Centi Prende i Voti
Pesce d'Aprile da Il Messaggero, 1 aprile 1996
di Angelo De Nicola
Il sindaco Centi a furia di parlare di Giubileo, è rimasto folgorato al punto da dichiarare l'intenzione di prendere i voti e di ritirarsi a vita monastica. Così, almeno, emerge da un carteggio riservatissimo tra il primo cittadino e l'arcivescovo Peressin, finito, in esclusiva, nelle mani del Messaggero... In una lettera, Centi spiega che i "frequenti contatti avuti negli ultimi tempi col mondo ecclesiastico e la sua spiritualità", lo hanno convinto della "inutilità delle cose materiali ed in particolare di questa mia fascia tricolore". Dopo alcuni richiami a San Francesco e Sant'Agostino, il sindaco conclude chiedendo "a Sua Eccellenza reverendissima la "benedizione" per fare il grande passo: abbandonare la vita materiale e prendere i voti non prima, però, di aver portato a termine la missione che il Divino mi ha comandato: esaltare, come sindaco, il Giubileo del Duemila anche all'Aquila".
Nella missiva di risposta, l'arcivescovo si dichiara entusiasta "del ritorno all'ovile della pecorella smarrita. "Ebbi modo di notare- si legge nella lettera- il repentino mutamento dell'animo del sindaco, quasi che una mano invisibile avesse lavato il rosso dalla sua anima che però è nata bianca e bianca tornerà". La missiva si conclude con l'auspicio che "in occasione del Giubileo, il sindaco sappia tradurre nei fatti la santità che ormai lo pervade".