosi. Non è nuovo a pubblicazioni impegnative. Mancava una pubblicazione più leggera, snella, alla portata di tutti. Una specie di vademecum indispensabile per quando si vanno a visitare luoghi e monumenti legati alla storia di grandi uomini come Celestino V. E’ un vero e proprio tascabile, utile per il turista, dove si trovano notizie utili, non ripetitive, frutto di una capillare ricerca, con raffronti e paragoni con l’attualità.

Che Celestino sia stato un rivoluzionario della Chiesa, lo sanno tutti. Ma, molti non conoscono particolari, retroscena, considerazioni, che Angelo è riuscito a scovare e a porre a disposizione della società, a volte, troppo distaccata e superficiale nella conoscenza di fatti e personaggi di portata universale.

Sono lieto della presenza di Angelo, mio carissimo amico, con i cui genitori ho trascorso un bel percorso di vita. Ha voluto partecipare personalmente alla nostra attività. Ne siamo felici e grati. Data la sua notorietà, avremo certamente una ricaduta meritoria e di credibilità. La visibilità l’affidiamo alla sua penna. Grazie caro Angelo.

Non possiamo ignorare la partecipazione e la professionalità di un’altra amica, Francesca Pompa, tenuta a battesimo da una zia di mia moglie, Anna di Onna. Ma i legami con la casa editrice One Group sono ancora più antichi, perché i rapporti con la famiglia di Duilio Chilante, consorte di Francesca, risalgono ai tempi della frequentazione dell’Oratorio Salesiano con il padre e gli zii di Duilio. Ne erano tanti. Angelo starebbe per dire “era piccolo Gesù Cristo. Infatti, ero veramente piccolo. Avevo sei o sette anni e andavo ai Salesiani con mio fratello Silvio.

CONSIDERAZIONI
Ho letto con piacere il libro. Un vero e proprio prontuario. Scritto con lo stile del giornalista preparato, attento, analizzatore degli eventi, ricercatore misurato anche nella esposizione di tesi e raffronti contrastanti. È un prontuario breve, snello, utile per ogni tipo di lettore, proteso alla conoscenza delle potenzialità umane, storiche, ambientali del territorio. È un vero e proprio tascabile. Come quelli che andavano di moda tanti anni fa. E’ ricco di notizie e particolari, talvolta sconosciuti, o appresi in maniera superficiale. Ma, quel che più mi piace, contiene una serie di riflessioni che stimolano l’intelligenza del lettore per andare alla ricerca della verità, di quella verità che, ad ogni costo, la Chiesa e taluni uomini hanno tentato di distorcerne la cronologica realtà per offuscare la potenza, la fama, il sapere, l’intelligenza e le oculate proiezioni sociali e religiose di un grande uomo, della taglia e del profilo socio culturale di Celestino V. Gli argomenti trattati, con dovizia di particolari, stimolano nel lettore una serie di profonde riflessioni, prima ancora di addentrarsi in puntuali e corrette analisi introspettive, volte alla ricerca della verità. Verità che, forse, inseguiremo e che non riusciremo mai a portare alla luce nella dovuta interezza.

Tutto ciò lo verificheremo proprio attraverso un razionale, chiaro e profondo colloquio con l’autore Angelo De Nicola.

Vorrei porti cento domande. Te ne rivolgo pochissime. Vorrei lasciare lo spazio agli ascoltatori che, certamente, ne vorranno fare moltissime. Tanto per chiarire le idee a noi, alla comunità aquilana, abruzzese: perché Celestino V, nel suo breve papato volle caratterizzare questo grande evento, di portata mondiale, “Perdonanza”? Fu una vera e propria rivoluzione concettuale della “Indulgenza”, voluta con decisione, senza riserva alcuna.

Il Primo Giubileo della Storia. Normalmente, la presunzione, la prepotenza derivanti dal potere e le furbizie lascerebbero pensare a perfette strategie di gestione della cosa pubblica. Nel nostro caso, la gestione del papato. Ma, non è così. Tu lo hai dimostrato, mettendo insieme una serie di tasselli, con i quali hai chiarito, praticamente, che Bonifacio VIII, nelle sue elucubrazioni, ad un certo punto si è incartato e, nel tentativo di dimostrare ancora una volta l’inefficacia della Perdonanza, per salvare la faccia, è stato costretto ad indire il Primo Giubileo della Storia che, guarda caso, ha amplificato l’importanza e la visibilità della Perdonanza Celestiniana. Ha tentato di salvare la reputazione riducendo il Giubileo al semplice evento di “Centesima indulgenza” per dimostrare che il potere era ancora nelle sue mani. Le considerazioni esposte, a tal proposito, meritano un approfondimento da parte tua.

