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UNA FESTA ASBURGICA, ESPLODE LA MALDICENZA



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L'AQUILA - Una festa asburgica, e non solo per il clima rigido che accomuna L'Aquila alle regioni alpine dell'Austria. Questa vuole essere la festa, che comincia oggi, per esaltare la tradizione tutta aquilana di Sant'Agnese, ovvero la festa delle malelingue che si celebra il 21 gennaio, data fatidica per il capoluogo che perciò è stata lasciata libera affinchè possa tradizionalmente esplodere l'"agnesità" aquilana. Una festa non del becero pettegolezzo, ma della "sana maldicenza", quella che, come ha teorizzato Tommaso Ceddia, il presidente dell'Associazione Confraternita aquilana dei devoti di Sant'Agnese che ha lanciato l'iniziativa, "desidera ricordare le prime libertà dell'antico statuto comunale, la dignità degli uomini, la fierezza nelle dominazioni, l'emancipazione nella società di liberi ed eguali".

L'evento è stato suddiviso in due giornate: quello popolare (oggi) e quello culturale-scientifico (domani in un convegno con grossi nomi, moderato da Bruno Vespa e con la partecipazione di Francesco Cossiga). La giornata di oggi avrà due momenti: alle 16, nella cornice del Teatro comunale, verranno messi in scena i 15 "lavori" scelti tra quanti (una sessantina) hanno partecipato all'apposito concorso teso a produrre sketch o quant'altro nello spirito agnesino. Sotto l'organizzazione generale di Antonio Massena e la regia di Maria Cristina Giambruno, notissimi professionisti del Teatro Innovazione dell'Uovo (la prestigiosa istituzione culturale cittadina scelta quest'anno, nel futuro toccherà a turno ad altri), attori professionisti o improvvisati (sembra che sul palcoscenico saliranno il sindaco Biagio Tempesta e un noto avvocato) interpreteranno questo lavoro.

Una giunta tecnica (composta dai rappresentanti delle 7 istituzioni culturali cittadine: Società dei concerti Barattelli, Isa, Solisti aquilani, Tsa, Atam, Uovo, Accademia dell'Immagine), ed una giuria popolare (sorteggiata tra il pubblico presente) sceglieranno i migliori quattro lavori (per la prosa in lingua ed in dialetto, e per la poesia in lingua e dialetto). Tra questi quattro, poi, verrà scelto il migliore a cui sarà assegnato l'"Agnesino 2004", un mascherone chiamato "la centesima cannella" dai ragazzi dell'Istituto d'arte cittadino che lo hanno ideato (è stato poi fuso dalla ditta Bontempo). La consegna di quest'ultimo premio avverrà in Municipio dove ci si sposterà finite le rappresentazioni in teatro (si prevede intorno alle 18,30) tre le strade del centro chiuse appositamente al traffico.

Nel cortile di Palazzo Margherita riscaldato da grandi stufe elettriche, verrà offerto alla città un asburgico rinfresco fatto di vin brulè (il vino caldo che verrà cotto in enormi calderoni dall'Associazione alpini in congedo), la treccia di Sant'Agnese inventata appositamente dagli studenti dell'Istituto alberghiero, torrone, ed altri prodotti tipici.