60. «PERCHE’ E’ STATO MIO FIGLIO» – 4. 9. 1992
«Quando mio figlio si autoaccusò del delitto io non volevo crederci. Oggi però sono arrivato alla conclusione che lui è responsabile dell’omicidio di Cristina».
Comincia così la seconda puntata del memoriale, oggi in edicola, in cui Michele Perruzza spiega «il ragionamento» attraverso il quale ha deciso di accusare suo figlio Mauro. …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 59
59. «IL MOSTRO E’ MIO FIGLIO» – 28. 8. 1992
«Gnaje stat’je». A denti stretti e nel suo dialetto, Michele Perruzza aveva sempre detto di non essere il “mostro” di Balsorano. Di non essere stato lui ad uccidere la nipotina.
«Non sono stato io»: senza motivazioni, senza aggiungere altro. Un grido coerente e ossessivo che aveva spiazzato gli stessi avvocati difensori i quali, prima del processo d’Appello che nel gennaio ha confermato l’ergastolo, cercarono di far capire al quarantaduenne muratore che se non avesse detto nemmeno a loro la verità, difficilmente l’avrebbero potuto aiutare. «Non accuserò mai il sangue del mio sangue»: questo gli avvocati riuscirono a far dire ad un imputato che, pur sull’orlo del carcere senza speranza, è rimasto muto. …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 58
58. LAGGIU’ LA VITA S’E’ FERMATA – 23. 8. 1992
A Case Castella è tempo di more. I cespugli spinosi stracolmi accerchiano quella piccola radura, poco scoscesa rispetto alla provinciale di Ridotti di Balsorano, dove fino a due anni fa, c’era un bel boschetto di more. I rovi sono stati da tempo abbattuti e all’ombra di alcuni alberi secolari è stata eretta una piccola “edicola”. Che in questi afosi giorni di fine agosto è meta di un continuo pellegrinaggio. …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 57
57. MAURO E’ LA PROVA “REGINA” – 28. 2. 1992
L’intera vicenda dell’omicidio di Balsorano è come un “film” di cui si hanno a disposizione solo spezzoni. Quegli spezzoni «riuscendo però a svelare i momenti più importanti, consentono di conoscere la trama e di affermare perciò la colpevolezza di Michele Perruzza».
E le zone buie del film? Ce ne sono, ma «sugli spezzoni del film, che, nonostante lo sviluppo delle indagini, sono rimasti oscuri, la difesa dell’imputato ha ritenuto di poter fare leva per contrastare i successi della tesi accusatoria per infondere il dubbio sugli eventi e sui suoi autori. Ma di fronte alla chiarezza ed alla decisività delle circostanze accertate le considerazioni della difesa appaiono, nella loro marginalità, del tutto irrilevanti ai fini del giudizio». …
L’AQUILA: RIPRENDONO LE LEZIONI UNIVERSITA’ DELLA TERZA ETA’
L’AQUILA – Riprendono giovedì prossimo le iniziative dell’Università per la Terza Età dell’Aquila, interrotte nel periodo di lockdown imposto dalla pandemia da Coronavirus. Il primo appuntamento della ripartenza il 25 giugno alle ore 16, presso l’Auditorium ANCE in Viale De Gasperi, zona Torrione, prese ovviamente tutte le misure di sicurezza e di distanziamento nell’occupazione della sala da parte dei soci e ospiti che parteciperanno all’evento.
L’evento i soci potranno seguirlo anche collegati sulla loro piattaforma, mentre per tutti sarà possibile assistere da remoto all’incontro con la diretta che sarà trasmessa sulla pagina Facebook dell’Università Terza Età UTE. Un pomeriggio che si presenta di grande interesse, sul tema della “Candidatura dell’Aquila a Capitale italiana della Cultura 2022”.
Dopo il saluto del Presidente dell’Università Terza Età UTE, Giuseppe Placidi, interverranno sull’argomento tre giornalisti e scrittori aquilani: Angelo De Nicola, Mario Narducci e Goffredo Palmerini. Le loro argomentazioni intorno ad una opportunità per il futuro dell’Aquila che confermerebbe le sue chances come città d’arte, alta formazione, cultura e produzione culturale, vocata ad un turismo di qualità che poggi le sue prospettive sulle meraviglie artistiche e architettoniche, sulle bellezze naturalistiche e ambientali, sulle straordinarie singolarità della città fin dalla fondazione, infine sul privilegio di detenere il primo giubileo della Cristianità nella Perdonanza Celestiniana, ora assurta a Bene immateriale dell’Umanità.
