MORTI E GHIACCIO SULL'A24 E A25, TUTTI CONTRO L'AUTOSTRADA DEI PARCHI
L’AQUILA- Tutti contro l’Autostrada dei Parchi. Nel giorno stesso dell’inferno di Collarmele che ha lasciato sull’asfalto cinque vittime, ma anche ieri, nonostante la quiete della festa del Primo dell’anno, è finita sott’accusa la società che gestisce A24 e A25. Sott’accusa per la presenza di ghiaccio sull’asfalto; per la mancata chiusura preventiva dei tratti divenuti pericolosi; per aver ”isolato” l’Abruzzo ma anche per gli aumenti delle tariffe (+5,87%) entrati in vigore ieri.
Insorge Del Turco. Il primo a protestare è stato il Governatore, Ottaviano Del Turco: «È paradossale- ha detto il presidente della Giunta regionale nel chiedere un incontro al presidente della Società, Carlo Toto- che nello stesso giorno in cui gli abruzzesi vengono a conoscenza di aumenti del 6% dei pedaggi delle rete autostradale, si chiudano le due autostrade paralizzando la mobilità di migliaia di persone. Diventa inderogabile, a questo punto, adeguare i servizi ai costi sopportati dagli automobilisti. Ho subito telefonato a Toto- ha detto ancora Del Turco - per rappresentargli il disagio che stanno vivendo migliaia di automobilisti, anche se all’origine della decisione di chiudere le arterie stradali ci sono i tragici esiti dell’incidente di Collarmele. Esiste dunque un problema di servizi, per questo ho chiesto un incontro nel quale solleverò due questioni: quella delle tariffe e quella dei servizi. È un danno gravissimo all’immagine della nostra regione, tenuto conto anche della gravità dell’incidente».
Autostrade abruzzesi, le più pericolose d’Italia. Lo sostiene l’Unmil (Unione nazionale mutilati ed invalidi del lavoro), esprimendo solidarietà alle famiglie colpite dal tragico incidente. «Peccato che una Regione attenta- si legge in una nota firmata dal presidente nazionale Unmil, Vincenzo Tassoni- non si sia accorta dell’esistenza di una grave vergogna cioè la condanna a morte di tante persone sulle autostrade abruzzesi divenute, nel tempo, le più pericolose d’Italia per l’assenza di ogni minima norma di sicurezza. Su quest’ultimi morti qualcuno dovrà riflettere a lungo prima di riscuotere gli scandalosi, ingiustificati aumenti».
Esposto alla Corte dei Conti. È pronto anche un esposto alla Corte dei Conti, nonchè alla magistratura ordinaria. Lo presenterà l’ex parlamentare abruzzese e coordinatore regionale dei comitati ”Città per vivere” e ”Mia casa d’Abruzzo”, Pio Rapagnà che annuncia: «Chiederò l’annullamento degli aumenti dei pedaggi, la verifica della sussistenza dei criteri di sicurezza della A24 ed A25 e la regolarità dei ”presupposti” per lo svolgimento della gara di affidamento in concessione delle due autostrade abruzzesi e conseguente affidamento da parte dell’Anas e della ex-Sara ad una società privata della gestione di una struttura pubblica ”incompleta, insicura ed inefficiente”. Per Rapagnà, «il gravissimo incidente per la presenza di ghiaccio sulla carreggiata, non segnalata tempestivamente agli utenti e non prevenuta da chi di dovere, riapre una grave ferità circa serietà e trasparenza delle operazioni effettuate nel corso degli anni attorno alla realizzazione e gestione delle Autostrade abruzzesi».
