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METROPOLITANA, CRONACA DI UNA FOLLIA ANNUNCIATA



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Il futuro è oggi. In una parola: il caos. Sì perché, a ben rifletterci, quando la metropolitana di superfice sarà funzionante, la situazione della circolazione della città dell'Aquila e della vivibilità di alcuni quartieri cittadini sarà quella cui stiamo assistendo in questi giorni. Oggi le strade interessate dal percorso della metro sono off-limits per i lavori di costruzioni, domani lo saranno ugualmente perché la sede stradale deve essere libera per far passare il vagone (altrimenti che metropolitana sarebbe!) per trasportare i ventimila (20.000, avete capito bene!) passeggeri previsti al giorno (cioè un terzo della popolazione cittadina, anziani e bambini compresi).

Dunque l'oggi è il domani. E sono dolori. Il tutto nel quasi silenzio generale, anche di quei politici che convocano conferenza stampa per comunicare se, quel giorno, sono raffreddati o meno. In città c'è come una sorta di rassegnazione ad un male che appare necessario. Forse questo è il vero scandalo, più che l'ostinazione a realizzare un'opera insensata.

Il centro storico. Dopo il disastro per i lavori nella parte bassa di via Roma, non appena i lavori sono entrati nella parte alta di questa arteria che è larga poco più di un vicolo, è stato il patatrac. Interi quartieri sono sostanzialmente isolati: basti considerare il caos che s'è venuto a creare in via dell'Ospizio, e soprattutto in via Santa Croce per non parlare del quartiere di San Domenico, ”blindato” dai dissuasori. Peraltro si tratta di quartieri ”storici” la cui popolazione è per la maggior parte in età avanzata. Cosa accadrà se c'è bisogno di un'ambulanza? Cosa accadrà oggi? E cosa accadrà domani?

Il bivio dell'ospedale. Non c'è solo la questione del centro storico. Appena chiusa via Lorenzo Natali (l'ingresso principale per l'ospedale regionale a Coppito), la circolazione è impazzita. Per l'ospedale ci sono altri ingressi, è vero, e il provvedimento senza preavviso ha colto tutti di sorpresa. Ma, domanda: cosa accadrà a linea metro attivata? A logica, le auto non dovrebbero intralciare il vagone in un nodo cruciale del traffico. Dunque, l'ingresso principale all'ospedale sarà off-limits per sempre.

La linea elettrica. In via Roma, lì dove ci sono due ali di palazzi storici, la linea elettrica passa a meno di quaranta centimetri dalla finestre delle abitazioni. Per non parlare di quello che sarà il reticolato dei fili necessari a garantire l'alimentazione dei vagoni. Ora sembra che ci sia stata una variazione nel progetto, anticipata dall'avvocato Fausto Corti di Italia Nostra (tra i pochi, coerenti, oppositori alla metropolitana): la elettrificazione (come in via Comunità Europa a Pettino, per intenderci) non ci sarà nel tratto tra viale Duca degli Abruzzi e via San Martino ma è stata spostata nel tratto tra piazza dei Gesuiti e i Quattro Cantoni. In effetti in questo tratto è meno visibile e, sicuramente, di minore impatto!