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L'ASSISTENZA AI TERREMOTATI COMINCIA A FUNZIONARE



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L'AQUILA - La macchina dell'assistenza diretta agli aquilani funziona. Dopo il comprensibile momento di sbandamento dei primi giorni, da venerdì la macchina sembra essersi messa sul binario giusto. C'è uno sforzo collettivo, tra soccorritori e operatori, di superare ogni difficoltà ed ogni difetto che, inevitabilmente di fronte ad un disastro di immani proporzioni, assalgono la più complessiva organizzazione. Chi può, chi ha competenze, chi ha la volontà e la forza di fare, si mette a disposizione. Con esempi di grandissima generosità come nel caso dei 24 precari della Protezione civile della Regione Abruzzo che, dall'alba di lunedì, affiancano la struttura regionale presso la sala operativa della Reiss Romoli o presso la Scuola sottufficiali della Guardia di Finanza facendo turni di 12, 24 e persino 36 ore. "Co.co.co" si chiamerebbero ufficialmente ma sarebbe meglio chiamarli piccoli eroi. Bravi!

E che dire, poi, dei vigili del fuoco! Organizzati, gentili, coraggiosi. Angeli con il casco rosso. A parte le operazioni, pietose, di scavo, mettono a rischio la loro vita per salvare un computer, un'agenda legale, un timbro di notaio, un peluche, una fotografia, un portafogli. Hanno gli occhi esausti. Vorrebbero piangere dopo aver visto tanti morti, tanta devastazione, tante storie pietosissisme. Non lo fanno. E gonfiano il petto con orgoglio quando qualcuno chiede loro di baciarli per poterli ringraziare. Vengono da tutta Italia ma sembrano aquilani: è come se conoscessero la città ed i suoi abitanti, fieri e dignitosi anche di fronte a lutti immani. Forse perchè loro conoscono le tragedia ed il dolore ad esse connesse. E' la loro vita.

Eppoi ci sono i volontari senza pettorine nè sigle di appartenenza. Aquilani col solo obiettivo di darsi da fare per gli altri. Come Cesare Ianni, dirigente di "Equitalia" a Teramo, che con alcuni amici si è organizzato in una sorta di squadra. E non sono gli unici. Sono risorse, soprattutto fisiche ma anche intellettuali, che andrebbero convogliate e sfruttate meglio perchè testimoniano la voglia di reagire, di non arrendersi, di non abbandonare a se stessa la città ora che, spenti i riflettori del mondo, si dovrà confrontare col suo ciclopico dramma.

Voglia di ripartire. Testimoniata ieri dal caso della Csa, azienda del settore sicurezza sul lavoro, servizi e ambiente che occupa una trentina di dipendenti, tra ingegneri, laureati in scienze ambientali, biologi, geometri e periti industriali, il 70% dei quali aquilani. Distrutta la sede principale di via XX Settembre, uno dei due soci fondatori dell'azienda, Augusto Iovenitti, ha predisposto allo scopo un garage prefabbricato a Pianola, accanto all'abitazione dove ancora non ha avuto dalla protezione civile il permesso di rientrare. Dalla sede inagibile della sua società è riuscito a recuperato in maniera avventurosa i server contenenti i documenti delle 250 imprese clienti e dell'amministrazione. «Martedì ci sarà una prima riunione con cinque tecnici; gli altri sto cercando di rintracciarli nei vari campi allestiti- afferma Iovenitti-. Mi hanno già contattato la Vibac, e la R2, con stabilimenti a Bazzano. L'obiettivo, una volta avuto il benestare della Protezione civile, è quello di controllare il livello di sicurezza dei macchinari per poter riprendere il lavoro. Sono del settore e mi sento di poter dire che Protezione civile e vigili del fuoco stanno lavorando egregiamente».

Angelo De Nicola