UNA PISTA DI CAMPO FELICE PORTERA’ IL NOME DEL PAPA
«La pista ”degli Innamorati”, quella prediletta da Papa Wojtyla, porterà il nome di Giovanni Paolo II». È stato Luca Lallini, della omonima famiglia proprietaria della stazione invernale di Campo Felice, ad annunciare la decisione. L’annuncio, con Lallini commosso fino alle lacrime, è avvenuto nel Municipio di Rocca di Cambio, ieri pomeriggio affollatissimo per la cerimonia conclusiva di premiazione della manifestazione per disabili sugli sci che, nella sua seconda giornata, s’è tenuta dichiaratamente «in onore del Papa sciatore».
Il Papa sciatore, appunto. Quello che spesso, per le sue ”scappatelle” dal Vaticano per sciare (finchè il fisico gliel’ha consentito) o per camminare (”fughe” che in totale sono state 112, come è emerso in questi giorni quando è caduto ogni riserbo) ha scelto le nevi di Campo Felice. Come avvenne nella sua ultima sciata abruzzese, a Campo Felice, il 29 dicembre 1992, di martedì, ovvero il giorno con meno impegni ufficiali e perciò spesso scelto per i suoi blitz sulle vicine montagne abruzzesi (che tanto gli ricordavano i suoi monti Tatra in Polonia) tesi soprattutto a riossigenarsi. Fu una sorpresa per tutto il mondo. Sottoposto solo qualche mese prima ad un delicato intervento chirurgico ed ormai sulla soglia dei 72 anni, nessuno avrebbe scommesso che Giovanni Paolo II potesse tornare a sciare. Ed invece, il Papa sciatore, per sei ore a temperatura meno 12 gradi, si dilettò lungo le varie piste e, fatto mai accaduto, si avventurò anche tra gli altri sciatori senza farsi riservare una pista come era avvenuto nelle precedenti occasioni.
Ieri sera il Papa sciatore in Abruzzo è stato rievocato nella trasmissione ”Porta a Porta”. Bruno Vespa ha infatti invitato in studio ed intervistato in studio Gennaro Di Stefano, oggi direttore degli impianti della stazione nonchè personaggio notissimo, che in quella fredda mattinata del dicembre di 12 anni fa, ebbe l’onore di sciare insieme con il Papa. «Non mi sarei mai aspettato di sciare con il Pontefice come se si trattasse di una persona amica- ha detto Di Stefano- mi invitò anche a mangiare con lui, lungo la pista, uno spuntino con pane e salame. La scorta proibì assolutamente le foto ma lui, al contrario, si fece ritrarre con noi che lo accompagnavamo. Fu una giornata indimenticabile, ancor più oggi che il Papa non c’è più».
Anche l’aquilano Dino Pignatelli, direttore degli impianti di varie stazioni e progettista di molte piste, ha ricordato quando accompagnò il Papa lungo le piste di Campo Felice o in alcune passeggiate. «Si vedeva e si sentiva a pelle- ha detto Pignatelli- che era uno a cui piaceva la montagna. Un montanaro vero». Sciatore e montanaro, il Papa che non c’è più.
Il Papa sciatore, appunto. Quello che spesso, per le sue ”scappatelle” dal Vaticano per sciare (finchè il fisico gliel’ha consentito) o per camminare (”fughe” che in totale sono state 112, come è emerso in questi giorni quando è caduto ogni riserbo) ha scelto le nevi di Campo Felice. Come avvenne nella sua ultima sciata abruzzese, a Campo Felice, il 29 dicembre 1992, di martedì, ovvero il giorno con meno impegni ufficiali e perciò spesso scelto per i suoi blitz sulle vicine montagne abruzzesi (che tanto gli ricordavano i suoi monti Tatra in Polonia) tesi soprattutto a riossigenarsi. Fu una sorpresa per tutto il mondo. Sottoposto solo qualche mese prima ad un delicato intervento chirurgico ed ormai sulla soglia dei 72 anni, nessuno avrebbe scommesso che Giovanni Paolo II potesse tornare a sciare. Ed invece, il Papa sciatore, per sei ore a temperatura meno 12 gradi, si dilettò lungo le varie piste e, fatto mai accaduto, si avventurò anche tra gli altri sciatori senza farsi riservare una pista come era avvenuto nelle precedenti occasioni.
Ieri sera il Papa sciatore in Abruzzo è stato rievocato nella trasmissione ”Porta a Porta”. Bruno Vespa ha infatti invitato in studio ed intervistato in studio Gennaro Di Stefano, oggi direttore degli impianti della stazione nonchè personaggio notissimo, che in quella fredda mattinata del dicembre di 12 anni fa, ebbe l’onore di sciare insieme con il Papa. «Non mi sarei mai aspettato di sciare con il Pontefice come se si trattasse di una persona amica- ha detto Di Stefano- mi invitò anche a mangiare con lui, lungo la pista, uno spuntino con pane e salame. La scorta proibì assolutamente le foto ma lui, al contrario, si fece ritrarre con noi che lo accompagnavamo. Fu una giornata indimenticabile, ancor più oggi che il Papa non c’è più».
Anche l’aquilano Dino Pignatelli, direttore degli impianti di varie stazioni e progettista di molte piste, ha ricordato quando accompagnò il Papa lungo le piste di Campo Felice o in alcune passeggiate. «Si vedeva e si sentiva a pelle- ha detto Pignatelli- che era uno a cui piaceva la montagna. Un montanaro vero». Sciatore e montanaro, il Papa che non c’è più.