Il papicidio e la leggenda del chiodo assassino
Che il castello di Fumone, di proprietà dei Caetani, non fosse un albergo a cinque stelle, lo sapevano tutti. Era un vero e proprio carcere, peggio di un lager, dal quale pochi ne sono usciti, ma con gravi problemi fisici e mentali. Celestino, invece, doveva essere eliminato, in quanto elemento scomodo per la gestione della Chiesa, avendone minato la solidità economica con l’abolizione lucrosa dell’indulgenza. Contestualmente, aveva denunciato anche l’ingerenza della nobiltà nella scelta dei Pontefici. Era un Papa scomodo. Infatti, non aveva posto la sua candidatura e non aveva alle spalle una protezione nobiliare. Era stato scelto per riportare legalità e credibilità all’interno del Vaticano. Bonifacio VIII, come tu ben dici, temendo un possibile scisma, decise di recludere Celestino nel carcere di Fumone, da dove non è uscito vivo. Con la morte vengono poste in essere una serie di ipotesi che, francamente, non hanno il senso di una qualsiasi razionalità. Il famoso buco in testa venne fatto passare per una ferita procurata in precedenza. Ma, l’ipotesi non regge, perché un oggetto di quelle dimensioni avrebbe provocato la morte. Le varie analisi effettuate negli anni hanno tutte la connotazione di un pilotaggio a monte, volto ad evitare che la Chiesa possa essersi macchiata di un crimine così spregevole. Personalmente sono convinto che sia stato assassinato con un chiodo che Angelo definisce “bresciano”, ma che, dalle nostre parti, vengono definiti chiodi da “gattello”, forgiati in maniera quadrangolare e piramidale, della lunghezza variabile dai quindici ai diciotto centimetri, con una punta ben acuminata. Servivano per fissare e consolidare le impalcature in legno, fissando dei cunei tra la trave montante e quella orizzontale della pedata. Non servono le risonanze, le TAC, le autopsie postume, mi disse un esperto imprenditore ingegnere. Basta prendere un chiodo come questo, ne trasse uno intonso dal cassetto della scrivania, infilarlo in quel buco ancora evidente. Scenderà per circa cinque o sei centimetri e si fermerà proprio a questa altezza, dove le dimensioni del chiodo, di forma piramidale, combaceranno con il foro presente nel cranio di Celestino. Ma, tutto questo, la Chiesa non vuole dimostrare, perché non potrebbe mai giustificare un omicidio del genere.

Hai messo in risalto due perdonanze, quella di Adelchi Serena e quella della Rinascita, legata a De Rubeis e Centofanti. La prima, d’effetto, venne inserita nel progetto della costruzione della Grande Aquila. La seconda, quella della Rinascita, concepita, forse, per il possibile inserimento dell’Aquila nei grandi flussi turistici e religiosi, allo scopo di far conoscere le potenzialità storiche, artistiche e culturali in dotazione al territorio, anche per favorire il decollo socio economico della città. Il sogno della Grande Aquila naufragò con la caduta del regime. La Rinascita, purtroppo, non c’è stata, se non a livello esclusivamente religioso e folcloristico. Cosa ci puoi dire, oltre a quello che hai scritto, di questo paragone che, bene o male, non è poi tanto azzardato?