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 56
56. MA CASE CASTELLA DI BALSORANO NON E’ TWIN PEAKS – 15. 2. 1992
«La “verità” di Mauro era stata prefabbricata». E’ l’ennesimo titolo-sentenza del tribunale alternativo sul caso Perruzza alla cui presidenza s’è messo un noto rotocalco nazionale che oggi pubblica in edicola le sue motivazioni. Al termine di una veloce istruttoria, il tribunale alternativo ha stabilito che il figlio minore di Michele Perruzza aveva la testimonianza in tasca quando il 29 novembre scorso fu ascoltato come teste davanti alla Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila. …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 55
55. PERRUZZA, L’ERGASTOLO, UN DIARIO SENZA FUTURO – 31. 1. 1992
Niente applausi alla lettura della sentenza, niente fuochi d’artificio in paese per la condanna al carcere a vita di un uomo. Ieri sera sono rispuntati i diari e lettere segrete (in questo caso di Mauro che chiederebbe scusa al padre, ma la lettera è datata 12 aprile ‘91) offerti, ovviamente, in esclusiva compensata.
Rispetto allo scorso marzo, il clima attorno al delitto di Balsorano è cambiato e non soltanto perché è trascorso altro tempo da quella fine estate del 1990 che sconvolse Case Castella. …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 54
54. UNA TRAGEDIA, UN CASO GIUDIZIARIO -30. 1. 1992
«L’assassino ha 13 anni». Nasce con questo titolo, “sparato” sulla prima pagina di tutti i giornali, il 27 agosto 1990, il caso giudiziario del “mostro di Balsorano”. Una serie di circostanze e concomitanze, oggettive e non, hanno generato una vicenda che continua a tenere banco non soltanto sui mass media nazionali ma soprattutto nelle discussioni della gente su chi ha ucciso Cristina: il padre o il figlio? …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 53
53. HA UCCISO CRISTINA PER MOTIVI ABIETTI – 30. 1. 1992
Ergastolo. Senza speranze. Senza applausi. Come in primo grado, lui, non c’era ad ascoltare la sentenza. Un cattivo presentimento deve aver trattenuto Michele Perruzza in carcere.
Così il muratore di Balsorano s’è negato pure quel soffio di speranza che ha colto i suoi difensori nell’ascoltare dopo un’estenuante attesa durata quasi sette ore, il presidente della Corte Bruno Tarquini avviare la lettura del dispositivo con la frase «in parziale riforma della sentenza…». C’è stata sì una riforma, ma soltanto per escludere l’aggravante dell’aver agito con crudeltà. Le altre aggravanti che comportano il carcere a vita (omicidio dopo atti di libidine violenti) restano anche se la drammatica parola «ergastolo», ieri sera era scomparsa dalla sentenza assorbita nella formula «conferma nel resto». …
Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 52
52. CHIESTO L’ERGASTOLO-BIS – 28. 1. 1992
Verità e controverità a confrontarsi e ad intrecciarsi. Scambi di pesanti accuse tra le controparti. Attacco feroce dell’Accusa alla stampa («E’ stata l’eco della difesa, cavalcando la tesi innocentista»), difesa d’ufficio dell’avvocato Cecchini dei giornalisti («Si sono arrovellati come noi, su questo caso con grande senso di responsabilità»).
Anche l’ottava udienza dell’estenuante processo d’Appello a Michele Perruzza davanti alla Corte d’Assise dell’Aquila, apertosi oltre due mesi fa, è stata intensissima. E non solo perché il Sostituto procuratore generale (Pg), Antonio Palumbo, ha concluso la sua requisitoria con la richiesta della conferma dell’ergastolo (con l’appoggio dei due legali di parte civile Paris e Milo), o perché il Pg ha chiesto la trasmissione degli atti per incriminare la moglie del muratore d’aver istigato il figlio ad autocalunniarsi, cioè ad autoaccusarsi del delitto. …