Il saggio “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” – Capitolo 53

Michele Perruzza durante uno dei processi (Foto Ansa)

53. HA UCCISO CRISTINA PER MOTIVI ABIETTI – 30. 1. 1992
Ergastolo. Senza speranze. Senza applausi. Come in primo grado, lui, non c’era ad ascoltare la sentenza. Un cattivo presentimento deve aver trattenuto Michele Perruzza in carcere.
Così il muratore di Balsorano s’è negato pure quel soffio di speranza che ha colto i suoi difensori nell’ascoltare dopo un’estenuante attesa durata quasi sette ore, il presidente della Corte Bruno Tarquini avviare la lettura del dispositivo con la frase «in parziale riforma della sentenza…». C’è stata sì una riforma, ma soltanto per escludere l’aggravante dell’aver agito con crudeltà. Le altre aggravanti che comportano il carcere a vita (omicidio dopo atti di libidine violenti) restano anche se la drammatica parola «ergastolo», ieri sera era scomparsa dalla sentenza assorbita nella formula «conferma nel resto». …

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