Rivedere la convenzione. L’Arco (Associazione consumatori abruzzese), infine, ha diffuso una nota con cui, stigmatizzando gli ulteriori aumenti, chiede all’Anas di conoscere se allo stato attuale sia stata «pienamente rispettata dalla ”Società Strada dei Parchi Spa” la convenzione in essere sia nei tempi sia nelle modalità di intervento strutturale e di manutenzione previste». L’associazione si dice pronta a costituirsi parte civile nell’eventuale procedimento «a tutela degli interessi degli utenti, e comunica fin da adesso la piena disponibilità del proprio ufficio legale per assistere i cittadini danneggiati, nelle eventuali vertenze di richiesta di risarcimento dei danni».
Insorge Del Turco. Il primo a protestare è stato il Governatore, Ottaviano Del Turco: «È paradossale- ha detto il presidente della Giunta regionale nel chiedere un incontro al presidente della Società, Carlo Toto- che nello stesso giorno in cui gli abruzzesi vengono a conoscenza di aumenti del 6% dei pedaggi delle rete autostradale, si chiudano le due autostrade paralizzando la mobilità di migliaia di persone. Diventa inderogabile, a questo punto, adeguare i servizi ai costi sopportati dagli automobilisti. Ho subito telefonato a Toto- ha detto ancora Del Turco - per rappresentargli il disagio che stanno vivendo migliaia di automobilisti, anche se all’origine della decisione di chiudere le arterie stradali ci sono i tragici esiti dell’incidente di Collarmele. Esiste dunque un problema di servizi, per questo ho chiesto un incontro nel quale solleverò due questioni: quella delle tariffe e quella dei servizi. È un danno gravissimo all’immagine della nostra regione, tenuto conto anche della gravità dell’incidente».
Autostrade abruzzesi, le più pericolose d’Italia. Lo sostiene l’Unmil (Unione nazionale mutilati ed invalidi del lavoro), esprimendo solidarietà alle famiglie colpite dal tragico incidente. «Peccato che una Regione attenta- si legge in una nota firmata dal presidente nazionale Unmil, Vincenzo Tassoni- non si sia accorta dell’esistenza di una grave vergogna cioè la condanna a morte di tante persone sulle autostrade abruzzesi divenute, nel tempo, le più pericolose d’Italia per l’assenza di ogni minima norma di sicurezza. Su quest’ultimi morti qualcuno dovrà riflettere a lungo prima di riscuotere gli scandalosi, ingiustificati aumenti».
Esposto alla Corte dei Conti. È pronto anche un esposto alla Corte dei Conti, nonchè alla magistratura ordinaria. Lo presenterà l’ex parlamentare abruzzese e coordinatore regionale dei comitati ”Città per vivere” e ”Mia casa d’Abruzzo”, Pio Rapagnà che annuncia: «Chiederò l’annullamento degli aumenti dei pedaggi, la verifica della sussistenza dei criteri di sicurezza della A24 ed A25 e la regolarità dei ”presupposti” per lo svolgimento della gara di affidamento in concessione delle due autostrade abruzzesi e conseguente affidamento da parte dell’Anas e della ex-Sara ad una società privata della gestione di una struttura pubblica ”incompleta, insicura ed inefficiente”. Per Rapagnà, «il gravissimo incidente per la presenza di ghiaccio sulla carreggiata, non segnalata tempestivamente agli utenti e non prevenuta da chi di dovere, riapre una grave ferità circa serietà e trasparenza delle operazioni effettuate nel corso degli anni attorno alla realizzazione e gestione delle Autostrade abruzzesi».
Rivedere la convenzione. L’Arco (Associazione consumatori abruzzese), infine, ha diffuso una nota con cui, stigmatizzando gli ulteriori aumenti, chiede all’Anas di conoscere se allo stato attuale sia stata «pienamente rispettata dalla ”Società Strada dei Parchi Spa” la convenzione in essere sia nei tempi sia nelle modalità di intervento strutturale e di manutenzione previste». L’associazione si dice pronta a costituirsi parte civile nell’eventuale procedimento «a tutela degli interessi degli utenti, e comunica fin da adesso la piena disponibilità del proprio ufficio legale per assistere i cittadini danneggiati, nelle eventuali vertenze di richiesta di risarcimento dei danni».