«Una lettera? Per me? E da chi?».
Il signor Giacomo non riusciva a capacitarsi del fatto che una busta era stata lasciata non si sa da chi, come gli aveva più e più volte spiegato il portiere, sul bancone della reception dell’albergo. Una busta color avorio, chiusa, con una piccola striscia bianca di carta incollata sulla quale era scritto il suo nome e cognome.
«Nessuno sa che sono qui» andava ripetendosi il signor Giacomo. E come presagendo guai, quella busta non l’aveva aperta, girandola e rigirandola tra la mani mentre, sprofondato in una comoda poltrona della hall, aspettava il sovrintendente con il quale aveva appuntamento.
«Buongiorno sovrintendente… Alla buon’ora!».
«Che c’è, la vedo in agitazione, signor Giacomo. Porto sette minuti di ritardo: non credo sia per questo… lei non è mai puntuale!». …