“I Papi e Celestino V”, presentazione alla stampa

COMUNICATO STAMPA DELLA ONE GROUP EDIZIONI
GIOVEDÌ 14 LUGLIO ORE 11
PRESSO “DIMORA FORTEBRACCIO”
IN VIA FORTEBRACCIO, 71
PRESENTAZIONE ALLA STAMPA
DEL NUOVO LIBRO DI ANGELO DE NICOLA
SU PAPA FRANCESCO E LA PORTA SANTA DI COLLEMAGGIO


Doppio appuntamento, giovedì prossimo 14 luglio, per l’uscita del nuovo libro del giornalista e scrittore aquilano Angelo De Nicola “I Papi e Celestino V – La Perdonanza da Bonifacio VII a Francesco” per i tipi della One Edizioni. Il libro si apre con un saggio di don Luigi Maria Epicoco sulla “attualità della Misericordia” tra il messaggio di Celestino V e il magistero di Papa Francesco.
Alle ore 11, presso la sala riunioni del B&B “Dimora Fortebraccio (in via Fortebraccio n.71) presentazione alla stampa dell’iniziativa editoriale.
Nel pomeriggio, alle ore 17,30, tradizionale “firmacopie” dell’Autore presso la Libreria Colacchi in Corso Vittorio Emanuele II n.5.
«I rapporti tra i Pontefici che si sono succeduti e Papa Celestino V- dice De Nicola, alla sua sesta pubblicazione sulla Perdonanza e sulla figura dell’Eremita del Morrone-, alla luce dell’analisi in questo volume, sono risultati intensissimi. E’ stata quasi un chiodo fisso, per i Papi, questa figura sia per “quella” rivoluzionaria Bolla del Perdono sia per “quelle” clamorose dimissioni. L’impressione è che Pietro del Morrone sia stato una sorta di ossessione per i Pontefici. E che, il famoso verso dantesco, quello che marchierebbe Celestino V di vigliaccheria, sia stato quasi un’“uscita di sicurezza” per molti, anche per la gran parte dei Papi, per cercare di mettere in un cantuccio colui il quale era riuscito a parlare alle coscienze. Colui per il quale «il Perdono è tutto» (“anticamera” di pace, di giustizia, di misericordia) e «il Potere è un servizio».Il sì di Francesco all’invito a venire ad aprire la Porta Santa al mondo, in occasione della Perdonanza Celestiniana n. 728, è di per sè un altro “dono” agli aquilani che già beneficiarono dell’immenso regalo di Pietro del Morrone. Con quella “ricetta” del fraticello divenuto Pontefice, L’Aquila volò fino a diventare, di lì a solo un secolo, la seconda città del regno dopo Napoli, al centro di traffici commerciali e intellettuali, italiani ed europei».
«Con il gesto di Papa Francesco, oggi- conclude l’Autore-, la città che tredici anni fa venne distrutta e annientata da un terremoto, può far nuovamente cambiare a suo favore il corso della Storia».
SCHEDA DEL LIBRO
L’annunciato, e dal 4 giugno scorso ufficialmente confermato, pellegrinaggio di Papa Francesco il 28 agosto all’Aquila per aprire la Porta Santa della basilica di Santa Maria di Collemaggio, è un evento epocale che può cambiare il Pil dell’intero Abruzzo ma anche il corso della Storia, non solo della Chiesa.
Si tratta, infatti, del primo Pontefice in 728 anni che schiude, il 28 agosto, la prima Porta Santa della Storia, anticipatrice anche del Giubileo, riconoscendo il messaggio di Pace di Papa Celestino V (ancor più di attualità in questi drammatici giorni di guerra) per secoli ignorato e ostracizzato dalla Chiesa per quelle sue clamorose dimissioni il 13 dicembre 1294 dopo soli quattro mesi dall’incoronazione all’Aquila, il 29 agosto di quello stesso anno.
