Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 17

Il magistrato Giansaverio Cappa, all’epoca dei fatti sostituto procuratore presso la Procura dei minori dell’Aquila

17. «IL FIGLIO NON E’ ACCUSATO» – 2. 11. 1990
E’ destinato a saltare l’attesissimo interrogatorio previsto per stamattina al figlio tredicenne di Michele Perruzza. Sembra infatti che ci sia qualche “vizio” procedurale: l’”invito a presentarsi” firmato dal Sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minori dell’Aquila, Giansaverio Cappa, in cui si ipotizza per il ragazzino il reato di omicidio volontario, sarebbe stato notificato in ritardo. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 16

16. RISPUNTA IL CUGINO – 1. 11. 1990
Mentre tutti ormai attendevano soltanto la richiesta di rinvio a giudizio per Michele Perruzza con l’accusa di aver assassinato la nipotina, è arrivato un altro colpo di scena, l’ennesimo dell’omicidio di Balsorano.
Come il muratore in carcere da 66 giorni, ora anche il figlio tredicenne è infatti “indagato” per l’omicidio volontario della bimba. Così ora sono due le inchieste per accertare chi assassinò e gettò in un fosso la povera Cristina, 7 anni appena, nella serata del 23 agosto. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 15

Simonetta Cesaroni, la segretaria uccisa da 29 coltellate il 7 agosto 1990 in uno stabile di via Poma, a Roma

15. STESSI PERITI PER I DELITTI DELL’ESTATE – 17. 10. 1990
Le due vicende, quella dell’uccisione della giovane segretaria di via Poma a Roma e l’assassinio della piccola Cristina a Balsorano, si sono intrecciate spesso. Un po’ perché sono i due delitti della “calda” estate 1990 che hanno forse maggiormente sconvolto (e morbosamente appassionato) l’opinione pubblica, ma soprattutto perché si sono accavallate e confrontate le applicazioni delle nuovissime procedure e dei nuovi metodi: indagini investigative, incidenti probatori, Gip, Tribunale della Libertà e, soprattutto, l’ormai famoso esame del Dna. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 14

La finestrella del bagno di casa Perruzza a Case Castella: sulle tegole del controtetto venne trovato dagli inquirenti il paio di slip, poi risultato macchiato del sangue della vittima

14. TEMPI RAPIDI PER IL PROCESSO: A NOVEMBRE IN ASSISE – 17. 10. 1990
Se i risultati delle analisi della Criminalpol per conto dell’accusa, e perciò solo di parte, già aggravavano pesantemente su Michele Perruzza, le conclusioni della perizia d’ufficio rendono ancora più buio il futuro per il muratore in carcere dal 26 agosto scorso con l’accusa di essere il “mostro”. La perizia d’ufficio ha infatti dato corpo e sostanza, e con maggiore precisione rispetto alle risposte date dalla Criminalpol, ad alcuni degli indizi di maggior valenza a disposizione del Pubblico ministero. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 13

Gli avvocati Antonio Milo e, a destra, Carlo Maccallini

13.NUOVO “NO” PER LA DIFESA – 13. 10. 1990
«Si stringe il cerchio: ora speriamo che finisca questa sceneggiata montata sul
brutale assassinio di una bimba di 7 anni gettata in un fosso che troppi stanno
dimenticando». L’avvocato Giancarlo Paris che è stato nominato (insieme con il
collega Antonio Milo) dalla famiglia della piccola Cristina quale “parte offesa”, ha appena appreso la decisione del Tribunale della Libertà dell’Aquila che ha rigettato l’istanza di scarcerazione di Michele Perruzza. «Anche per i giudici aquilani ci sono gravi indizi – commenta il legale all’uscita del Palazzo di Giustizia aquilano nella tarda mattinata di ieri – non vediamo, perciò, quale utilità possano avere certe mosse a sorpresa, come la richiesta della difesa di ripetere l’autopsia». …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 12

Il giudice Antonio Villani, indimenticato Presidente del Tribunale dell’Aquila, scomparso nel 2006

