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L'Onorevole Marisa Bafile: la Venezuelana-Aquilana

da Il Messaggero, 23 settembre 2006
di AMEDEO ESPOSITO


”Tornimparte e l’emigrazione” è il tema della manifestazione che si terrà domani, alle 15,30, nel Municipio di Tornimparte che vedrà, in particolare la partecipazione dell’onorevole Marisa Bafile, deputata eletta nella Circoscrizione estera dell’America del Sud. Successivamente l’on. Bafile, di origini aquilane, che è alla prima visita ufficiale nella sua terra, presenzierà alle 17,30 (Chiesa di San Panfilo, a Villagrande) alla presentazione del libro “La missione di Celestino” promossa dalle associazioni Pro Loco di Tornimparte e “Fonte vecchia”. di AMEDEO ESPOSITO E’ figlia d’arte. La riceveranno domenica, in forma ufficiale i cittadini di Tornimparte. Giornalista di “razza”, come direbbe Enzo Biagi, perché Marisa (Mariza) Bafile, che siede nel Parlamento italiano, eletta nella circoscrizione esteri dell’America meridionale, si è formata nella “prestigiosa scuola” del padre Gaetano Bafile, il ”Gibaf” delle cronache de Il Messaggero del Dopoguerra, direttore per un cinquantennio, dopo averlo fondato, del giornale “La voce d’Italia a Caracas”. Alla guida della prestigiosa testata, la “bibbia” per gli italiani di Venezuela, ora c’è l’onorevole Marisa, nata a Caracas da genitori aquilani, madre di una figlia che studia a Boston.

Secondo uno dei più prestigiosi giornalisti e letterati russi, Ryszaed Kapuscinski, «per fare un buon giornalismo si deve innanzitutto essere delle donne e degli uomini buoni». Marisa Bafile fa “buon giornalismo”. Non quello sedentario ora in uso, ma di inchiesta, di interesse per la cronaca nel suo farsi, andando così controcorrente, ma sempre con la volontà e l’acribia, mai con il cinismo che non è adatto al mestiere di giornalista.

Sicchè, quando sul volo Roma-Caracas andarono perse le registrazioni dell’intervista fatta dall’inviata del giornale venezuelano a Giovanni Paolo II, per Marisa Bafile fu giustamente una vera e propria tragedia. Il direttore Bafile, intransigente sì, ma comprensivo, la chiuse in redazione perché la sua “inviata” ricostruisse l’intervista a memoria. Ci vollero due giorni. Fu dopo che i lettori si congratularono per la bella intervista al Papa, che Gaetano Bafile disse “brava” alla figlia.

E dunque Marisa Bafile è fra i giornalisti che accettano sino in fondo le conseguenze del mestiere, per capire e vivere veramente le cose.

Questo suo rigore l’ha portata sui banchi di Montecitorio e l’ha resa protagonista impegnata sulla nuova globalizzante frontiera dell’emigrazione italiana e di quella abruzzese in particolare.

Di qui la sua partecipazione alla “riflessione sull’emigrazione” in programma a Tornimparte – terra di emigrati – per volere del sindaco Antonio Tarquini, perché i tempi nuovi hanno allontanato definitivamente il terrore di Ellis Island dei primi cinquant’anni del secolo scorso. Impongono però a tutti di predisporsi all’accoglienza e alla solidarietà agli immigrati di oggi, nel ricordo degli emigrati del passato di casa.