Per celebrare l’evento epocale, questo libro ripercorre l’atteggiamento che i vari Papi, nel corso della Storia, hanno avuto nei confronti della figura di Celestino V e della Perdonanza, ovvero della Bolla con cui, al momento dell’incoronazione all’Aquila, Fra’ Pietro del Morrone concesse il Perdono da tutti i peccati a chi, sinceramente pentito e confessato, fosse passato sotto la Porta Santa di Collemaggio tra il 28 e il 29 agosto di ogni anno.
Un gesto rivoluzionario perchè concesso erga omnes e gratis, cioè anche ai poveri che non potevano permettersi di “lucrare” l’indulgenza plenaria.
Dunque, da Bonifacio VIII, il successore di Celestino, che tentò in tutti i modi di annullare (che per l’epoca voleva dire distruggerla fisicamente) la Bolla del Perdono, senza riuscirvi per la coraggiosa resistenza del popolo aquilano che, infatti, ne custodisce la proprietà morale e materiale da 728 anni e, ancora oggi, promuove e organizza ogni anno la Perdonanza Celestinana con l’apertura della Porta Santa che è stata tenuta, nella versione cosiddetta “moderna” (ossia dal 1983 in poi) da 39 Cardinali.
Passando per Clemente V che fece santo, e subito, Celestino V ma significativamente non con il nome da Papa, bensì da Eremita: San Pietro Confessore.
Fino, in epoca moderna, a Paolo VI, il primo a parlare delle dimissioni come di un gesto eroico; a Giovanni Paolo II e soprattutto a Benedetto XVI che, dopo aver fatto un percorso di “riabilitazione” della “damnatio memoriae” di Pietro del Morrone, sostenendo che «seppe agire secondo coraggio e in obbedienza a Dio» e smontando così il marchio di vigliaccheria causato dal famoso verso dantesco (“vidi l’ombra di colui che per viltade fece il gran rifiuto”), fino al punto da dimettersi esattamente come fece il suo predecessore.
E, infine, a Papa Bergoglio che di Celestino V ha detto: «C’è un’idea forte che mi ha colpito, pensando all’eredità di San Celestino V. Lui, come San Francesco d’Assisi, ha avuto un senso fortissimo della misericordia di Dio, e del fatto che la misericordia di Dio rinnova il mondo».
L’AUTORE
ANGELO DE NICOLA (L’Aquila, 1965), giornalista professionista dal 1991, dal 1996 è caposervizio della Cronaca dell’Aquila del quotidiano Il Messaggero. E’ autore dei saggi “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” (2003, Edizioni Tracce), “Da Tragnone a Fidel Castro, gli eventi che sconvolsero L’Aquila” (2004, Edizioni Textus) e “La centesima rocca” (1998, edito dalla Bnl dell’Aquila) sulla Scuola sottufficiali della Guardia di Finanza dell’Aquila. Ha pubblicato il diario sul sisma del 6 aprile 2009 “Il nostro terremoto” (2009, One Group Edizioni), e i saggi “Don Attilio Cecchini – Il giornalista di razza, il principe del foro, l’impolitico” (2018, One Group Edizioni) e “Passione & futuro” (2019, One Group Edizioni) sul cinquantennale della Facoltà di Ingegneria dell’Università dell’Aquila.
Sulla figura di Papa Celestino V e sulla Perdonanza Celestiniana ha pubblicato i romanzi “La maschera di Celestino” (2005, Edizioni Textus) e “La missione di Celestino” (2006, Edizioni La Nuova Editrice) e i saggi “Il Mito di Celestino” (2010, One Group Edizioni) e “Trent’anni di Perdonanza” (2014, One Group Edizioni) e “Dante, Silone e la Perdonanza” (2021, One Group Edizioni).
E’ al suo tredicesimo libro.
(video col drone di Tommaso Ribeca)