12.NUOVI DUBBI DALLE ANALISI – 11. 10. 1990
E’ una decisione sofferta quella che, forse oggi, prenderà il Tribunale della Libertà dell’Aquila chiamato a pronunciarsi se ci sono sufficienti indizi per trattenere in carcere Michele Perruzza. E’ molto probabile che già stamani i giudici aquilani (Villani presidente, Como e Pace) depositeranno l’ordinanza che ieri mattina si sono riservati, con la quale verrà o meno accolta l’istanza (già rigettata dal Gip di Avezzano) presentata dalla difesa (avvocati Carlo e Mario Maccallini) per chiedere la scarcerazione del muratore (in isolamento da 45 giorni) o quantomeno la concessione degli arresti domiciliari. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 11

Maria Giuseppa Capoccitti, zia di Cristina e moglie di Michele Perruzza

11.LO ZIO RESTA IN CARCERE – 23. 9. 1990
E’ passato un mese da quella notte del 23 agosto. Sono passati ventotto giorni dall’alba di lunedì 27 agosto, quando Michele Perruzza, zio della piccola Cristina, è finito in carcere con l’accusa di essere il bruto. Dove il quarantenne muratore dovrà restare. Ieri pomeriggio il Gip ha infatti notificato la sua (repentina) decisione di rigetto dell’istanza di scarcerazione presentata giovedì scorso dalla difesa (gli avvocati Carlo e Mario Maccallini). Per il giudice Rossi esiste il pericolo di inquinamento delle prove e gli indizi sono sufficienti per mantenere la misura di custodia cautelare. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 10

Michele Perruzza al momento dell’arresto, all’alba del 27 agosto del 1990

10.ISTANZA PER LIBERARE PERRUZZA – 21. 9. 1990
Ieri, primo giorno di scuola, a Ridotti di Balsorano le alunne della seconda elementare hanno voluto portare, tutte, un fiore al cimitero sulla tomba della loro amichetta Cristina. Ieri, ventottesima giornata di indagini ad Avezzano si è registrato l’ennesimo colpo di scena.
«Non abbiamo intenzione, almeno per ora, di proporre un’istanza di scarcerazione visti gli indizi finora raccolti a carico di Michele Perruzza. E poi, se il muratore venisse scarcerato, col clima che si è creato ci sarebbero enormi problemi». Così, fino a qualche giorno fa, gli avvocati difensori del muratore, in carcere da venticinque giorni con l’accusa di omicidio volontario, atti di libidine e occultamento di cadavere, andavano rispondendo all’insistente domanda del cronista.
Ieri mattina, invece, Carlo e Mario Maccallini si sono presentati al tribunale di Avezzano per depositare presso la cancelleria del Gip un’istanza di revoca della custodia cautelare. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 9

Il giornalista della Rai, Lodovico Petrarca (prematuramente scomparso nel 2013) durante la presentazione di questo libro all’Aquila, nel Salone della Carispaq, il 18 giugno 2003

9. CHI GETTO’ CRISTINA NEL FOSSO? 15. 9. 1990
I “misteri” del delitto di Balsorano. Mentre Michele Perruzza è in carcere da
diciotto giorni, ogni giorno sembra spuntare fuori un nuovo lato oscuro, nuovi
interrogativi. Rimuginando sulla vicenda è inevitabile.
Chi ha gettato Cristina nel fosso delle more? Viene da chiederselo riflettendo
su un particolare: la bimba è rimasta nel luogo dove è stata uccisa (soffocata come ha accertato l’autopsia) almeno una ventina di minuti. …

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Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 8

Michele Perruzza e il suo primo legale, l’avvocato Carlo Maccallini

8.E’ BATTAGLIA DI PERIZIE 9. 9. 1990
Il figlio, l’altro ieri, lo avrebbe di nuovo accusato di essere il “mostro” che nel boschetto di more ha assassinato la piccola Cristina. Una ragazzina di 14 anni, ieri, lo ha accusato di aver tentato di adescarla con la promessa di 20. 000 lire. I capelli intrappolati nelle macchie di sangue trovate sui suoi vestiti sono, quasi certamente anche se non c’è conferma ufficiale, di quella bimba di 7 anni che madre e padre, ogni giorno da quel venerdì 24 agosto, vanno a piangere al cimitero di Ridotti di Balsorano.
La posizione di Michele Perruzza, in carcere da tredici giorni con l’accusa di essere il bruto, si fa sempre più pesante. …

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