«Questo mausoleo è davvero imponente!- esclamò il signor Giacomo appena arrivati nella navata destra della basilica di fronte alla tomba di Celestino V- Mi chiedo perché la lapide funebre sia stata collocata nella parte retrostante. E’ in latino? Che dice?».
«In latino e scritta con l’uso di lettere dentro ad altre lettere. L’ho letta e riletta tante di quelle volte che ormai ricordo la traduzione a memoria:
“E’ riposto in questa tomba di marmo pario, Pietro
che nelle solitudini ebbe nome Celestino.
Visse nell’eremo facendo una vita illibata. E colui
che poté conseguire il trionfo dal triplice nemico;
solo per la sua virtù fu innalzato ai sommi onori.
Onore al Pontefice che disprezzò e depose tanti titoli,
rigettando gli onori delle cose (terrene). Perciò
legato, carcerato, soccombé a crudele morte,
mentre lo spirito tornava al cielo. Qui il suo corpo
è venerato da tutto il popolo.
Al tempo del Priore Fra Maturino.
Opera di Gerolamo, Maestro Vicentino Scultore.
lì 27 agosto 1517”». …