Perché non la Porta Santa nel nuovo stemma della Regione Abruzzo?

Al G8 dell’Aquila nel luglio 2009, Berlusconi mostra a Obama il Guerriero di Capestrano

La mia analisi su Messaggero edizione Abruzzo di oggi:

I simboli sono importanti. E anche assai difficili da codificare specie se devono rappresentare e unificare una regione, l’Abruzzo, fatta di anime diverse (“Gli Abruzzi”) non soltanto territorialmente. Sicchè è un gesto coraggioso l’avvio del iter del progetto di legge del Consiglio regionale, condiviso da tutti i gruppi di maggioranza e opposizione, che prevede un nuovo stemma con il Guerriero di Capestrano. Ovvero di quell’enigmatica e affascinante scultura del VI secolo a.C. rinvenuta per caso, nel 1934, da un contadino che stava preparando il terreno alla semina, peraltro in tenimento del Comune di Ofena (la “guerra” con Capestrano è antica…). La Prima commissione regionale “Bilancio, affari generali e istituzionali”, presieduta da Fabrizio Montepara, ha dato parere favorevole unanime alla proposta. Il nuovo stemma prevede uno scudo sannitico, in cui sarà posta l’effigie del guerriero, con gli attuali colori del simbolo regionale: il bianco che rappresenta le cime innevate delle montagne; il verde dei boschi e delle colline; l’azzurro del mare Adriatico. A questo punto, il documento sarà sottoposto al vaglio dell’assemblea nella prossima seduta per l’approvazione finale.

Subito si sono levate proteste. Il primo è stato il sulmonese Fabio Valerio Maiorano, Deputato di Storia Patria in Abruzzo che si dice «meravigliato, perplesso e anche preoccupato. Rischia di snaturare e di rendere ancora più “complicato”, per non dire pasticciato e confuso, l’attuale stemma in uso, di per sé già irrispettoso dei principi araldici, della storia dell’Abruzzo e finanche della legge, visto che l’araldica pubblica (concessione o modifica di uno stemma) è materia di “esclusiva competenza” dello Stato».
Certo, non il massimo tatticamente, in questi tempi di guerra, puntare su un “Guerriero” peraltro associato al nome dell’omonimo San Giovanni, conosciuto nel mondo come “il santo guerriero” per aver combattuto nelle Crociate. E allora, perchè non puntare su un simbolo di pace quale la Porta Santa della basilica di Collemaggio all’Aquila che il prossimo 28 agosto sarà aperta, per la prima volta da quando Celestino V emanò la Bolla del Perdono 728 anni fa, da un Pontefice, Papa Bergoglio appunto. Un evento epocale!
Si dirà: è un simbolo religioso. Ma a parte che Ignazio Silone definì Celestino V «il più abruzzese dei santi», la Perdonanza Celestiniana ha avuto il riconoscimento (laico) dall’Unesco di “patrimonio immateriale dell’umanità”. Il Perdono, concesso da una Papa che si rifiutò di benedire gli eserciti che andavano a combattere in Terrasanta, come “anticamera” della Pace.

Magari si potrebbe pensare a un gioco grafico che metta insieme la Porta Santa e il Guerriero di Capestrano: guerra e pace. Il diavolo e l’acquasanta. Un po’ come l’Abruzzo, o no?
Angelo De Nicola
© RIPRODUZIONE RISERVATA

“Dante, Silone e la Perdonanza”, primo classificato anche al “Premio Ut pictura poesis 2022” a Firenze

