“La centesima rocca”

Il mio articolo sul Mesaggero Abruzzo di oggi sulla visita del Capo dello Stato Sergio Mattarella alla Scuola Sottuffciali della Guardia di Finanza dell’Aquila

“LA CENTESIMA ROCCA” ORMAI
DEL TUTTO INTEGRATA NELLA CITTÀ

È “la centesima rocca” dell’Aquila, secondo una suggestiva definizione del secondo comandante, colonnello Sabino Gervasio, aggiungendola idealmente alle 99 che, secondo la tradizione, edificarono la città alla metà del Duecento. La Scuola sottufficiali della Guardia di Finanza, probabilmente il più grosso complesso a disposizione di una forza di polizia sul territorio nazionale, è ormai parte integrante dell’Aquila anche per essere stata l’àncora di salvezza della città squassata dal terremoto dell’aprile del 2009 fino ad ospitare anche 1.800 sfollati oltre che tutti gli uffici pubblici nell’emergenza. La disciplina e la signorilità di allievi e allieve (le donne sono state accolte a partire dal 2000) anche nelle libere uscite hanno fatto sì che i “rocchigiani” della “Centesima rocca” siano ormai diventati a tutti gli effetti cittadini aquilani. Rispettati, ben voluti e assai spesso ammirati e corteggiati. Cosicché, grazie alla Scuola e soprattutto a una saggia gestione della stessa, il connubio Guardia di Finanza-L’Aquila è ormai indissolubile.
Intitolata al maresciallo medaglia d’oro al valor militare Vincenzo Giudice (comandante della Brigata della Finanza di Bergiola Foscalina in provincia di Massa Carrara, fucilato per rappresaglia nel 1944 dalle SS naziste nel tentativo di salvare settanta ostaggi civili), voluta dal non sempre ricordato on. Domenico Susi (sottosegretario alle Finanze dal 1983 al ’92), la Scuola è una cittadella dotata d’ogni servizio, un vero e proprio campus universitario. Vi si formano Ispettori e Sovrintendenti, ricevendo un ampio bagaglio professionale e culturale che spazia dall’area giuridica a quella economico-finanziaria, dalla formazione militare a quella di polizia tributaria, grazie ad un personale docente d’eccellenza: cattedratici, magistrati, dirigenti della pubblica amministrazione, liberi professionisti e ufficiali del Corpo dotati di specifiche competenze.
La struttura è una delle più moderne d’Europa, spesso all’estero portata ad esempio. I suoi numeri sono imponenti. Si sviluppa su 48 ettari. Misura 800 metri per lato e la piazza d’armi 250 metri per lato. In genere, la caserma, la cui costruzione è iniziata nel 1992, ospita circa 1.000 allievi e 300 finanzieri effettivi, oltre a circa 150 civili addetti a compiti vari. Un grosso indotto per l’economia locale. La struttura è testata per tremila finanzieri e, senza grossi problemi, ha sopportato anche la presenza di 29mila candidati per un singolo concorso. Nell’eliporto possono operare sei elicotteri contemporaneamente. Ci sono 16 aule a gradoni da 150 posti l’una, tutte dotate di impianti multimediali. L’aula magna ha 540 posti, l’auditorium 1.150. Per lo sport è dotata di campo regolamentare di calcio con pista d’atletica leggera, piscina olimpica coperta, poligono e palasport. Le sei mense sono state progettate per 6.000 finanzieri a turno e nel parcheggio c’è spazio per 1.600 auto.
Infine il vasto piazzale della caserma, grande agorà oggi significativamente chiamata “Piazza 6 aprile 2009-L’Aquila bella mai non può perire”. C’è persino un pezzo di classicità innervata nel cuore delle moderne strutture dell’edificato: sono vestigia d’una villa sabina scoperta durante i lavori di costruzione. Il motto latino della Scuola è “Consilio et virtute”, studio e coraggio. Sullo studio non si scherza: gli allievi del primo anno non possono camminare: sono obbligati a correre: non è nonnismo, ma il dazio da pagare per diventare finanzieri.
Angelo De Nicola
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