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CASO VALENTINI: CHIESTO PROCESSO PER UN MAGISTRATO



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SULMONA (L’Aquila) - Il magistrato non si sarebbe astenuto dal seguire l’inchiesta nonostante una situazione di incompatibilità e, inoltre, sarebbe partito per un viaggio negli Usa, in aspettativa, appena tre giorni dopo aver chiesto l’arresto di un indagato che s’è suicidato in carcere. Il caso del sindaco di Roccaraso, Camillo Valentini, suicida in carcere nel ferragosto del 2004, s’arricchisce di un nuovo colpo di scena. La Procura di Campobasso, chiamata per “legittima suspicione” ad indagare su alcuni magistrati abruzzesi e su altri personaggi che si sono occupati o erano coinvolti nella maxi-inchiesta sugli appalti sospetti di Roccaraso (“La Cortina del Sud”), ha chiesto il rinvio a giudizio per quattro dei dieci indagati.

In particolare per il sostituto procuratore Maria Teresa Leacche, per l’ispettore di polizia, Massimiliano Mancini e per il presidente e vice del Codacons, rispettivamente Carlo Rienzi e Giuseppe Ursini. Per il Pm e l’investigatore viene ipotizzato il reato di abuso d’ufficio: la dottoressa Leacche, secondo l’accusa, non si sarebbe astenuto dal seguire l’inchiesta sul sindaco Valentini «pur versando in una situazione di incompatibilità in quanto i suoi familiari erano comproprietari di uno stabile sull’Aremogna a Roccaraso che il sindaco aveva dichiarato inagibile»; l'ispettore avrebbe portato avanti le indagini sul caso Valentini «rivelando un anomalo intendimento di persecuzione inquisitoria ed assoluta mancanza di serenità e imparzialità in quanto mosso da risentimenti personali e da spirito di rivalsa perchè sua madre era inquilina in lite in un immobile di proprietà del nonno di Valentini».

Rienzi e Ursini sono invece accusati di calunnia e diffamazione perchè, anche strumentalizzando il ruolo del Codacons, facevano pervenire esposti contro i magistrati di Sulmona e contro l’ex presidente della Corte di Appello dell’Aquila, Michele Ramundo, che si erano occupati a vario titolo di procedimenti giudiziari contro l’ex sindaco di Roccaraso.

Contestualmente il Procuratore di Campobasso, Mario Mercone, ha chiesto l’archiviazione per Giovanni Melogli (Procuratore di Sulmona), Michele Ramundo (magistrato), Elena Celidonio (convivente di Melogli), Gisella Valentini, (assessore comunale di Roccaraso), Luigi D’Orazio (giudice del Tribunale di Sulmona), Aura Scarsella (sostituto procuratore di Sulmona) e anche per alcuni dei reati contestati agli stessi Leacche, Rienzi e Ursini. «È ora inevitabile lo spostamento del processo in altra sede- ha dichiarato Rienzi- e l’immediata sospensione dal servizio dell’ispettore». Il Codacons ha chiesto al Csm e al Guardasigilli la sospensione cautelare dal servizio anche per il Pm Maria Teresa Leacche.