Il romanzo “La missione di Celestino” – Capitolo 19

La “S” dello Spirito Santo che avvinghia la Croce: è lo stemma dell’Ordine dei Frati Celestini, qui nella baslica di Collemaggio con la presenza di due gigli

«Forse, signor Giacomo, è davvero arrivata l’Età dello Spirito Santo» sospirò il sovrintendente dopo essersi assicurato d’aver richiuso la porta “segreta” di accesso alla parte retrostante il coro.
«Che fa, ricomincia con le sue visioni mistiche?».
«Ma no. È una cosa seria. Venga, le mostro un’ultima cosa».
«Ancora?».
«Ne vale davvero la pena. È qui vicino, poco prima del mausoleo».
«Certo questa basilica è bellissima!».
«Guardi questo stemma, lo stemma dell’Ordine fondato da Celestino V. Cosa vi nota?».
«La Croce, la parte superiore della Croce è un po’ strana. Sembra quella dei Templari».
«Caspita! Non ci avevo mai riflettuto. Io volevo, invece, attirare la sua attenzione sulla “S” che avvinghia la Croce: è il simbolo dello Spirito Santo». …

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Il romanzo “La missione di Celestino” – Capitolo 18

L’affresco misterioso a Collemaggio

«Entrando le ho fatto prendere una piccola guida della basilica- riprese il discorso il sovrintendente-. La sfogli. E trovi l’affresco raffigurante una crocifissione».
«Chissà perché lei è uno dei pochi che riesce a darmi ordini. Obbedisco. Eccolo: “Crocifissione con Madonna, San Giovanni e un piccolo San Giuliano”…».
«No, non quella. Ce n’è un’altra. La trovi».
«Subito, mio signore. Solo un attimo… Eccola: “San Pietro Celestino depone le insegne del potere temporale papale, dinanzi ad una croce di spine e a San Michele Arcangelo che schiaccia il drago”». …

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Il romanzo “La missione di Celestino” – Capitolo 17

Il Mausoleo di Celestino V nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio e, in basso, il particolare del dipinto (attualmente non presente) che raffigura il momento della morte di Pietro dal Morrone

«Questo mausoleo è davvero imponente!- esclamò il signor Giacomo appena arrivati nella navata destra della basilica di fronte alla tomba di Celestino V- Mi chiedo perché la lapide funebre sia stata collocata nella parte retrostante. E’ in latino? Che dice?».
«In latino e scritta con l’uso di lettere dentro ad altre lettere. L’ho letta e riletta tante di quelle volte che ormai ricordo la traduzione a memoria:
“E’ riposto in questa tomba di marmo pario, Pietro
che nelle solitudini ebbe nome Celestino.
Visse nell’eremo facendo una vita illibata. E colui
che poté conseguire il trionfo dal triplice nemico;
solo per la sua virtù fu innalzato ai sommi onori.
Onore al Pontefice che disprezzò e depose tanti titoli,
rigettando gli onori delle cose (terrene). Perciò
legato, carcerato, soccombé a crudele morte,
mentre lo spirito tornava al cielo. Qui il suo corpo
è venerato da tutto il popolo.
Al tempo del Priore Fra Maturino.
Opera di Gerolamo, Maestro Vicentino Scultore.
lì 27 agosto 1517”». …

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Il romanzo “La missione di Celestino” – Capitolo 16

La targa in via Caetani (sotto) a Roma che ricorda il ritrovamento del cadavere in una Renault4 rossa di Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse, il 9 maggio del 1978

«Un’altra meravigliosa chiesa. Un altro scomodo banco su cui sedersi per ascoltare le sue dotte spiegazioni (e i suoi sogni simili a visioni mistiche). Un altro splendido transetto… Tutto questo, in un solo giorno, mi pare davvero troppo, sovrintendente!».
«L’ha detto lei che non c’è tempo da perdere».
«Dalla chiesa di San Pietro alla basilica di Collemaggio: a parte la frescura goduta nel breve tratto all’ombra dei Portici del centro storico, una passeggiata con un simile passo da bersagliere avrebbe fatto digerire anche un’abbuffata di sassi. Sfido io che non serviva la genziana…». …

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Il romanzo “La missione di Celestino” – Capitolo 15

La chiesa capoquarto di San Pietro a Coppito all’Aquila, pre sisma 2009

«Amico mio, è tutto chiaro, chiarissimo. L’ultimo messaggio è chiarissimo: uccideranno il Papa» disse il sovrintendente, platealmente sottovoce, visto che i pochi tavoli all’aperto della trattoria erano pieni di avventori.
«Niente biglietto? Perché, stavolta, non c’è il biglietto?».
«Perché, glielo ripeto, sono mascalzoni con la laurea, più di una laurea. Hanno escogitato un messaggio colto, raffinato, che sicuramente io poi sarei stato in grado di interpretare». …

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Il romanzo “La missione di Celestino” – Capitolo 14

La Traslazione della Santa Casa, di Saturnino Gatti, esposta al Metropolitan Museum di New York

Il rumore del chiudersi con un fragoroso scatto improvviso della porta della chiesa li fece sobbalzare.
«Ha visto entrare qualcuno?» chiese il signor Giacomo.
«No».
«Con la coda dell’occhio m’è sembrato di vedere una persona».
«Forse era il parroco».
«Lo aveva avvertito che saremmo venuti?».
«No. Lei mi dice sempre di non far cenno a nessuno dei nostri movimenti. In ogni caso non ne avrei avuto il tempo». …

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Il romanzo “La missione di Celestino” – Capitolo 13

L’affresco sovrappsto nella chiesa di San Pietro a Coppito: sotto Celestino V e, sopra, nella stessa postura, San Ludovido Re

«“Cardine su volo”…Ancora la parola “volo”. Abbiamo capito che ce l’hanno in testa ben fissa, quest’idea. L’avevamo già capito anche dopo l’Undici Settembre. sovrintendente, stavolta che significa la frase del quarto messaggio? E che significa questo numero, “0712”? Perché questo computer ci mette così tanto…».
«È la linea. Connessione impossibile… Aggiorna… Niente da fare… No, ecco, ecco. Ecco la “home page”. Trenta secondi e sono pronto». ..

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Il romanzo “La missione di Celestino” – Capitolo 12

La Bolla di Papa Celestino V quando era conservata nella “cappelina” del Municipio (Palazzo Margherita) dell’Aquila

«Chi ha la disponibilità delle chiavi del forziere?» chiese il signor Giacomo al sovrintendente davanti all’uscio della “cappella” scavata nel retro della Torre civica, con ingresso blindato al primo piano del Municipio. Un locale dove, nel Medioevo, i condannati a morte trascorrevano la loro ultima notte prima di essere “esposti” in una gabbia appesa alla torre. Anche per questo motivo, la “cappella”, trasformata da luogo di morte in luogo di pace, emanava un’atmosfera suggestiva. ..

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Il romanzo “La missione di Celestino” – Capitolo 11

La Bolla di Papa Celestino V quando era conservata nella “cappelina” del Municipio (Palazzo Margherita) dell’Aquila

La facciata del Municipio, a quattro giorni dall’evento ed a poche ore dall’avvio dei festeggiamenti, ancora più solenni per questa edizione papale, era stata addobbata con gli stendardi degli antichi Quarti cittadini. Quattro code di stelle comete multicolori sventolanti dal tetto fino a terra. Un gruppo di persone confabulavano animatamente ai piedi della Torre civica, nei pressi dell’ingresso del Palazzo di città. Col naso all’insù, sembrava stessero prendendo delle misure. E si sbracciavano nel cercare di imporre, ognuno, le proprie ragioni. …

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