Il sovrintendente era rimasto recluso nel suo ufficio-rifugio. Da tre giorni non si campava più. Le maggiori testate nazionali di carta stampata, tv, radio e web, comprese le principali straniere, avevano scoperto Celestino V, il Perdono e la Perdonanza. E per il sovrintendente, dopo anni di quinte ammuffite, era venuto il momento della ribalta. Quell’interesse globale gli era sembrato eccessivo. Si domandava perché fino ad allora, nonostante la consolidata tradizione e gli sforzi ciclopici sostenuti per la promozione dell’evento nelle passate edizioni, nessuno s’era mai accorto che esisteva un’altra Porta Santa al di fuori di Roma in una basilica dov’era possibile lucrare l’indulgenza plenaria da tutti i peccati; dov’era stato celebrato il primo Giubileo “inventato” da un eremita diventato prima pontefice e poi santo, e dov’erano custodite le spoglie del Papa della Pace…