Con il critico Massimo Pasqualone

A Firenze il 26 giugno la kermesse internazionale di arte, letteratura, cultura
Premio Ut pictura poesis 2022
Parte dall’Abruzzo ed arriva a Firenze il 26 giugno il premio Ut pictura poesis
2022 organizzato dall’Associazione Irdidestinazionearte presieduta dal critico
letterario e d’arte Massimo Pasqualone.
“Tre le sezioni, sottolinea Pasqualone- letteratura, arte e cultura, che
coinvolgono le migliori energie culturali nazionali ed internazionali, in una
kermesse che si celebra nella capitale mondiale della letteratura, dell’arte e
della cultura, con la celebrazione delle arti, ormai diventata consuetudine da
sei anni, nonostante le problematiche di questi anni.
Dopo le precedenti edizioni alle Giubbe Rosse, alle Murate, all’Auditorium al
Duomo, a San Jacopo a Ripoli, questa edizione prenderà l’avvio il 26 giugno
alle 12 quando verrà inaugurata la mostra degli artisti partecipanti alla
sezione arte nella Galleria San Marco, mentre alle 16, nel prestigioso Caffè
San Marco, si terrà la cerimonia di premiazione, alla presenza della madrina
di questa edizione Annella Prisco, scrittrice, autrice di romanzi e giornalista.
Manager della cultura che promuove a livello nazionale ed internazionale,
esperta nel settore delle relazioni pubbliche e della comunicazione, critico
letterario e componente di numerose giurie di prestigiosi Premi letterari,
nonchè Presidente del Centro Studi Michele Prisco, intitolato alla memoria del
padre.
Per la sezione cultura, la commissione giudicatrice, presieduta da Maria
Basile, ha selezionato i nominativi delle personalità che riceveranno il
prestigioso riconoscimento: Enza Nardi, Giuseppe Placidi, Simona Veresani,
Edoardo Ruzzi, Francesco Billeci, Antonio Barracato , Alessandro Carbone,
Domenico Orlando, Vincenzo Talia, Simona Elia, Francesca Battistella, Mary
Attento, Rosario Mancino, Claudia Piccinno, Maria Letizia Gangemi, Nicola
Foti, Marco Santini, Franco Fontanella, Giuseppe Di Caro, Andrea Cosentino,
Silvio Calzolari, Andrea G. G. Parasiliti, Veronica Carpita, Andrea Favoriti,
Mauro Favoriti, Omar Favoriti, Veltra Muffo. Ettore Picardi, Wally Bonvicini,
Stefano Rossi, Giuliano Mazzoccante, Sergio Marinelli.
Esprime soddisfazione il presidente del premio Massimo Pasqualone per la
scelta di personalità così importanti nel panorama culturale internazionale.
Per la sezione letteratura la Giuria, presieduta da Eugenia Tabellione e
composta da Alessandro Taddei, Stefania Barile, Annarita Di Paolo, Orietta
Spera, Antonella D’Angelo, Grazia Depedri ha decretato i seguenti vincitori:
SEZIONE A
Primo classificato
EMANUELA DALLA LIBERA con ἡσυχία Sedimentare il tempo
Secondo Classificato
VITTORIO DI RUOCCO con Il destino di un poeta
Terzo classificato
MARIA ROSARIA FRANCO con La crisalide
Menzione d’onore
ELISABETTA BIONDI DELLA SDRISCIA con E siamo bacio entrambi
ANDREINA TRUSGNACH con L’altalena che non c’era
RAFFAELLO CORTI con Equazioni Emozionali
ALBERICO SOLIMES con L’ombra spezzata
MARTINA ANTOCI con Io che di parole vivo
Segnalazione di merito del Presidente di Giuria
ELZIDE GIOVAGNETTI con È tutto qua
SEZIONE B
Primo classificato
VITTORIO DI RUOCCO con Anime di carta nell’abisso
Secondo Classificato
STEFANO BALDINU con Storie – Cartografie della senilità
Terzo classificato
MORENA FESTI con Parole sull'acqua
Menzione d’onore
STEFANO PERESSINI con Nero d’ombra
GIOVANNI CODUTTI con A passo d’uomo – Lungo la rotta della quinta
stagione
Segnalazione di merito del Presidente di Giuria
EUPREMIO VESTITA con Silloge senza titolo
MARIA CONCETTA BORGESE con Anima nuda
GRAZIA DOTTORE con Note di antica danza
IGOR ISSORF con Sentieri di luce
FRANCESCO MAZZITELLI con Participio presente
MARIO ANTONIO PAGARIA con Addio Amore
RAFFAELE TROTTA con Che sia subito sera
ANGELO VACCARI con Silloge inedita
SEZIONE C
Primo classificato
ANGELO DE NICOLA con Dante, Silone e la Perdonanza

