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OFENA, SENZA PARROCO IL PAESE DI ADEL SMITH



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OFENA - Č senza parroco da oltre due settimane il paese dove risiede Adel Smith, il presidente dell'Associazione musulmani d'Italia al centro delle cronache nei giorni scorsi e che, proprio ieri, ha annunciato che potrebbe presentarsi, con i suoi seguaci, alle prossime elezioni.

A denunciare "l'assurda situazione" č stato un cittadino di Ofena, Saverio Pacione, che ha diffuso una durissima lettera inviata al vescovo di Sulmona, monsignor Giuseppe Di Falco. "Don Innocenzo, parroco di Ofena -scrive Pacione nella lettera- č stato inviato in Perų con il compito di preparare i giovani di quella terra alla vita sacerdotale...Ad Ofena seicento persone restano senza guida spirituale. In molti ci chiediamo a cosa si va incontro. E non si poteva organizzare meglio l'"andata via" del parroco?".

Duro il commento del sindaco di Ofena: "Il paese sta assistendo, sgomento -dice al Messaggero la battagliera Anna Rita Coletti- alla grossa attenzione, soprattutto delle forze dell'ordine che ormai presidiano la zona, riservata al signor Adel Smith. Al contrario noi ci sentiamo abbandonati dalla Curia di Sulmona. Non sono riuscita ancora a parlare con il vescovo Di Falco, nč sulla questione assai delicata del nuovo parroco nč sulla ancora pių intricata questione del signor Smith. L'ho cercato pių volte, senza mai trovarlo, nč mi ha mai richiamato. Al contrario del vescovo dell'Aquila, monsignor Molinari, che mi ha chiamato pių volte dicendomi che posso contare sul suo appoggio per qualsiasi problematica. E di problemi ne abbiamo parecchi ad Ofena".

Il sindaco spiega che Adel Smith circola in paese, parla con la gente, si muove. "Ecco, quello che dovrebbe fare il nuovo parroco. Parlare con le persone anziane, rilanciare la parrocchia, riattivare il coro e, soprattutto, l'attivitā di catechismo. Qui c'č bisogno di una persona in gamba. Ed invece ci sentiamo abbandonati. Due domeniche fa, il vescovo Di Falco č venuto ad Ofena, dove peraltro risiede il suo segretario, don Corrado parroco a Bussi, ma non si č fatto vedere dalla popolazione. Sarebbe bastato un saluto, un cenno, per farci sentire meglio".