Il Gran Rifiuto di Benedetto XVI
Questo è un argomento interessante. Di Papi che abbiano rifiutato il mandato ce ne sono stati diversi. Qualcuno lo hai citato anche tu. Ma, che abbiano osato “il Gran Rifiuto”, a mio modesto parere, ce ne sono soltanto due, Celestino V e Benedetto XVI. Guarda caso, per le stesse identiche ragioni: lotte di potere ai tempi di Celestino, strapotere e affari poco chiari dello IOR attuali; scandali e ingerenza della nobiltà nella scelta dei Pontefici; palesi scandali, mai condannati, nel comportamento scorretto del clero con una diffusa pedofilia; lucro nella antica concessione delle indulgenze, corruzione nell’allegra gestione e svendita di cospicui patrimoni immobiliari vaticani e non di proprietà della Chiesa. Ma, andiamo per ordine. Dante, per destinazione sociale, fu costretto a denigrare Celestino V con l’improprio termine “viltade”. Ci sono stati, come hai detto, goffi tentativi di riparazione per il grande affronto, che non hanno dipanato la matassa, anzi hanno finito per renderla ancora più ingarbugliata. Tentativi di difesa di Celestino V che lo hanno reso quasi ignorante. Tra i difensori veri, quelli appartenenti alla ragione, non viene annoverato quasi mai San Giovanni da Capestrano. Questi, negli anni trenta del 1400, tenne una predica, proprio a Collemaggio, in difesa di Celestino V. Da grande giurista, quale era, non pronunciò il solito sermone, neppure una semplice omelia. Svolse un’arringa, con la quale demolì la tesi sostenuta da Dante, non il suo valore letterario. Sono sicuro che, se ci fosse stata la presenza di un collegio giudicante, avrebbe pienamente assolto Celestino V per non aver commesso il reato dantesco e, forse, gli sarebbe stato assegnato il riconoscimento per i danni morali e materiali apportati da Dante e dai tanti saccenti clericali che hanno sostenuto la tesi dantesca. Adesso veniamo a Benedetto XVI. Ho scritto, non voglio rubarti la scena, che Benedetto XVI ha deciso di effettuare il “Gran Rifiuto” proprio all’Aquila, in occasione della visita a Collemaggio, subito dopo il terremoto. Ho detto che, ti prego di riflettere su questa affermazione che, nel momento in cui Benedetto XVI ha deposto il Pallio, simbolo del potere papale, collocandolo con estrema delicatezza sul sarcofago di Celestino con un particolare gesto, accompagnato da una interiore considerazione, a cui ho attribuito questa versione: “Ti restituisco il Pallio che ti hanno strappato sacrilegamente, perché ti appartiene di diritto. Oggi, dinanzi alle tue spoglie, imito il tuo gesto e, per le stesse ragioni, opero anch’io, convintamente “Il Gran Rifiuto”. Le polemiche e le tesi dei saccenti, fino ad oggi nell’ombra, sono state infinite. L’eco ancora non si spegne. Una conferma a questa mia tesi è stata data, involontariamente, dal suo Segretario Monsignor George, molto discusso, nel corso di una intervista televisiva. Ha riferito che un giorno Benedetto XVI disse che era giunto il momento di rendere pubblico il proprio abbandono. Monsignor George replicò , dicendo che sarebbe stato necessario avvertire prima gli organi responsabili. Dopo di che avrebbe potuto assumere la decisione del caso. Papa Benedetto XVI, con estrema fermezza, assicurò che la decisione era stata già assunta da tempo. Forse, proprio quella sera all’Aquila, al cospetto di Celestino V, del quale aveva una profonda ammirazione.
Castel del Monte, 11 agosto 2024

Fulgo Graziosi

Il Primo Giubileo della Storia

Il quindicensimo libro di Angelo De Nicola (vedi bio)

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SCHEDA SINTESI

L’epocale pellegrinaggio di Papa Francesco, il 28 agosto del 2022, per aprire la Porta Santa della basilica di Santa Maria di Collemaggio ha finalmente rimesso al posto che merita nella Storia quel “povero cristiano” di Celestino V. Ed ha elevato la Perdonanza Celestiniana, già Patrimonio Immateriale dell’Umanità, a risorsa fondamentale anche della Chiesa quale “primo Giubileo della storia”, promuovendo la città dell’Aquila a “Capitale del Perdono”. Altro che “colui che fece per viltade il gran rifiuto” (Papa Celestino V)! Altro che la “più elegante delle sagre” (la Perdonanza)!

Ma cosa è la Perdonanza? Perché è il primo Giubileo della Storia? Perché è una festa laica? Perché Papa Celestino V è un eroe e non un vigliacco? Perché il tema del perdono, anche in senso laico, è così attuale?

Soprattutto a tali interrogativi vuole cercare di rispondere questo volume. Una sorta di “guida” divulgativa agile e veloce, per avere una visione a volo d’uccello di questioni secolari, complicate, dibattute, alcune ancora irrisolte.

