78.«E’ STATO MIO NIPOTE AD UCCIDERE CRISTINA; E’ ORA CHE CONFESSI» – 12. 6. 1997
Va in scena, in un’afosa aula di Tribunale, una famiglia dilaniata.
Michele Perruzza, in manette, seduto in un cantuccio tra due secondini; la moglie a due metri dal marito ma separata da un nugolo di avvocati e da un divorzio; il figlio Mauro che passa davanti ai due genitori senza nemmeno degnarli di uno sguardo; madre e padre adottivi del ragazzo che, apprensivi e protettivi come chiocce intorno al proprio “pulcino”, cercano di tenerlo il più possibile appartato, e non solo dagli insistenti giornalisti che vorrebbero intervistarlo.
Padri e figli. Ieri, nell’aula del Tribunale di Sulmona, c’era pure un altro genitore.
Il padre di Michele, Pasquale Perruzza: il padre del “mostro di Balsorano”, il nonno di Mauro, il “capofamiglia”, il più anziano del suo clan in quel borgo che è Case Castella. Faccia bruciata da una vita sui campi, mani forti e rugose come una raspa, mentre passeggia nervosamente da un lato all’altro dell’aula, Pasquale Perruzza accetta di parlare con il cronista. …