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NELLO MARIANI, UN GRANDE ABRUZZESE SUBITO DIMENTICATO



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L’AQUILA - È estate. La politica è in ferie. La classe dirigente si riposa. Persino la “ricostruzione” è ferma... aspettando settembre. Figuriamoci se si può abbandonare la sdraio per onorare un anniversario. Il primo anniversario della morte di uno de protagonisti della Storia recente di questa regione e del suo capoluogo.

Il 23 agosto dello scorso anno moriva, a 86 anni, l’onorevole Nello Mariani. Un aquilano vero. Protagonista della “ricostruzione” del capoluogo di regione nel Dopoguerra. L’“annus horribilis” per L’Aquila s’è portato via anche uno dei suoi più grandi ed attivi protagonisti visto che “don Nello” continuava a combattere, da socialista vero, dalla postazione di presidente dell’Assemblea dei Soci della Fondazione Carispaq e, soprattutto, dispensando saggi consigli a chi andasse a trovarlo nella sua villa a Bellavista. Che l’on. Mariani aveva dovuto lasciare dopo il 6 aprile rifugiandosi a Vasto da dove non aveva mai mollato, telefonando a destra e a manca: «Ce la faremo. L’Aquila ce la farà».

Parlamentare Psi dal 1958 al 1976 per 4 legislature e sottosegretario all’Agricoltura nel primo governo Rumor (1968-69) e agli Interni nel primo governo Colombo (1970-72), Mariani era poi divenuto membro del Consiglio di Stato. Laureatosi in Giurisprudenza nel 1945, era subito entrato in politica: nel 1946 fu eletto consigliere comunale dell’Aquila di cui divenne sindaco nel 1948. Nel Psi è stato dal 1958 al 1974 membro della Direzione nazionale. «Un grande aquilano» disse il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente ai funerali presso la cappella della Scuola della Guardia di Finanza nell’abbracciare la consorte Elena Marinucci e i figli Paolo e Serenella e la famiglia tutta.

Una grande aquilano subito dimenticato. «Un anno senza di te, ma sempre vivo nei nostri cuori. Ci manchi»: questo il ricordo della famiglia sui manifesti di una città distrutta non soltanto per le macerie.

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Angelo De Nicola