INCIPIT DEL LIBRO

La Perdonanza dell’Aquila, il principale evento dell’Abruzzo, è uno dei più conosciuti in campo nazionale per via del suo valore universale di spiritualità.
Una ricorrenza che non si è mai interrotta: pestilenze, pandemie, terremoti… nulla ha mai fermato la rievocazione del “Dono” che Papa Celestino V fece in quel 29 agosto del 1294, concedendo l’Indulgenza Plenaria con la Bolla del Perdono a chi, sinceramente pentito e confessato, entrasse nella basilica di Santa Maria di Collemaggio all’Aquila (dove lui sceglie di farsi incoronare Pontefice), tra i vespri del 28 e i vespri del 29 agosto di ogni anno. Un gesto rivoluzionario perché le Indulgenze Plenarie, ovvero il perdono da tutti i peccati, all’epoca bisognava lucrarle, cioè pagarle. E invece, l’Eremita del Morrone concede il privilegio “erga omnes”, anche ai poveri che non potevano permetterselo.
Un evento epocale, in quella fine secolo del Duecento, l’incoronazione di Pietro dal Morrone all’Aquila (dopo un conclave rimasto bloccato per due anni a causa soprattutto delle lotte intestine tra gli Orsini e i Colonna per esprimere il papato), al quale assistettero duecentomila persone, secondo l’autorevole testimonianza da parte di Tolomeo da Lucca. (…)
(…) È stato Papa Francesco, il 28 agosto del 2022, aprendo la Porta Santa della 728.ma Perdonanza, a riabilitare, definitivamente, il “povero cristiano” marchiato nei secoli di vigliaccheria per quelle sue clamorose dimissioni. Ha detto Bergoglio, in mondovisione, che è sbagliata l’interpretazione del verso dantesco del “gran rifiuto”: «Erroneamente ricordiamo la figura di Celestino V come “colui che fece il gran rifiuto”, secondo l’espressione di Dante nella Divina Commedia; ma Celestino V non è stato l’uomo del “no”, è stato l’uomo del “si”. Infatti, non esiste altro modo di realizzare la volontà di Dio che assumendo la forza degli umili. Proprio perché sono tali, gli umili appaiono agli occhi degli uomini deboli e perdenti, ma in realtà sono i veri vincitori, perché sono gli unici che confidano completamente nel Signore e conoscono la sua volontà. È infatti “ai miti che Dio rivela i suoi segreti». In questo, azzerando polemiche settecentenarie su quel maledetto-benedetto verso dantesco, è andato oltre Papa Paolo VI che nel 1966 disse: «…Come per dovere l’Eremita del Morrone aveva accettato il Pontificato supremo, così, per dovere, vi rinuncia; non per viltà, come Dante scrisse – se le sue parole si riferiscono veramente a Celestino – ma per eroismo di virtù, per sentimento di dovere».

LE PRESENTAZIONI

1. Monastero di San Basilio- L’Aquila 6/12/2023

2. Firmacopie “Libreria Colacchi” L’Aquikla

3. Università della Terza Età- L’Aquila 13/12/2023

4. Atelier Verna – Pescara 15/12/2023

5. Istituto Santa Maria degli Angeli – L’Aquila 17/01/2024

6. Caderzone – Trento 1/03/2024

7. Centro Commerciale L’Aquilone – L’Aquila 12/04/2024

8. Isernia 19/05/2024

9. Campidoglio- Roma 27/05/2024

10. Preturo- L’Aquila 22/06/2024

Decima presentazione a Preturo (AQ) del libro “Il primo Giubileo della Storia” (One group Edizioni)

A PRETURO LA OTTAVA PRESENTAZIONE
DEL LIBRODI ANGELO DE NICOLA
“IL PRIMO GIUBILEO DELLA STORIA”

Si terrà sabato prossimo 22 giugno, alle ore 18 presso il Centro Polifunzionale in via Vittorio De Sica a Cese di Preturo, l’ottava presentazione del nuovo libro di Angelo De Nicola, “Il Primo Giubileo della Storia” (One Group Edizioni), promossa dal locale Centro Servizi Anziani.Alla presentazione multimediale con immagini e video, interverranno con l’autore, Fulgo Graziosipresidente del Csa e l’editrice Francesca Pompa, presidente Edizioni One Group. Le letture saranno affidate, come di consueto, a Sabrina Giangrande, giornalista.

IL LIBRO
L’epocale pellegrinaggio di Papa Francesco, il 28 agosto del 2022, per aprire la Porta Santa della basilica di Santa Maria di Collemaggio ha finalmente rimesso al posto che merita nella Storia quel “povero cristiano” di Celestino V. Ed ha elevato la Perdonanza Celestiniana, già Patrimonio Immateriale dell’Umanità, a risorsa fondamentale anche della Chiesa quale “primo Giubileo della storia”, promuovendo la città dell’Aquila a “Capitale del Perdono”. Altro che “colui che fece per viltade il gran rifiuto” (Papa Celestino V)! Altro che la “più elegante delle sagre” (la Perdonanza)!Ma cosa è la Perdonanza? Perché è il primo Giubileo della Storia? Perché è una festa laica? Perché Papa Celestino V è un eroe e non un vigliacco? Perché il tema del perdono, anche in senso laico, è così attuale?Soprattutto a tali interrogativi vuole cercare di rispondere questo volume. Una sorta di “guida” divulgativa agile e veloce, per avere una visione a volo d’uccello di questioni secolari, complicate, dibattute, alcune ancora irrisolte.