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LUPI SBRANANO UN GREGGE ALLE PORTE DI SULMONA



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PACENTRO (L'Aquila) - "Se le greggi pastureranno tra selve e saltus - scriveva nel manuale "De re pecuaria" Varrone, nell'epoca di Roma repubblicana - occorreranno pastori giovani e nel pieno delle forze, che sappiano maneggiare un'arma con la quale proteggere le pecore dai lupi". Non era armato nč nel pieno delle forze e soprattutto era solo il pastore sotto i cui occhi attoniti, ieri mattina, un branco di setto-otto lupi ha fatto una strage di pecore su una collina tra Sulmona e Pacentro. Una strage anomala, hanno subito commentato gli esperti della Forestale soprattutto perchč l'attacco al gregge č avvenuto nelle vicinanze dell'abitato di una cittā, Sulmona appunto.

Venti pecore uccise, altrettante ferite ed altre cinque disperse. Questo il pesante bilancio dell'assalto "militare" messo a segno dai lupi nella tarda mattinata di ieri, in localitā Macerre, a metā strada tra Sulmona e Pacentro. Forse lo stesso branco che era stato avvistato, a pochi chilometri di distanza nei giorni scorsi nei pressi dell'abitato di Pettorano sul Gizio, dalle guardie forestali che avevano provveduto ad allertare tutti gli allevatori della zona. Il pastore ha cercato di difendere il suo gregge, il suo lavoro, il suo reddito. Ma non c'č riuscito. Ha anche chiesto aiuto agli agricoltori che in quel momento erano in zona. Niente da fare contro la pių mirabile "macchina da guerra" che la natura abbia saputo inventare, il re dei mammiferi dell'Appennino, che ha "un hardware "incorporato" nel cervello", spiega l'etnologo aquilano Vincenzo Battista il quale ha raccolto svariate testimonianze di pastori dopo gli attacchi.

"Il lupo (canis, lupus)- dice ancora Battista- quello che nei "Fioretti" del XII secolo generosamente veniva chiamato da San Francesco: "Fratello lupo, io so bene che per fame tu hai fatto ogni male", "in linea", "programmato" da oltre 300mila anni, una macchina perfetta, "cavalleresco" solo con i suoi simili. Un computer che non commette errori, nato per scannare illimitatamente per poi cibarsi di uno solo degli animali che uccide. Mistero questo, rabbia e risentimento dei pastori". Sul posto sono intervenuti gli agenti della Forestale, che insieme ai vigili sanitari della Asl hanno provveduto al recupero delle carcasse degli ovini uccisi ed a medicare quelli che erano stati feriti. Le ricerche degli animali dispersi sono proseguite anche nel pomeriggio: in serata all'appello mancavano ancora cinque pecore. Le carcasse recuperate saranno trasportate all'Istituto zooprofilattico di Teramo per gli esami di rito mentre la Forestale ha eseguito i dovuti rilievi. C'č il rischio di un nuovo attacco: i lupi forse ritorneranno. Hanno messo tutto in "memoria".