Secondo Classificato
LUIGI PAGLIA con L’urlo e lo stupore. Lettura di Ungaretti. L’allegria
Terzo classificato
PIER FRANCESCO GALGANI con La sovranità limitata dell’Italia sconfitta
Menzione d’onore
MARIA ROSARIA SISTO con Il Rinascimento del Cenacolo di Costanza
d’Avalos, principessa di
Francavilla
VALENTINA MOTTA con Alcesti illustrata. Fortuna di un mito
Segnalazione di merito del Presidente di Giuria
MARCO STRONA con Sulla colonna vertebrale e sul mal di schiena: discorso
sulle patologie
posturali più comuni
SEZIONE D
Primo classificato
GIUSEPPE BENASSI con Tra le tue sgrinfie
Secondo Classificato
AUTILIA AVAGLIANO con Din Don Down
Terzo classificato
ROBERTO MARZETTI con Caro Nonno
Menzione d’onore
PAOLO RICCI con La signora del calesse
FIORELLA FRANCHINI con Pulsa de nura
GIULIO LOCATELLI con L'uomo di Haiti
CLAUDIO RASPOLLINI con Lui, il Re!
ORNELLA FIORENTINI con Argo è il mio nome
GIUSEPPE PARISI con Le formiche della freccia del tempo
MARIO DE SANTIS con Trattieni il respiro
CARMELO COSSA con Amore amaro
FILIPPO GUIDA con La minaccia
LUCA SCOPITTERI con Il creatore di ombre
Segnalazione di merito del Presidente di Giuria
MARCO BONINI con La rosa nera
ANNA IACCARINO con Il tempo di Noi
VALERIO IVO MONTANARO con In morte di un medico – L’omicidio di Vittore
de Lollis
MONICA RONZAN con Aprimi gli occhi ancora
MARCO TERMENANA con Mio figlio – L’amore che non ho fatto in tempo a
dirgli
VITO TRICARICO con Civitas Invicta
STEFANO GIOVANNONE con Il sogno di Oscar il palloncino
GIULIA GRILLI con Ali di sasso – Storia di un aquilotto dei monti azzurri
GIUSEPPE MARIA IACOVELLI con Racconti e favole – C’era una volta il
mondo d’oggi
LIVY FORMER con Un traditore per la regina
BERENICE ROSSI con Le mie due Patrie. Storia e Storie dall’Abruzzo
all’Argentina
SEZIONE E
Primo classificato
LAURA CALDERINI con Donne che vestono d'ortica
Secondo classificato
GIULIO IRNEARI con Il collezionista
Terzo classificato
VITO REMIGIO con Il conforto dei semplici
Menzione d’onore
CARMINE NATALE con Le frontiere dell’inquietudine
PIER LUIGI NANNI con Paradise Buffet e il dilemma d’amore
SEZIONE F
Primo classificato
MAURIZIO BACCONI con Le parole che non ho
Secondo Classificato
ELISA DES DORIDES con Misurata Mole
Terzo classificato
VITTORIA DI DONATO con Quando capita
Menzione d’onore
STEFANO BALDINU con Notturno di Terezin
PIETRO CATALANO con Il sogno di Danilo
EDOARDO FIRPO con Ispirazione
ROBERTO LASCO con Fasci di luce
ANNA POLIDORI con Il Mare che ho dentro
Segnalazione di merito del Presidente di Giuria
GINETTA CARRUBBA con Ti immagino filandiera
VERA BARBONETTI con Rimembranze
PIERRETTE CHERBONNIER con Gli amanti dell’inverno
CIRO GIOVANNI VITTORIO con Guerra…Pace
FRANCESCA RIVOLTA con Missili
MANUELA MELISSANO con Nel fondo degli abissi
ANNAMARIA DI LORENZO con Le prime gocce di pioggia
LORELLA CECCHINI con Fiori di solitudine
RUSSO ROBERTA ALEJANDRA con Muto archivio dell’anima
CRISTINA SPENNATI con Pensieri e ricordi
ANNA CAPITANI con Il mio volo
MARIELLA DI CIOCCIO con Ci sono ricordi
Premio speciale opera in lingua straniera
MARCELLO DI MUZIO con From the Universe to the Soul
Per la sezione Arte sono oltre 50 gli artisti partecipanti da tutto il mondo e la giuria, presieduta da Massimo Pasqualone, comunicherà i vincitori nel corso della cerimonia di premiazione.

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Interverranno: Stefano Cianciotta, Docente di Crisis Management al Centro di Formazione e all’Istituto di Alti Studi Strategici del Ministero della Difesa e presidente di Abruzzo Sviluppo e guida l’Osservatorio Nazionale sulle Infrastrutture di Confassociazioni; Giorgio Petrucci, Co-Founder di Diventa Impresa; Francesca Pompa, fondatrice dell’agenzia di marketing e comunicazione One Group e della scuola di alta formazione Q110; Federico Masiero, dottore in Ingegneria dell’informazione e partner di Google Workspace, AWS e Laravel, e per un saluto di benvenuto Roberto Romanelli, Direttore del Tecnopolo d’Abruzzo. Modera Angelo De Nicola, giornalista e scrittore.

L’evento è patrocinato da Confindustria L’Aquila- Abruzzo Interno.