Il simbolo/ E ora diamo un senso alla morte di Adriano

Il mio articolo oggi sul Messaggero (Edizione Abruzzo) sulla morte, legata al Covid, di Adriano Perrotti:

La scomparsa di Adriano Perrotti, non nascondiamocelo, piega le gambe a noi aquilani. Sì perchè Adriano era il campione della città della resilienza, ne era il simbolo. Una città che non s’è mai arresa. Rialzando la testa. Più e più volte. Che ha combattuto mille battaglie, magari perdendole, ma senza mai mollare. Come Adriano. Mille battaglie sulla tolda della sua sedia a rotelle. E tante sconfitte (l’ultima, cocente, il mancato scivolo per disabili per entrare a Collemaggio: si vergogni chi non ha provveduto!). Eppure Adriano era sempre lì. Pronto sui nastri di partenza, come in quella maledetta gara di motocross tante vite fa.

Come il 6 aprile, il Covid è arrivato a fiaccare le nostre resistenze. E allora, come dopo il 6 aprile, l’unica cosa da fare è essere uniti e, soprattutto, fare subito chiarezza. Chiarezza su chi ha sbagliato e sta sbagliando. Chiarezza su chi ha determinato un ospedale allo sbando. Su chi ha permesso che il sistema di tracciamenti andasse in tilt. Su chi non ha reso possibile, per via della mancanza di reagenti, di processare al San Salvatore i tamponi inviandoli allo Zooprofilattico di Teramo. Su chi ha fatto un’assurda guerra intestina al laboratorio privato Dante Labs.

Chi non è capace, sia cacciato o abbia la dignità di farsi da parte. Solo così daremo un senso alla morte di Adriano. Il nostro simbolo.
Angelo De Nicola
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6 risposte a “Il simbolo/ E ora diamo un senso alla morte di Adriano”

  1. Discorso che condivido appieno, troppa negligenza soprattutto politica sugli aspetti legati al Covid 19. È ora di serrare le fila e restare uniti per difendere un bene comune di tutti: LA SALUTE
    ..GRAZIE ANGELO

    1. Sono d’accordo .Ora non è più tempo di sapere chi non è stato attento alle tante problematiche dell’ospedale ma invitiamo chi ci governa a porre con urgenza attenzioni ed a risolvere il grande problema sanitario.

  2. Angelo il tuo articolo spero richiami chi di dovere alle sue responsabilità per prima ma anche per adesso e per il futuro perché non siamo ancora usciti dal tunnel e purtroppo tante potrebbero essere quelli colpiti dalla inamovenza delle istituzioni preposte

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