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IL GALA' APRE LE CELEBRAZIONI DEL CENTENARIO TOSTIANO



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L’AQUILA Con il Galà Tostiano di mercoledì scorso a Ortona, che verrà replicato domani all’Aquila (ore 18, Ridotto), l’Istituto Nazionale Tostiano, insieme alla Sinfonica Abruzzese, ha dato l’avvio a un anno di eventi legati alla celebrazione del Centenario Tostiano, anno che si concluderà, il 2 dicembre 2016, con la finale della VI edizione del concorso internazionale di canto intitolato al grande compositore abruzzese, uno degli autori italiani più eseguiti in tutto il mondo, amato ieri come oggi.

Da lunedì è in Abruzzo, reduce dai successi di un’importante produzione mozartiana alla Fenice di Venezia, Monica Bacelli, mezzosoprano teatino, interprete tra le più affermate della lirica italiana a livello internazionale, di casa alla Scala di Milano come all’Opera Bastille di Parigi, all’Opera di Roma come al Teatro Real di Madrid. La Bacelli, alla sua prima volta con la Sinfonica abruzzese, è esponente di una scuola di canto nata in Abruzzo a metà degli anni Settanta e da cui provengono, oltre a lei, alcune star della lirica, Ildebrando D’Arcangelo in testa.

«Si era a metà degli anni Settanta- dice la Bacelli al Messaggero-. A Chieti Nino Carloni, l’avvocato aquilano della musica, era venuto ad ascoltare la Schola cantorum “Settimio Zimarino” fondata dieci anni prima da Donato Martorella. Il coro piacque molto a Carloni, che chiese a Gianluigi Gelmetti e Maria Vittoria Romano, importante didatta di canto napoletana che si era diplomata a Roma e si era perfezionata a Vienna, di dare un loro parere, che fu positivo. Allora Carloni chiese alla Romano di affiancarsi, con le sue lezioni di tecnica vocale, al coro. Era un Abruzzo aperto e sperimentatore, soprattutto unito dalla grande passione per la musica».

In quegli anni Francesco Sanvitale dava avvio all’esperienza del Tostiano di Ortona, che è oggi un centro unico al mondo per la memoria e la tutela dell’immenso patrimonio musicale lasciato dall’artista. Perché Tosti è attuale ancora oggi?
«Tosti più che attuale è eterno! In Italia l’opera e il melodramma hanno da sempre messo in ombra tutti gli altri generi. In Germania, in Francia, il repertorio della musica vocale da camera non è mai stato considerato un genere di livello inferiore ed è stato praticato dai maggior compositori. È giusto che gli sia riconosciuto il ruolo di massimo compositore della lirica da camera italiana».

Un Centenario, dunque, che lascia ben sperare...
«Sì. E spero che la collaborazione per il centenario di due importanti istituzioni musicali abruzzesi, l’Istituto Tostiano e la Sinfonica Abruzzese, dia in tempi così difficili per la cultura e la musica, un segnale diverso: è indispensabile ripensare alla lezione di Carloni e della Romano, che ci hanno insegnato che la musica è portatrice di grandi valori umani e culturali insieme».

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Angelo De Nicola