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LE "ULTIME" SUORE CELESTINE SALVE IN PUGLIA E IN UMBRIA



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L'AQUILA - «Le nostre celle ci crollavano sotto i piedi. Siamo riuscite ad arrivare all'orto: eravamo tutte salve. Ma faceva un freddo... Eppoi intorno era tutto semicrollato. Che paura che abbiamo avuto. Finchè è arrivato un certo Cesare, amico del nostro Angelo, che ci ha affidato alle forze dell'ordine. Ma che paura!». Suor Germana, l'anima del convento di clausura di San Basilio, nove suore in tutto, il più antico monastero della città con insediamento risalenti all'era protocristiana, parla e piange al telefono dal Castellana Grotte, in provincia di Bari, dove con altre sei sorelle (suor Chiara, suor Benedetta, suor Teresa e suor Giovanna più l'unica anziana ospite del pensionato) hanno trovato rifugio.

Per una giornata ed una notte sono state ospiti della tendopoli di piazza d'Armi, in un zona che era stata subito ribattezzata "il convento": «No, lì proprio non potevamo stare- dice suor Chiara quasi strappando la cornetta a suor Germana-: troppa gente: noi siamo suore di clausura...». Di qui il trasferimento parte presso la casa madre della Federazione in Puglia e parte (la badessa suor Margherita, suor Celeste, suor Agnese e suor Angela).

«Non so in quale convento si trovano la badessa e le altre sorelle- dice suor Germana che era appena guarita da un brutto incidente, caduta in chiesa dove si era attardata dopo la preghiera della sera e rimasta lì tutta la notte per terra fino all'alba col femore rotto senza poter chiamare aiuto-: so solo che sono in Umbria».

Si trovano a Umbertide (Perugia). Stanno bene. Anzi la Badessa vorrebbe tornare all'Aquila per capire il da farsi al monastero dove ieri i carabinieri ed i vigili del fuoco hanno tratto in salvo una preziosissima croce. Chi conosce le suore di San Basilio, sa quanto sono importanti. Le nove suore (tutte anziane e acciaccate, tranne la quarantenne suor Celeste) sono, infatti, l'ultimo avamposto dell'Ordine dei Celestini o degli Spirituali fondato da Celestino V, «il più potente Ordine che la Chiesa ricordi», scomparso alla fine del Settecento.

Diciassette anni fa, proprio per dare un futuro all'Ordine, il monastero ha deciso di fondare una missione in Africa, a Bangui nella Repubblica Centrafrica, che è stata intitolata appunto a Celestino V. Una missione che si dibatte tra mille difficoltà: perciò è scattata un'iniziativa per cercare di aiutare il monastero e soprattutto la sua così significativa missione africana. E le suore, pur di raccogliere fondi, hanno aperto il loro monastero, peraltro, rappresenta la "casa" di Celestino all'Aquila, essendo loro le eredi del fondatore.

Ieri l'Unitalsi ha rassicurato l'arcivescovo Molinari circa le condizioni delle suore celestine soccorse durante l'emergenza. La Presidenza nazionale ha deciso, non appena sarà fornita dai tecnici l'agibilità dell'edificio, di favorire con ogni mezzo, il rientro delle religiose e di sostenere finanziariamente la ripresa delle attività del monastero.

E a proposito di suore di clausura, è stato chiuso nei giorni scorsi anche lo storico convento Cistercense di San Leonardo, a Montereale, le cui suore dopo sei giorni si sono lasciate convincere dal medico del paese a lasciare la struttura inagibile. Si tratta della badessa, suor Maria Bernarda, 80 anni, suor Maria Geltrude, di 90 (entrambe abruzzesi) e la giovane suor Leonarda, di 30, di Foggia. Una quarta religiosa, arrivata a Montereale dopo il primo terremoto dal convento aquilano di Sant'Amico, era con loro al momento di abbandonare l'antico edificio. Nella prima notte da «esterne» le suore sono state ospitate in una tenda del campo allestito dalla Protezione civile ai piedi del paese. Ma le suore, abituate a tanti anni di reclusione volontaria, non si sentivano a proprio agio nella baraonda della tendopoli. E così, ieri, sono state trasferite in un appartamento a Cascia (Perugia), in attesa di andare in un altro convento.

Angelo De Nicola